Aliquote
Il decreto-legge che introduce l’imposta definisce delle aliquote base, modificabili dalle amministrazioni comunali con delibera del consiglio comunale. Le aliquote sono:
- 0,40% per l’abitazione principale, modificabile dello 0,2% in aumento o diminuzione;
- 0,20% per i fabbricati rurali ad uso strumentale del coltivatore diretto, i comuni possono ridurla a 0,1%;
- 0,76% per gli immobili che non producono reddito fondiario e per quelli posseduti da soggetti passivi i.re.s. ovvero per gli immobili locati, modificabile fino a 0,4%;
- 0,76% per i restanti casi, modificabile con un minimo pari a 0,46% e un massimo pari a 1,06%.
Inoltre i comuni hanno la possibilità di ridurre l’aliquota base fino allo 0,38% per i fabbricati destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano locati, e per un periodo non superiore a tre anni dall’ultimazione dei lavori. Tanto recita il comma 9bis dell’art. 13 del d.l. nº 201/2011, come introdotto dall’art. 56 del d.l. n. 1/2012. La dichiarazione IMU è disciplinata dall’art. 13, c. 12-ter, del decreto legge “Salva Italia” (n. 201/2011). La disposizione impone ai soggetti passivi di «presentare la dichiarazione entro novanta giorni dalla data in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta.
Il FUTURO
Con decorrenza dell’anno d’imposta 2015 e pagamento dall’anno 2016 l’IMU verrà soppiantata dalla IMPOSTA UNICA COMUNALE (IUC)
Infatti con LEGGE 27 dicembre 2013, n. 147 riguardante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014) Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.302 del 27-12-2013 – Suppl. Ordinario n. 87 con l’art. Art. 1, comma 639 viene istituita l’imposta unica comunale (IUC).
Essa si basa su due presupposti impositivi, uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore e l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali. La IUC si compone dell’imposta municipale propria (IMU), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali, e di una componente riferita ai servizi, che si articola nel tributo per i servizi indivisibili (TASI), a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, e nella tassa sui rifiuti (TARI), destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore. In ogni caso l’aliquota massima complessiva dell’IMU e della TASI non può superare i limiti prefissati per la sola IMU.
CONCLUSIONI
E’ comprensibile immaginare un lettore confuso ed incerto ma la materia non consente di sapere con certezza e sufficiente stabilità se, quanto, come e dove pagare la nostra benedetta tassa sulla proprietà. Il Parlamento Italiano produce una serie di leggi che ormai potremmo definire “fuori controllo” e che non semplificano la materia. Volendo essere ottimisti il decreto 80/2014 sembra mettere un po’ di ordine accorpando diverse imposte in una sola (IMU TASI TARI) favorendo i proprietari di prima casa e i nostri italiani residenti all’estero. Si vedrà. La storia ci ha insegnato a prepararci al tutto ed al contrario di tutto quando si tratta di leggi italiane ma la speranza e l’amore per la nostra terra valgono lo sforzo e l’attesa.
Carmelo Vaccaro
La dieta dell’ultimo momento …
Il clima influenza in maniera importante il nostro umore e di consequenza le nostre scelte. L’aumento della temperatura, il sole e le belle giornate modificano addirittura il livello ematico di alcuni ormoni circolanti. L’attenzione che noi rivolgiamo al nostro corpo è quindi enormemente influenzata dal clima. In Brasile dove ci sono 300 giorni di sole all’anno, tutti curano il loro corpo, viceversa, in alcuni paesi del nord Europa, molte donne non si depilano nemmeno.
Nel nostro paese dove le stagioni sono ben differenziate con un clima rigido d’inverno e spesso molto caldo d’estate, si è portati ad ignorare quasi completamente il proprio corpo durante il periodo invernale ed addirittura esagerare nei mesi primaverili.
A un certo momento ci si rende conto che l’estate é vicina e, soprattutto nelle donne, scatta il desiderio di riconquistare la forma perduta durante l’inverno. Iniziano quindi le diete dell’ultimo momento. Lo studio del dietologo si riempe, qualcuno inizia la dieta dell’amica, altri programmano un regime “fai da te” . Niente di più sbagliato, la dieta va fatta tutto l’anno.
Una dieta rapida sicuramente riduce il peso in fretta, ma si possono creare dei problemi irreversibili per la salute ed anche per l’estetica dell’intero corpo. Da una parte si possono creare importanti squilibri nutrizionali, dall’altra si può determinare una perdita del tono muscolare difficilmente recuperabile.
Alcuni eliminano completamente i carboidrati, indispensabili alla normale funzionalità delle nostre cellule, soprattutte quelle nervose. Altri aumentano in maniera esagerata la quota proteica con possibili danni a livello renale. L’alimentazione rappresenta un momento importante della nostra vita, un momento che condiziona inevitabilmente il nostro futuro e lo sviluppo di gran parte delle malattie cardio-vascolari. Non si può pensare “tanto poi faccio la dieta”. La dieta è per tutta la vita. I carboidrati devono essere sempre presenti, le verdure sono indispensabili per favorire un normale transito intestinale, prevenire gravi malattie del colon oltre naturalmente a favorire il giusto apporto vitaminico. Le proteine servono ma a piccole dosi. I grassi vegetasi sono indispensabili, soprattutto quelli poli-insaturi, un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva protegge le nostre arterie, il grasso animale le distrugge.
Un bicchiere di vino rosso al giorno allunga la vita, un litro al giorno la dimezza.
Dr. Francesco Artale
Angiologo e Chirurgo vascolare a Ginevra
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