Pietro Grasso espone il ‘Manifesto’ di Liberi e Uguali
Otto punti in tutto per l’ex candidato premier del partito che lancia il Manifesto di LeU, “Un partito. Di sinistra”. “Io non ho cambiato idea: voglio contribuire a fondare un partito di sinistra, autonomo e alternativo ai partiti esistenti – afferma Grasso – rispettiamo l’impegno preso con gli elettori”. E ammonisce anche chi intende tornare nel Pd a “farlo al più presto” e lasciare lavorare LeU. Così, Grasso nella sua sintesi dei contributi arrivati dal Comitato promotore nazionale di LeU che ha lavorato da primi di luglio fino ai giorni scorsi, e ha subito messo in chiaro che gli otto punti “toccano i nodi centrali del presente e del futuro di un partito di sinistra”. La scelta di Grasso è scaturita dopo una lunga riflessione e dopo aver assistito a una serie di episodi all’interno del partito. “Le diverse e reiterate prese di posizione pubbliche di apertura a rassemblement più o meno ‘popolari’, legittime ma senza coordinamento alcuno con il coordinamento politico di LeU, mi hanno convinto a fare questa, vi assicuro ultima, forzatura per tutelare il progetto originario, nella speranza che serva far nascere una proposta condivisa per andare avanti, insieme, e costruire Liberi e Uguali”, si legge sul sito di LeU.
“Noi andremo avanti è quello che chiedono i Comitati territoriali di LeU nati in molte città d’Italia: è quello che chiedono elettori, militanti e dirigenti sui territori, gli stessi che hanno dedicato tempo e risorse alla campagna elettorale che ha portato in Parlamento 14 deputati e 4 senatori, e che meritano più rispetto di quanto riservato loro finora. Meritano la chiarezza di una proposta autonoma e alternativa, non la confusa speranza dell’attesa di un ravvedimento altrui al momento non percepibile”. Nella sua lettera, Grasso intende andare avanti con una proposta autonoma. “Liberi e Uguali partecipa alle elezioni politiche con una proposta autonoma e alternativa ai partiti esistenti, – spiega Grasso – con una lista che è il primo passo verso la costruzione di un nuovo soggetto politico comune delle forze progressiste, civiche e di sinistra nel nostro paese”.
Il programma di LeU esposto negli otto passi, punta alla formazione di una società di persone “libere e uguali”, “una forza popolare, libera, laica, democratica, paritaria, pluralista, inclusiva, egalitaria, che rappresenti l’alternativa a sinistra”. Nella consapevolezza che la sinistra, non solo italiana, stia attraversando un periodo “drammatico”, necessita dunque la creazione di “un modello inedito di società tarato sulle nuove condizioni oggettive determinate dal progresso tecnologico, dalla globalizzazione, dallo sviluppo organizzativo, dalla longevità, dai media e dai social media, dalla scolarizzazione, dalla crescita esponenziale della popolazione, dall’uso responsabile delle risorse del pianeta”. Se pur Grasso e LeU auspicano in importanti e necessari cambi di rotta del Pd, LeU vuole costituire una “forza alternativa, che eviti quei metodi e quelle scelte che hanno portato alla perdita di un’identità definita”.
Uno dei punti fondamentali è il concetto della persona considerata nella propria universalità dove diritti e opportunità devono essere uguali per tutti, ma ognuno col proprio modo di vivere “nella sessualità, nelle fedi religiose, nei pensieri e nelle culture, nei desideri e nei sogni”. Per quanto riguarda il lavoro, LeU auspica una maggiore equità sociale, una maggiore giustizia nel luogo del lavoro. Combattere la precarizzazione per rimediare alla disumanizzazione dell’esistenza è un punto fondamentale. E per quanto riguarda l’Europa, “è necessaria la nascita di un soggetto plurale, che raccolga il mondo del solidarismo, della legalità, dell’accoglienza, dell’integrazione, dell’ambientalismo, del pacifismo”.
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