Chi le scrive è uno dei tanti giovani e non giovani che negli anni ‘50/60 sono stati costretti ad emigrare perché l’Italia non offriva nulla. I giovani di quella giovane età che ancora avevano bisogno dei loro cari, sono partiti per guadagnarsi qualcosa, come anche per spedire qualcosa ai cari e farli vivere meglio, ma non tutti hanno avuto fortuna sul lavoro, diversi di loro ci hanno lasciato la vita. La regione, il paese, nessuno ha mai fatto qualcosa per tutti quelli che ci hanno lasciati.
Per i capifamiglia la situazione fu diversa: hanno abbandonato la moglie e i figli per dare loro un avvenire diverso dal proprio, una facendo la vedova allegra e gli altri gli orfanelli, ma neanche loro hanno avuto tutta questa fortuna sul lavoro, diversi di loro ci hanno lasciato la vita e, devo essere anche sincero, anche se diverse ditte pagavano il trasporto della bara fino al paese nativo, anche in questo caso quella povera vedova e i figli venivano abbandonati dallo stato, dalla regione e dal paese, da tutti, lasciati senza alcun aiuto morale e finanziario.
Pochi anni fa il Governo italiano fece una legge secondo la quale ai cittadini italiani in possesso di una casa era concesso di non pagare l’IMU, per noi emigrati questa possibilità non c’era, la nostra casa costruita oppure rinnovata con il sudore e le lacrime del sacrificio veniva anzi calcolata come seconda casa e vorrei rammertare che per molti casi, la casa dove viviamo da parecchi anni d’emigrazione non è nostra, la maggior parte dei casi è in affitto. Volevo solo chiedervi se ha ben chiaro questo decreto di legge, se l’ha letto attentamente, ma io penso di no. Abbiamo politici senza cuore, ma non dovete dimenticare che noi emigrati abbiamo contribuito ad alleggerire il debito pubblico dello stato, delle regioni, province, e comuni. Quello che mi auguro di tutto cuore è che questo mio testo verrà letto da qualche deputato, o senatore eletto nella nostra circoscrizione, che venga recapitata al nostro Presidente della Repubblica Italiana dal quale aspetto con pazienza una risposta.
Distinti saluti da un vostro connazionale da 55 anni emigrato
Mario Pirro