Accolto tra lunghi applausi, Mario Draghi dal palco del meeting di Rimini pronuncia un messaggio di speranza in quello che sembra essere un discorso di commiato
Dopo il confronto tra i maggiori leader in corsa per il voto del 25 settembre prossimo, è la volta dell’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi che ha solcato il palco dell’Auditorium della Fiera di Rimini in apertura della giornata del 24 agosto, accolto da interminabili standing ovation da parte della platea.
Il discorso del Premier è apparso come un messaggio di speranza per i tempi futuri, per il Governo che si costituirà perché l’Italia sa rialzarsi e superare i momenti critici, come è stato con la Pandemia e così sarà per le sfide future. Il Premier uscente guarda con grande speranza il prossimo Governo perché “sono convinto – afferma Draghi – riuscirà a superare quelle difficoltà che oggi appaiono insormontabili, come le abbiamo superate noi l’anno scorso. L’Italia ce la farà, anche questa volta” e scandisce “qualunque sia il suo colore politico” dimostrando di non temere nessun equilibrio politico che potrebbe crearsi.
Dal quadro geopolitico critico, alla congiura economica che grava sui bilanci familiari e delle imprese, Mario Draghi ha sottolineato soprattutto l’importanza del voto: “invito tutti ad andare a votare” ha detto chiaramente il Premier, perché il Parlamento che verrà scelto e che voterà la fiducia al nuovo Presidente del Consiglio, sia l’espressione più concreta della volontà degli italiani.
Dunque, il Premier esprime senza mezzi termini la propria fiducia per il prossimo Governo, ma per il quale però augura lo stesso “spirito repubblicano che ha animato dall’inizio il nostro esecutivo”. Draghi è chiaro in proposito: “La credibilità interna deve andare di pari passo con quella internazionale. L’Italia è paese fondatore di Ue, protagonista del G7 e della Nato”. “Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale”.
Uno dei temi che più sta scaldando i dibattiti politici di questi giorni, riguarda il gas e i suoi costi che ormai hanno raggiunto “livelli insostenibili” con picchi di più di “10 volte”. Mentre in questo momento “l’Ue si trova con forniture incerte e costi aumentati”, precisa Draghi, per il “prossimo consiglio europeo sarà presentata una proposta dalla commissione”. Nel frattempo il Premier riferisce che le importazioni di gas russo sono “sempre meno significative e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore, gli stoccaggi sono oramai all’80% in linea con il raggiungimento del 90% entro ottobre”. Inoltre con i nuovi “rigassificatori l’Italia sarà in grado di essere completamente indipendente dal gas russo dall’autunno 2024. È un obiettivo fondamentale per la sicurezza nazionale”.
Ma al consueto meeting di Rimini, dove il giorno prima dell’intervento di Draghi, si sono confrontati anche i leader delle maggiori forze politiche in corsa e tra tutti, quella che sembra aver ricevuto più applausi – e quindi maggior riscontro dalla platea rispetto gli altri presenti – è proprio Giorgia Meloni di FdI. Un indice di gradimento che rispecchia gli ultimi sondaggi politici dell’Istituto Demopolis nei quali, ad un mese esatto dal voto, “la coalizione di Centro Destra, trainata dal partito di Giorgia Meloni, ha un vantaggio di oltre 16 punti percentuali sul Centro Sinistra di Enrico Letta, con effetti evidenti sull’attribuzione dei seggi nella quota maggioritaria uninominale”, spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento. Nello specifico “Fratelli d’Italia si confermerebbe oggi con il 24% primo partito nel Paese, con quasi un punto e mezzo di vantaggio sul Partito Democratico, posizionato al 22,6%. Al terzo posto, con il 14,5%, la Lega di Salvini, seguita dal Movimento 5 Stelle all’11%”, si legge nei dati diffusi. Per quanto riguarda Forza Italia e il cosiddetto Terzo Polo formato da Azione-Italia Viva si distanziano parecchio riuscendo a racimolare rispettivamente il 7% e il 5,8% delle preferenze.
Redazione La Pagina