Premessa «La crisi dell’Occidente è il motore del momento storico che stiamo vivendo ora. Alcuni ne erano già a conoscenza ma, quando la guerra sarà conclusa, nessuno potrà più negarlo». Ho iniziato con una citazione tratta dal best seller di Emmanuel Todd, in cui lo storico e antropologo diagnostica “La Sconfitta dell’Occidente”. È inevitabile, che le difficoltà della cupola occidentale, guerrafondaia e oligarchica, aumentano al cubo una escalation sempre più voluta e imminente. Non illudiamoci, non vi sarà più un ritorno alla “normalità” prebellica in quella che molti definiscono come una guerra mondiale a pezzetti. Non sono un megafono putiniano e tantomeno combatto il suprematismo occidentale, e mi chiedo spontaneamente se anche la Cina e la Russia, non perseguono interessi imperialistici e non siano anch’esse parte del sistema neoliberale, date le loro altrettante politiche espansioniste. Da una mia attenta lettura di Todd, ho compreso che gli occidentali non sono più cattivi degli altri, ma la sua ricostruzione obiettiva degli eventi, mostra tuttavia che Russia e Cina, adottino una postura difensiva e tendente alla stabilizzazione delle aree. Mentre Washington, come tenterò di spiegare, per difendere il dominio del dollaro, punta sullo strumento bellico i dazi sulle sanzioni e sul caos. Nella sua follia occidentale non conta tanto la vittoria dei conflitti, ma dei benefici tattici immediati e soprattutto frenare la crescita del potere economico e strategico dei rivali. La mia non è una lettura distensiva e rischia di rientrare nel fiorente filone apocalittico che annuncia da decenni il tramonto dell’Occidente. Spero di aiutare ad uscire da questo paradigma negativo con un risveglio brusco dal sonno della ragione.
Parlando di imperialismo si fa subito riferimento al modello imperiale dell’antica Roma o al modus operandi dell’impero coloniale britannico, che hanno come punti fondamentali la costruzione e il mantenimento del controllo sui territori conquistati. In questo modello, bisogna considerare anche il cosiddetto impero a stelle e strisce. Sotto il suo condizionamento dell’economia, dell’aspetto militare e socioculturale si intendono tutti quei paesi che, direttamente o indirettamente, sono stati inglobati nella sua sfera di dominio e del suo modello economico improntato sul neoliberismo. L’american way of life ebbe inizio con il Piano Marshall, proposto nel 1947 come punto di partenza della rivoluzione degli standard dei consumi, nei primi anni Cinquanta della nostra società. Altri strumenti da considerare, sono stati la pubblicità e il cinema oltre alle innovazioni tecnologiche. Per approfondimenti consiglio questo libro: Dall’Impero britannico all’impero americano. Secondo Todd I tre fattori del declino e sconfitta dell’Occidente sono. Primo, la carenza industriale degli USA che hanno delocalizzato gran parte nei paesi a basso costo sociale e la rivelazione del carattere fittizio del PIL americano e in generale il declino del livello educativo, a partire dalla metà degli anni 60. Secondo, la scomparsa del protestantesimo americano. Alla vigilia della Grande Guerra, l’etica protestante e lo spirito del capitalismo di Max Weber, contribuì l’ascesa dell’Occidente in Inghilterra, USA, Germania unificata dalla Prussia e Scandinavia. Il protestantesimo aveva prodotto un alto livello educativo nelle classi medie. Per comprendere le Sacre Scritture l’alfabetizzazione universale era diffusa tra i fedeli, unita a una forte etica del lavoro e moralità individuale e collettiva, data dal timore di Dio che diedero un vantaggio economico e industriale considerevole. Il crollo del protestantesimo ha innescato un declino intellettuale, una scomparsa dell’etica del lavoro e una cupidigia di massa da indentificare con il nichilismo passivo. Terzo fattore è la preferenza del resto del mondo per la Russia e la Cina, come importanti alleati economici. Lo si è visto per le sanzioni dell’occidente alla Russia, boicottate dal resto del pianeta, che hanno danneggiato più noi sanzionatori. Qui la mappa delle sanzioni. Il nuovo soft power russo conservatore (anti-LGBT e Woke) ha l’appoggio di molti paesi, essendo chiaro che