L’Ufficio federale di veterinaria (UFV) ha deciso di vietare l’importazione di sperma, ovuli ed embrioni suini
Alla fine di novembre in tre aziende della Svizzera orientale (Appenzello Interno ed Esterno e San Gallo) era stata diagnosticata un’infezione da sindrome respiratoria e riproduttiva (PRRS). Il virus è giunto in Svizzera tramite l’importazione da una stazione di inseminazione tedesca di sperma di verri infetti. Le 72 scrofe, che erano state inseminate con lo sperma positivo, sono state macellate. La PRRS è un’infezione virale dei suini che può causare problemi di fertilità, aborti, nascite di suinetti deboli e lievi disturbi delle vie respiratorie. Per gli esseri umani il virus è innocuo e il consumo di carne suina non è a rischio.
Dai risultati delle analisi dei campioni di sangue dello scorso 5 dicembre è emerso che in una delle aziende l’infezione è riuscita a propagarsi e a contagiare anche suini non inseminati. Di conseguenza tutti gli animali dell’azienda sono stari macellati (250 scrofe e 1000 porcellini). La carne verrà utilizzata normalmente poiché è innocua per l’uomo. L’UFV presume che „per il momento non vi sia stato alcun contagio tramite gli allevamenti posti sotto sequestro” e ha comunicato che le analisi vengono intensificate. Sono in corso le analisi su 4000 scrofe madri nelle tre aziende sotto sequestro e in altre 26 aziende suinicole rifornite con lo sperma infetto. Le analisi dureranno circa una settima e l’UFV ha deciso di vietare fino alla fine di gennaio 2013 l‘importazione di sperma, ovuli ed embrioni suini.