Le critiche in procedura di consultazione hanno convinto il Consiglio federale a rinunciare a un controprogetto diretto all’iniziativa che eliminare l’articolo costituzionale contro l’immigrazione di massa
L’iniziativa popolare RASA – “Fuori dal vicolo cieco” – chiede di abrogare l’articolo costituzionale derivato dall’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa” e di mantenere gli accordi bilaterali con l’Unione europea (Ue). L’iniziativa era stata lanciata prima che il parlamento approvasse l’applicazione light dell’articolo costituzionale. Il Consiglio federale aveva l’iniziativa lo scorso ottobre, ritendendola “inopportuna e troppo radicale” e si era detto a favore di un controprogetto. Entro la fine del 2016 ha elaborato due varianti di un controprogetto diretto in modo da rendere il testo dell’articolo sull’immigrazione più conforme alla legislazione d’esecuzione. La prima proponeva di regolare l’immigrazione ma solo rispettando gli accordi internazionali, la libera circolazione compresa e la seconda di eliminare il limite di tre anni di tempo per rinegoziare gli accordi internazionali.
Le due varianti non hanno raccolto alcun sostegno dai partiti, dai cantoni e dalle associazioni durante la procedura di consultazione e vista la valanga di critiche il Consiglio federale ha rinunciato al controprogetto diretto. “Il Consiglio federale è realista e presume che un controprogetto non è in grado di ottenere una maggioranza nella procedura parlamentare e nella votazione popolare” ha affermato la ministra della giustizia Simonetta Sommaruga. Resta così la differenza tra legge e costituzione, anche perché il referendum contro la legge di attuazione non è riuscito. Per Sommaruga è un segnale che “la maggioranza è contenta con la legge attuale“. Dal canto loro i promotori non hanno ancora deciso su un eventuale ritiro del loro testo. “Entro l’estate sarà presa una decisione strategica in merito” ha annunciato il membro del comitato d’iniziativa Beat Ringger. Il governo ha ribadito l’importanza dell’iniziativa, ma il suo obiettivo è già stato raggiunto, perché gli accordi bilaterali non sono stati disdetti.
Soddisfatta della decisione del governo l’Unione democratica di centro (UDC) che tramite il suo presidente Albert Rösti ha fatto sapere che “il partito spera che le cose non vadano per le lunghe e il popolo potrà esprimersi al più presto”. Un “No” a RASA significherà l’accettazione di regolare l’immigrazione tramite contingenti e mostrerà che l’applicazione “light” è abbastanza severa. Per il Partito socialista (PS) la decisione del governo è “ragionevole, perché non c’è necessità di tornare sulla questione”. Il presidente Christian Levrat ha dichiarato che se si voterà sull’iniziativa, il PS “s’impegnerà per il ´No´”. Ora il parlamento avrà un anno di tempo per decidere sulle intenzioni di voto e su un controprogetto. Se l’iniziativa non sarà ritirata, si voterà anche senza controprogetto, la data non è stata ancora fissata. Se fosse accettata, l’articolo costituzionale sparirebbe così come la regolamentazione dell’immigrazione, anche se secondo Sommaruga la legge potrebbe restare in vigore.
Gaetano Scopelliti
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