reggeva lo shock economico, evidenziando la nostra follia e morale e doppio standard non più credibile al mondo intero. Aggiungerei anche Il fattore Biden (detto Joe sleeping) Un anziano signore il cui idioma è compreso solo dagli esquimesi, e gli studiosi di sanscrito. Lo ricorderemo per le atrocità contro i palestinesi e gli Hezbollah in Cisgiordania, Libano e Siria di cui è corresponsabile insieme a Israele, il sostegno ucraino nel conflitto contro la Russia e la distruzione del paese. Le furfanterie figliolesche poi da lui graziato e l’inclinazione a inciampare sulla scaletta degli aerei e la perdita d’orientamento al termine delle conferenze-stampa. Cinismo a parte, parliamo di morti e devastazioni e di un signore demente portatore di una valigetta che può scatenare una guerra nucleare, anche se in realtà è nelle mani di persone più affidabili. Aumenta l’angoscia nel non avere una risposta di chi sono costoro e chi li controlla e ha loro delegato tale responsabilità? Il fattore Russia e Cina Ho già scritto in modo esaustivo sulla vicenda bellica, e vorrei piuttosto soffermarmi sulla contrapposizione fra democrazia liberale e autocrazia autoritaria. Le prime sono oligarchie liberali, con un’aristocrazia o élite disconnessa dai propri elettori sempre più lontani dalle decisioni. In Russia, la maggioranza della popolazione sostiene il regime, ma le minoranze che siano gay, etniche, od oligarchi non sono tutelate. In entrambi i casi il termine “autoritario” pesa per me tanto quanto il termine “democrazia”. In un confronto economico, il Pil russo pari al 3,3% rispetto a quello occidentale è l’espressione della produzione di beni tangibili, diversamente dal carattere fittizio del Pil americano. La Russia ha recuperato l’autosufficienza alimentare, diventando la maggior esportatrice di prodotti agricoli nel mondo, (30 milioni di dollari nel 2020) superiore a quello del gas (26 milioni). Ha raggiunto risultati notevoli nel settore militare, essendo la prima esportatrice al mondo di centrali nucleari e avendo oltre 6000 testate la prima potenza nucleare. Anche sul piano dell’istruzione superiore hanno scelto gli studi di ingegneria nel 2020 il 23,4%, a differenza del 7,2% degli USA. Riguardo la Cina che nonostante i cliché della nostra narrazione, assommata tra propaganda e ideologia, continua a guidare l’economia globale, smentendo i media occidentali. I capi di diverse organizzazioni economiche internazionali in un incontro e dialogo economico “1+10”, hanno espresso fiducia sulla sua futura crescita ed egemonia, non solo come fabbrica del pianeta dichiarata, ma per le relazioni internazionali e la forza geopolitica instaurate con numerosi paesi tramite i BRICS+, la Sco, l’Unione economica eurasiatica, la Rcep e altri raggruppamenti continentali. In questa incoraggiante manifestazione di recupero di sovranità, che un giorno potrebbe proiettare una benefica influenza persino sull’Occidente. Nonostante le molte sfide strutturali causate dalla riduzione della produttività e della forza lavoro, le restrizioni al trasferimento di tecnologia imposte dall’Occidente, la Cina ha raggiunto un punto critico e il suo attuale modello di crescita economica starebbe perdendo slancio. Altre criticità sono la forte crisi del settore immobiliare, l’indebitamento dei governi locali, l’invecchiamento della popolazione e la sfiducia dei giovani sul futuro. Tra le principali politiche di transizione strutturale verso la piena modernità, vi è il piano Made in China 2025 lanciato nel 2015, che guiderà la sua trasformazione da produttore di beni di basso valore aggiunto, altamente inquinanti ed energivori, a sviluppatore di beni e servizi ad alta intensità di innovazione e tecnologia. Oggi la Cina è leadership in settori quali la robotica, l’informatica, la biotecnologia e le apparecchiature mediche, l’energia green e la produzione di batterie per l’industria e le auto elettriche. Il suo obiettivo e degli altri paesi emergenti, è di diventare un leader globale nelle tecnologie avanzate e di guidare la trasformazione del mondo. Qui una testimonianza di un italiano in viaggio, sulla situazione sociale e altro di una Cina a noi sconosciuta.
