Seguire da molto vicino uno dei politici più discussi dell’ultimo ventennio: un sogno per noi italiani avverato per gli svizzeri!
Chi tra noi italiani non vorrebbe constatare di persona la vita, più o meno travagliata, dei nostri politici? Beh, diciamolo, l’idea sarebbe allettante e probabilmente ci sarebbe qualcuno che ci lascerebbe sconvolti, ma si sa questo progetto è del tutto irrealizzabile nella nostra Italia, mentre in Svizzera non è stato poi così difficile! Prendi uno dei politici più in vista dell’ultimo ventennio e seguilo passo per passo in una delle sue imprese, osservandolo nei momenti pubblici, invadendone il privato e trasporta sul grande schermo questa incredibile esperienza: è quello che ha fatto il regista svizzero Jean-Stéphane Bron e il politico che si è prestato a fare da “cavia” all’esperimento cinematografico è niente di meno che Christoph Blocher. L’Experienza Blocher è il documentario che nasce dal lavoro di “pedinamento” a stretto contatto fatto da Bron che nell’autunno 2011, durante la campagna elettorale federale, ha viaggiato all’interno della macchina di Blocher, il leader politico svizzero più odiato e ammirato di sempre, mentre questo era alle prese con la campagna elettorale per le elezioni federali tracciandone un profilo dettagliato. La traversata della Svizzera all’interno dell’auto di rappresentanza permette a Bron di cogliere gli aspetti che spesso non trapelano dalle visite ufficiali del protagonista ed è un ottimo espediente per poter ascoltare la sua storia personale raccontata in prima persona.
Così il viaggio ci permette di ascoltare la vicenda umana del protagonista, quella stessa vicenda che gli ha permesso di emergere dalle umili condizioni di figlio di un povero pastore che si afferma come industriale di successo e questo non è che il punto di partenza della sua ascesa. Negli anni Blocher riesce a costruirsi una fortuna colossale e ad accattivarsi un terzo dell’elettorato. Ce lo restituisce così Bron spiegandoci chi è l’ex consigliere federale UDC, come nasce, da dove viene, com’è diventato quel che è, ricostruendo pezzi della sua vita e del suo percorso politico attraverso dialoghi-intervista con il protagonista, che dal canto suo si è ben prestato all’iniziativa e attraverso testimonianze di chi gli sta vicino e di chi lo sostiene e lo vota. A ciò Bron ha unito dei momenti di amarcord attraverso cui riusciamo ad entrare nell’intimo del protagonista, vedere i luoghi della sua infanzia, quelle cascate di Sciaffusa su cui si affacciava, la chiesa del padre, pastore luterano, e i luoghi dove Blocher si rifugiava per trovare la serenità.
Dal canto suo, come dicevamo, da buon polito e confermando l’innato fiuto per gli affari, Christoph Blocher non si è tirato indietro e riesce a mettere in piazza la sua vita furbescamente riuscendo quasi a far dimenticare le sue azioni politiche al limite della xenofobia e si mostra come colui che da niente ha costruito il suo impero, che si è fatto da solo, che ha dominato la scena politica della sua patria per circa un ventennio, risultando quasi come un eroe da ammirare (le associazioni mentali con qualcuno di spicco della nostra politica risultano a questo punto ovvie). La prima mondiale de L’Expérience Blocher si è avuta lo scorso 13 agosto, durante il Festival di Locarno, sezione Piazza Grande, durante la quale erano presenti numerosi politici e tutti hanno posto l’accento non solo sull’ottimo lavoro documentaristico, ma soprattutto sul fatto che il regista Jean-Stéphane Bron, dichiaratamente della fazione opposta al protagonista, abbia realizzato il suo lavoro mantenendo sempre una posizione assolutamente neutrale. L’Expérience Blocher sarà proiettato nei cinema della Svizzera tedesca dal prossimo 17 ottobre, e nella Svizzera francese dal 30 ottobre prossimo.