Come oramai a tutti noi noto, l’otto ottobre 2019 in quarta lettura l’aula di Montecitorio ha approvato con un’ampia maggioranza il taglio dei Parlamentari. A parte qualche distinguo degli eletti della circoscrizione estera, tutti gli altri hanno votato a favore del taglio. La presente legge prima di entrare in vigore ufficialmente, come recita il secondo paragrafo l’Art. 138 della Costituzione, nei primi tre mesi successivi alla pubblicazione può essere soggetto a Referendum Popolare, qualora non sia approvata nella seconda votazione da ciascuna Camera a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti.
Alla base di questa premessa, si evince che esistono i presupposti per indire un Referendum Popolare, se ne fanno richiesta un quinto dei membri di una Camera o cinque Consigli Regionali o cinquecentomila elettori. Referendum che, si renda necessario per le tante, troppe anomalie inserite in questa scellerata legge. Certo il modo più semplice per arrivare quanto prima a questo referendum è la raccolta di firme di un quinto dei Parlamentari in una delle Camere, se lo facessero entrambi, sarà tutto più convincente.
Cari Senatori, Cari Deputati sarete in grado di raccogliere nei due rami del Parlamento, quanto prima le firme necessarie, per dare a noi italiani la parola su questa incomprensibile legge. La migliore risposta è raccogliere le firme il più presto possibile. Mi/ci aspettiamo da tutti voi uno scatto d’orgoglio supplementare. Ne sarete capaci, la storia è galantuomo e ci dirà la verità. A tutti Voi buon lavoro.
Ticchio Giuseppe eletto nel Comites della circoscrizione consolare di Zurigo