Alcuni dati dell’impero che nella sua storia ha vissuto in uno stato di pace solo 16 anni e che con il 4,3% della popolazione mondiale, intende dominare un pianeta di oltre 8 miliardi di individui! Abbiamo il primato assegnato al settore finanziario e la centralità per l’accumulazione di dollari costituita dai paradisi fiscali e il crollo della produzione industriale e agricola delocalizzata. È difficile accettare questa realtà dopo avere assorbito la propaganda hollywoodiana, fatta di famiglie benestanti e stati sedati dall’efficientismo tecnologico che nonostante il costante deficit commerciale, consuma più di quanto produce grazie al signoraggio della sua valuta. La realtà presenta una società dove l’ingiustizia sociale e la povertà è cresciuta a dismisura e la classe medio alta è ormai composta solo dal 10% della popolazione. Si registra un calo dell’aspettativa di vita nel 2021 a 76,3 anni di media, per via della sommatoria delle morti per alcolismo, suicidio, omicidio, dipendenza da oppioidi, obesità, ecc.… (in Giappone 84,5 anni). È la triste conseguenza di una decadenza morale dagli esiti nichilistici e riguarda anche le colonie europee, che essendo anche il prodotto dell’atomizzazione sociale e della fine delle credenze collettive, di fatto è il segnale più evidente della crisi delle post-democrazie occidentali. Dal punto di vista militare l’impero è una potenza nucleare con una spesa militare pari a 886 miliardi di dollari, e oltre 800 basi e installazioni militari unite a 11 portaerei a propulsione nucleare. In tutta la storia dell’umanità non era mai capitato che un esercito fosse presente in almeno l’87% dei Paesi del mondo e una spesa negli ultimi vent’anni, di otto trilioni di dollari per finanziare la “guerra al terrore” in Medio Oriente oltre ad avere bombardato più nazioni nel mondo e rovesciato più regimi e governi legittimi. Questo enorme strumento bellico e deterrente viene usato per il c.d. fronte degli “Stati canaglia”, che si oppongono ai padroni egemoni e sbarrare il passo a qualsiasi ipotesi di sviluppo multipolare della politica internazionale, basata sulla concorrenza e sovranità. Interventi USA nel Mondo dal 1945 ad oggi. Il debito pubblico degli Usa ha raggiunto livelli record di 34 trilioni di dollari, (dodici volte quello italiano). Le cause sono l’aumento dei tassi d’interesse, delle pensioni, sanità e spese militari fuori controllo, ma soprattutto che l’impero non è più composto da Stati-Nazione ma da Democrazie-Oligarchiche, in cui a farne da padrone sono le Corporation gestite dai fondi d’investimento presenti in tutte le multinazionali internazionali.
L’occidente getta la maschera Ne fanno parte oltre agli Usa, le sue colonie europee (inclusa la Svizzera non più neutrale), il Giappone la Corea del Sud e l’Australia oltre gran parte del Medioriente con Israele come 51. Stato. Quasi mi sfuggiva l’Ucraina governata da un mediocre attore comico, vincitore di un’elezione con un programma di pace, che con il sostegno di una miracolosa polverina bianca si è appassionato poi alla guerra. Per proteggere i loro interessi in Medioriente impiegando massicce basi militari in Bahrain, Kuwait, Qatar e Arabia Saudita con un business miliardario in armi in funzione anti Iran e frenare l’avanzata dei BRICS+. Le colonie asiatiche come bastione in funzione anti Cina, e a protezione del loro business a Taiwan, mentre l’Europa auto suicida e governata da una élite inetta, bellicista e scissa dai reali bisogni delle classi popolari, può augurarsi che il disegno post-imperiale americano fallisca. Vi è molto rammarico per il suicidio assistito dell’Europa in corso, ma allevia la solitudine e frustrazione di quanti l’hanno prevista e temuta. Essendo a rischio di fine Impero, l’occidente disperatamente intensifica l’uso di tutti gli strumenti a sua disposizione, come il controllo della rete globale, il militarismo più aggressivo, il dollaro, i dazi, la tecnocrazia, Big-Pharma e Big-Tech per finire con l’FMI la FED e la banca centrale mondiale, OMS e ONU. Vi sono poi i 3 Fondi di investimento americani, Blackrock, Vanguard, State Street: I veri padroni del mondo che detengono la spaventosa cifra stimata di 30 trilioni di dollari di danaro liquido ed investito sui mercati azionari e obbligazionari mondiali, più dell’intero PIL di tutta l’Europa o della Cina. L’ideologia neoliberista, introdotta con titubanza da Jimmy Carter, e abbracciata da Reagan per consolidarsi in entrambi i partiti con Clinton, previlegiava la volontà del mercato che avrebbe soppiantato la volontà