Il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa dei Verdi per alimenti equi: il testo è incompatibile con gli obblighi internazionali.
L’iniziativa popolare «Per derrate alimentari sane, prodotte nel rispetto dell’ambiente e in modo equo (Iniziativa per alimenti equi)» è stata lanciata dai Verdi. Lo scopo è di ridurre le ripercussioni negative sull’ambiente del trasporto e del deposito e lo spreco di alimenti, promovendo un’agricoltura e un allevamento rispettosi dell’ambiente a natura e degli allevamenti con condizioni di lavoro eque. In questo modo si eviterebbe che prodotti provenienti da una produzione di massa industriale arrivassero sul mercato svizzero. Il Consiglio federale raccomanda al Parlamento di respingerla senza proporre un controprogetto, nonostante sostieni le richieste dei promotori.
Il Governo mette in guardia sui rischi di un complesso sistema di controllo all’estero. “I costi sarebbero enormi se la Confederazione dovesse organizzare sistemi di controllo nuovi, così da potere eseguire controlli all’estero”, ha spiegato il ministro dell’interno Alain Berset. Le difficoltà maggiori si avrebbero durante la fase di esecuzione, quando si dovrà verificare che i prodotti agricoli importati rispettino effettivamente tutte le esigenze stabilite dall’iniziativa. Oltre a questo, i consumatori e anche le aziende che producono in Svizzera, sarebbero svantaggiati, perché le derrate alimentari e i prodotti agricoli importati subirebbero rincari. Il Governo punta invece al principio della trasparenza. “Ai consumatori la trasparenza permette di scegliere cosa acquistare e di essere informati sulla produzione dei generi alimentari”, ha aggiunto Berset. Inoltre per la produzione di derrate alimentari in Svizzera, obiettivi analoghi sono già in atto e non c’è necessità di nuove basi costituzionali.
È un’ammissione del Governo che è fondamentale agire sugli alimenti importati, le proposte dei promotori porterebbero a conflitti sia con la politica commerciale nazionale sia internazionale. La richiesta è incompatibile con gli obblighi internazionali della Confederazione nei confronti dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e di Paesi con i quali sono stati stipulati accordi di libero scambio. Le affermazioni del Consiglio federali non hanno trovato consenso tra i Verdi. Uno studio di Agrarallianz prova che l’Iniziativa Fair-Food sia compatibile con i diritti di commercio internazionali. Il “No” del Governo è una possibilità sprecata di dibattere sul commercio sostenibile, dibattito tuttora completamente bloccato. I Verdi sono soddisfatti che il Governo sostenga la produzione sostenibile interna, ma sono scettici se l’esecutivo insisterà in futuro sui contratti bilaterali che riguarderanno la sostenibilità anche nell’agricoltura: sulle importazioni si attiene rigorosamente sul diritto commerciale.
G.S.
foto: gruene.ch