La abbiamo incontrata alla presentazione del suo ultimo libro, “Questa sera è già domani”, vincitore del premio Strega Giuria Giovani 2018. E’ Lia Levi. Pisana. Classe 1931. Di famiglia piemontese. Di origine ebraica. Giornalista, scrittrice, fondatrice e già direttrice di Shalom, mensile di informazione e cultura edito a Roma. La sua produzione conta 49 titoli, fra romanzi e letteratura per l’infanzia. Ha ricevuto 9 prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Grinzane Cavour e il Premio Pardés: tutti per la promozione internazionale della cultura. Lia Levi, maestra di scrittura. Ma anche di storia. “Questa sera è già domani”, la sua opera piu’ recente, è un atto di memoria. Verso lo scomparso marito, Luciano Tas. E verso tutti coloro che nella prima metà del secolo scorso si trovarono a subire discriminazioni razziali e la esperienza della migrazione. Alcuni si salvarono. Come il protagonista del romanzo, trovarono rifugio in Svizzera: terra di integrazione e di accoglienza. Altri si avviarono verso un diverso destino, che nel migliore dei casi li porto’ a migrare per il mondo. Lia Levi. Maestra di memoria. Maestra anche nelle riflessioni che ci porta a fare. La storia non dimentica. La storia si ripete. Discriminazioni razziali e migrazione sono argomenti che animano le cronache anche dei nostri giorni. Quindi: la storia ci porta a riflettere sulle nostre esperienze. Sulla esperienza di ciascuno di noi. Oggi come allora: sul confronto con i nuovi arrivati nella nostra società. Ultimi ma non ultimi. Sul cosa fare. Su quello che abbiamo vissuto. Riconosciamolo: ciascuno di noi, nella sua vita, ha un passato migratorio. Siamo diventati migranti quando abbiamo abbandonato la nostra terra, lasciato i nostri sogni, salutato la nostra famiglia, la nostra società. Quando abbiamo cercato qualcosa di nuovo, senza certezze. Quando pensiamo a cosa ci è stato concesso. Ed oggi riconosciamo di averlo ottenuto, dimenticando chi in passato non ci ha compreso. Riconosciamolo: il nostro futuro è iniziato quando ci sono state offerte delle opportunità. Pari opportunità. Ed abbiamo capito di cosa era fatta la nuova vita che stavamo cercando. Era fatta di gioie e dolori, di conquiste e rinunce, di spese e di risparmi, di accettazione del presente e speranza per un miglior futuro che forse ancora attendiamo. Ma questo ci ha permesso di contribuire alla società in cui oggi noi si vive, piaccia o non piaccia: tutti insieme Chi arriva cerca solo questo. Dobbiamo avere il coraggio di condividere queste stesse opportunità che in passato anche a noi è toccato chiedere. Lo abbiamo vissuto, lo abbiamo imparato. Oggi lo abbiamo capito: il destino non si costruisce sulla negazione, ma sui risultati che ci porta una vita di cui solo noi ci troviamo responsabili e protagonisti. Lia Levi, dicevamo. Maestra di vita. Ma anche di storia. Lei è ritornata nella sua Roma, dove vive e lavora. Ci resta la memoria della sua esperienza. Valore prezioso. Per noi tutti.
NL TOMEI