nazionale o i diritti sociali e portando una crescita generale dei redditi. Seguirono un taglio delle tasse e del sistema di protezione sociale, e radicalismo del libero mercato, alimentando una estrema disuguaglianza della ricchezza. I Neocon poi etichettarono come sessisti e razzisti la destra per aver messo al centro del loro programma la politica di classe e non quella dell’identità, scatenando un ciclo infernale di uso del politicamente corretto e del woke (in declino). Costruendo categorie demografiche parcellizzate e di antagonismo verso i bianchi della working class, rendendo più ripugnante il Partito democratico a chiunque. Ora che la scelta è stata tra Trump e l’involucro ormai svuotato del neoliberismo, con questa vittoria la politica della destra autoritaria ha vinto la battaglia ideologica. L’ordine neoliberista in America non morirà ma cambierà semplicemente abito. Votando per l’autocrazia, la cultura e società USA è ormai satura di una violenza senza limiti. Dalle schizzate serie di Netflix seguite da milioni di spettatori sedati, agli splatter dèi film di Hollywood all’industria multimiliardaria dei videogiochi di stampo filo-Pentagono. Dai brutali incontri di MMA della UFC e il suo assurdo circuito del “wrestling professionale”, così come tutte le distrazioni di massa come il football della NFL e le altre lucrative distrazioni di massa. Suonano famigliari questi svaghi? Ci aggiungo la violenza dilagante delle armi, le stragi nelle scuole e lo stillicidio di notizie di sangue per fare ascolti e alimentare un isolamento solitario e impaurito nel quale sono intrappolati sempre più cittadini. Si prospetta un modello cinese, con un apparato di sorveglianza per controllare il dissenso e le opinioni politiche usando le tecniche più all’avanguardia, con il transumanesimo a farne da padrone per l’élite e cibo o mangime di insetti per la gleba. Basti vedere la squadra di governo che sta allestendo il Tycoon, per capire in quale direzione il capitale stia virando e di come l’intera cricca della Silicon Valley abbia finanziato la sua campagna. La traiettoria logica di questi processi in atto da molti anni ormai, è uno stato militarizzato a partito unico impegnato nel tentativo di controllare le masse domestiche attraverso la sorveglianza, la censura e il carcere, in una economia di guerra ed emergenze indotte per mantenere questo stato bellico e calpesti ogni costituzione ormai superflua. Piano piano anche il più servile cittadino comprenderà, l’inganno sul cambiamento climatico e l’impatto disastroso in atto sull’economia. La UE con i suoi nebulosi contratti (PNNR e MES) e imposizioni di piani mastodontici di investimenti prestati da banche e fondi di investimento privati, ha apparecchiato la tempesta perfetta. Un altro smascheramento del vero volto dei detentori del capitale e un loro guadagno colossale, in funzione di ulteriore abbattimenti della classe media in atto dalla pandemia in poi. Si privatizzano i guadagni e si chiama alla cassa il cittadino per pagare i danni provocati dell’Élite. Dal vertice sul clima di Parigi del 2015 non c’è stato di fatto alcun progresso nella riduzione delle emissioni di carbonio, anzi! Nel 2022 c’erano nel mondo 477 cantieri di oleodotti in costruzione, per una lunghezza totale pari a 24 volte la circonferenza del pianeta e oltre 300 terminali per il gas liquefatto in cantiere. Con il pretesto della crisi energetica, c’erano ben 432 nuove miniere in cantiere e 485 centrali in costruzione. Questi impianti a combustibili fossili altamente inquinanti e distruttivi per l’ambiente erano in preparazione già prima che la pioggia di profitti del 2022 diventasse evidente. L’Impero è completamente fuori controllo e intenzionato a bruciare combustibili il più velocemente possibile, e niente potrà fermarli. Il loro sforzo maggiore è mantenere il nostro consenso, tramite una narrativa astutamente modificata a secondo dell’orientamento, che addolciranno le apocalittiche previsioni del disastro ambientale proponendo l’ideologia dell’overshoot, secondo cui possiamo bruciare combustibili fossili, anche se supereremo l’obiettivo sancito negli inutili summit. Il pianeta sarà così salvo, e potremmo mantenere il riscaldamento globale al di sopra di 2° gradi, o addirittura 3° gradi, con una “tecnologia” per rimuovere il carbonio dall’atmosfera. Se poi gran parte del pianeta sarà inabitabile, e grandi migrazioni ne seguiranno alimentando paure, violenza e sterminio, sradicando i nuovi migranti del clima, essi verranno disgustosamente additati come capri espiatori.
