Nerazzurri a punteggio pieno, la Roma segue a due punti con cinque squadre, male ancora la Juventus, altro pareggio del Napoli, riparte la Lazio, primo punto per il Carpi
L’Inter si prende il derby contro un Milan che non ha demeritato ed è in testa alla classifica con 9 punti, ma senza avere fin qui entusiasmato. Decide Guarin con un gran gol di sinistro un derby sostanzialmente equilibrato. Nel primo tempo le due squadre hanno avuto una grande occasione per parte per passare con Luiz Adriano e Icardi, fermati dai due portieri. Era importante vincerlo il derby alla terza giornata quando le squadre non sono al massimo della condizione e l’Inter ci è riuscita con cinismo e maggiore determinazione. È presto per dire se l’Inter è tornata grande, ma l’entusiasmo e la personalità agonistica delle prime giornate faciliteranno il lavoro di Mancini. La squadra rinnovatissima per ora regge, è stabile e la vetta è un segnale, ma il cammino della svolta è ancora lungo e per il salto di qualità bisognerà attendere. Il Milan è cresciuto nel secondo tempo dopo lo svantaggio e l’ingresso di Balotelli, che ha giocato 20 minuti di buon livello e ha sfiorato con due tiri il pareggio, uno ha colpito palo. È stata la migliore prestazione d’inizio stagione dei rossoneri che avrebbero meritato il pari. Anche se il gioco è migliorato, il Milan è ancora incompiuto, soprattutto a centrocampo, cambiato per intero da Mihajlovic con giocatori più propensi alla manovra (bene Montolivo con personalità e lanci). I rossoneri sono in crescita, hanno giocato con personalità e se miglioreranno la concretezza in zona gol, arriverà anche il risultato.
A due punti c’è la Roma che a fatica vince contro il Frosinone grazie a due fiammate di Iago Falque e di Iturbe. La squadra di Garcia non ha incantato, è mancata la brillantezza vista contro la Juventus, ma è stata cinica a colpire nei momenti giusti. Garcia dovrà rivedere alcune cose tattiche: Gervinho inesistente e la coppia Totti-Dzeko ha prodotto poco. Per il debutto in Champions League, mercoledì all’Olimpico contro il Barcellona, la Roma proverà a dimostrare di avere raggiunto la maturità anche contro le grandi d’Europa. Ci vorrà però un’altra Roma, che contro un insidioso Frosinone ha a tratti sofferto. La neopromossa è da applausi e con questa determinazione presto schioderà quello zero in classifica.
Stupisce la Sampdoria che sale al secondo posto nel gruppo a 7 punti. Nella gara di lunedì rinviata per la pioggia i blucecheriato battono il Bologna con le reti nei nazionali Eder e Soriano. La squadra di Zenga si veglia dopo 70’ e l’espulsione di Rizzo e grazie al suo tridente d’attacco risolve in quattro minuti. Il Bologna è tutta grinta e determinazione, ma non basta per il primo punto e Destro non è ancora pervenuto.
Occasione sprecata dal Sassuolo di dividersi la vetta con l’Inter. In una gara intensa contro l’Atalanta è andato vicino alla vittoria, ma avrebbe potuto anche perdere. Il 2-2 casalingo è giusto e ha regalato tante emozioni, con due rigori parati, una rete annullata, due espulsi e tanti ammoniti. Il Sassuolo resta imbattuto grazie anche alla bravura di recuperare lo svantaggio. L’Atalanta conquista un buon punto dopo una gara giocata con ordine a chiudere gli spazi ai padroni di casa.
Sprecata anche dal Palermo l’occasione di restare a punteggio pieno. Contro il Carpi, che conquista il primo storico punto in A, i siciliani hanno evitato la sconfitta solo all’88’ con Djurdevic, dopo un ottimo primo tempo e l’incapacità di chiudere la gara. Il Carpi ha assaporato addirittura la vittoria, ma la prestazione è stata molto positiva e di buon auspicio per il campionato, con il quale sta prendendo confidenza.
Quanta sofferenza per la Juventus che pareggia solo all’83’ su rigore contro il Chievo. Anche la terza partita dei campioni d’Italia non ha tolto i dubbi sul mistero che avvolge la squadra, ma ha svelato che la Juventus non ha un gioco, è involuta tecnicamente e tatticamente e Allegri si cimenta in diversi moduli per dare un’organizzazione di gioco e trovare l’amalgama tra i nuovi arrivati. I nuovi innesti Alex Sandro, Hernanes e Cuadrado hanno regalato solo alcuni spunti personali. La fase di transizione sta durando forse un po’ troppo. Contro il Manchester City bisognerà trovare subito l’identità vincente. Orgoglio e cuore non basteranno. Imbattuto ancora il Chievo che ha disputato un’ottima partita tattica, si è difeso con ordine, ha giocato in attacco e merita di stare nell’alta classifica.
A Firenze ritorna in campo dal 1’ minuto Giuseppe Rossi dopo un’attesa di 482 giorni. La sua non è una grande partita, ma non lo è stata neanche Fiorentina-Genoa, decisa da un gol Babacar. La gara è stata noiosa e giocata a ritmi bassi nel primo tempo. La Fiorentina non ha incantato sul piano del gioco, ma almeno ha dimostrato determinazione nel difendere il risultato con un uomo in meno. Una vittoria che vale oro. Il Genoa è stato bravo a ingabbiare la manovra dell’avversario ma povero d’idee quando ha provato a recuperare lo svantaggio. Pareggio giusto tra Verona e Torino, dopo un primo tempo noioso e una ripresa spettacolare. Il Verona si illude prima con Toni poi con Gomez, ma è incapace di difendere il vantaggio e si fa raggiungere due volte dal Torino, che lascia i primi punti in campionato. I granata, in emergenza difesa, hanno sofferto per lunghi tratti e alla fine devono essere soddisfatti del risultato. Grazie al pari conquistato con grinta e classe il Torino resta imbattuto e nell’alta classifica.
Neanche alla terza partita il Napoli si sblocca e rimanda l’appuntamento con la vittoria. A Empoli la squadra di Sarri si deve accontentare di un pari in rimonta. Costano ancora care le carenze in fase difensiva che hanno favorito le due reti dell’Empoli di Saponara e Pucciarelli. L’Empoli è stato molto intraprendente e ha spinto molto con personalità, ma non è riuscito a chiudere la partita. Il Napoli ha avuto il merito di reagire con carattere in una gara molto avvincente, ma la squadra immaginata da Sarri non gioca ancora come dovrebbe. Giovedì in Europa League l’occasione per migliorare. Esce dalla crisi la Lazio grazie alla doppietta di Matri, che ha permesso di battere l’Udinese all’Olimpico. È stata una liberazione per la Lazio, bloccata nella manovra e dalla tattica dei friulani a coprire l’area di rigore e ad affidarsi alle ripartenze, per ripetere l’impresa di Torino. L’Udinese c’è quasi riuscita, ma dopo avere subito l’uno-due di Matri non ha saputo reagire. La Lazio si lascia alle spalle i giorni difficili e in attesa di Klose e Djordevic ha trovato un centravanti affidabile.
G.S.