Affacciata sulle coste dell’Atlantico e sull’estuario del Tago, anzi del Rio Tejo, Lisbona è una città piena di contrasti: quartieri popolari, strade commerciali, piazze imponenti, urbanizzazione caotica sulle pendici delle colline e panni stesi fuori ad asciugare nella via di un quartiere elegante.
Al nostro arrivo quello che colpisce è la luce di un tramonto fenomenale che domina incontrastato una città già piena di luce propria: percorriamo Rua Augusta, nel quartiere di Baixa, la città bassa costruita dopo il terremoto del 1755, e saliamo all’interno dell’Arco che domina Piazza del Commercio, spettacolare spianata sul bordo dell’acqua e simbolo della passata potenza fluviale di Lisbona. La vista è abbagliante! Sotto le nuvole rosa del tramonto, ci accoglie un panorama mozzafiato: Lisbona pullula di viuzze, si adagia pigra sui suoi sette colli, si spalanca sotto i suoi Miradouros, i punti panoramici che si scoprono ogni momento e che meritano davvero una visita. In lontananza il ponte, impressionante, vivo, quasi distaccato dalla vita cittadina. Una statua, il Cristo Rei che domina l’altra costa del Tago, come per proteggere Lisbona. Dobbiamo assolutamente fotografare questa cartolina naturale e quindi i ragazzi scattano centinaia di foto per immortalare un’esperienza, penso, unica: ridono, si arrampicano sulle statue, si mettono in posa, qualcuno osa suonare il batacchio di una campana, insomma si avverte la loro allegria e anche noi proff. siamo serene e felici di condividere le loro sensazioni. Ma ormai è notte e non possiamo far altro che abbandonare quel posto magnifico.
Dobbiamo cenare! Mi hanno consigliato un ristorante caratteristico e quindi, una volta scovata l’entrata, in mezzo ad altre mille, entriamo: saliamo tante scale e rimaniamo meravigliati per l’ambiente particolare, dalle tante sale, dai tanti scalini: la Casa do Alentejo, al primo piano di un palazzo moresco, con una bella sala da pranzo con azulejos che richiamano scene di vita quotidiana nell’Alentejo, appunto, regione del Sud, da cui arriva la maggior parte delle ricette del menù. Ci si rilassa, si ride ancora e si chiacchiera del più e del meno. Beh, è ora di andare a riposare, visto che domani ci aspettano altre belle camminate e poi………….c’è il fuso orario!!!! (1 ora in meno….).
Lunedì: dobbiamo affrontare il mitico Tram 28: durante la sua corsa, a bordo di questo mezzo un pochino sgangherato e stridente, si gode una vista favolosa; il tram, che si inerpica tra stradine spesso minuscole, è giallo con pannelli di legno lucido e sembra davvero un modello in scala reale di un collezionista. Scendiamo al Miradouro de Santa Luzia, ammantato da buganvillee ormai appassite: vista sui tetti dell’Alfama e sul Tago. Foto foto foto a volontà! Ed ecco, finalmente, in posizione dominante in cima ad una collina, una fortificazione restaurata che domina Lisbona, il Castello de Sao Jorge: i suoi bastioni offrono l’ennesima spettacolare vista aperta su tutta la città e sul ponte 25 de Abril; e incontriamo pavoni che gironzolano indisturbati. Saliamo sui vari bastioni e non sempre è un cammino agevole tra il poco spazio e la massa di turisti…. Visitiamo prima la Cattedrale di Sé, al cui interno si ammirano arcate romaniche, un coro e cappelle riccamente ornate.
Dopo foto e risate, arriva però il brontolio della fame: cercasi da mangiare disperatamente!!!! Dopo la pausa ristoratrice si riparte per l’Oceanario. Un’ efficientissima metropolitana ci porta nel quartiere del Parco delle Nazioni, caratterizzato da grattacieli e costruzioni moderne, in netto contrasto con la Lisbona finora visitata. L’Oceanario è un acquario grandissimo in cui 8000 specie sguazzano in 7 milioni di litri d’acqua marina. Nella vasca centrale nuotano squali, razze, mante, pesci luna, mentre pulcinella di mare, pinguini e lontre marine sguazzano e gironzolano nelle sezioni a tema geografico dedicate all’Atlantico, all’Antartide, al Pacifico e all’Oceano Indiano tropicale. La parola d’ordine è tutela ambientale! Stare di fronte alla vasca centrale, gigantesca è come fare un’immersione spettacolare che spinge a restare incollati al vetro ed, in effetti, il tempo sembra fermarsi. Un sogno ovattato in cui si incontrano meduse, polpi giganti, stelle marine e minacciosi squali! Ovviamente…..foto foto foto.
Usciamo dall’oceano!!! Metropolitana efficiente e…..dove andare stasera? Ma sì, perché non catapultarci anche noi proff. nel “silenzioso” ambiente dell’ Hard Rock Cafè? Ma certo!!! Ebbene, ci siamo proprio divertite, a parte la musica a palla durante tutta la serata, dico tuttaaaa! I nostri ragazzi sono davvero simpatici e si lasciano trasportare da camerieri e cameriere scatenati più di loro: ballano e cantano a squarciagola, liberi da ogni pensiero. Così si fa! Sì! All’uscita odoriamo un pochettino di cipolla, ma, in mezzo ai tanti odori di Lisbona, non sentiamo molto i nostri. Ci immergiamo nuovamente nel quartiere dell’albergo: fauna e sapori/odori molto vari. Ma che importa? Siamo stanchi.
Alessandra Trubbiani