La nostra sopravvivenza Sentire i governanti elogiare l’economia in rialzo, perché la borsa sale e le multinazionali nel settore tech fanno faville, aumenta il nostro senso di abbandono e inganno. Il neoliberismo come il pianeta non muore ma si trasforma, servendosi degli strumenti sopra citati e di narrative angoscianti. Che sia la Guerra, il deserto dell’Antropocene, l’invasione dei cosacchi russi della civile Europa o virus sconosciuti, sono dispositivi politicamente saturi e svelati che però vincolano il nostro quotidiano. Per non alienarci ad un catastrofismo e consenso passivo senza alternative, dobbiamo ripeterci giornalmente davanti allo specchio che due più due fa quattro, ignorando la ripetizione ossessiva del contrario e dalle intimidazioni perfettamente legali, di accettare che due più due fa cinque, oppure tre, oppure uno, a seconda delle necessità del momento. La resilienza indotta dalla culla in poi premia la cieca disciplina e l’annullamento del giudizio critico, compiacendosi della nostra inerzia verso le ingiustizie e le violenze altrui. L’impero ha gettato la maschera, svelando il suo oscuro modello neoliberale, avverso all’intervento pubblico e agli strumenti per proteggere e promuovere le attività produttive, prendendone il sopravvento. Con la sua follia speculativa e finanziaria, di un capitalismo ultraliberista e aggressivo, hanno creato scompenso sociale e guerre. L’impero è rimasto con il solo strumento del dollaro e dei cannoni della NATO per affermare un primato non più dato, dalla capacità di innovazione economica, scientifica, tecnologica e conseguente benessere dei cittadini che si è spostato altrove. Grande è l’incertezza sotto al cielo e il futuro non è ancora scritto e mi chiedo se gli “strateghi da poltrona” ancora detentori di potere e che vivono in un universo parallelo e non nel mondo reale, sapranno prendere dai loro uffici del Pentagono e di Bruxelles le scelte giuste?
Mario Pluchino
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2 commenti
Come in tutte le sue riflessioni traspare metodo, grande cultura ed attenzione nelle vicende che ci avvolgono quotidianamente e che a quanto pare il gregge, anestetizzato dalle frivolezze ben congeniale volta x volta dai servi, non ha più la capacità di discernere il vero fine.
Gli ignari ed inconsapevoli babbei dormienti, pur percependo che i media gli raccontano un sacco di notizie false, non trovano ancora il coraggio di spegnere la televisione ed andare ad ascoltare/leggere in rete le informazioni alternative e farsi una loro idea ponendosi dei COSA, COME E PERCHÈ!
Purtroppo tutto è ben congenito, ottimamente gestito e niente è lasciato al caso e solo coloro che cogitano riescono a leggere trà le righe le dinamiche e gli obbiettivi a cui vogliono arrivare.
Frà un pò gli diranno che il coronavirus è un biscotto e loro assieme all’antidoto Spike li prenderanno ogni mattina x colazione assieme al caffe&latte! e quando usciranno di casa la mattina, alzando gli occhi al cielo, vedranno la oramai consolidata tabella a quadretti di STRISCE DI CONDENSA fatte dagli aerei ne saranno lieti ed appagati così potranno giocare a dama con il loro compagno di merenda magari in pullman con delle X fatte con l’indice sulla condensa che si forma all’interno del vetro del mezzo che li accompagna al lavoro!
Basterebbe poco per fermare tutto… tutti insieme, stop al lavoro per 1,2,3,n giorni e sit in dinnanzio ai posti sensibili in silenzio fino a che tutto crolla!
Un sentito augurio di buon25 a lei ed ai suoi cari e grazie per accompagnarci costantemente con le sue lucide riflessioni
Panorama completo di una realtà a tanti sconosciuta.
Complimenti per le ricerche e gli approfondimenti.