Pubblichiamo alcuni dei lavori dei ragazzi dei Corsi di Lingua e Cultura che partecipano al concorso. Tutti gli scritti si trovano su www.bisdata.net
Il corso è una famiglia
Mi chiamo Delia, ho 13 anni e frequento il secondo anno della scuola secondaria a Effretikon. Sono contenta di appertenere a due culture, quella italiana da parte dei miei genitori e quella svizzera, perché vivo in questo paese.
Personalmente, mi sento italiana davanti una pizza o quando gioca la nazionale italiana di calcio. In queste occasioni io, mio padre e mio fratello stiamo davanti al televisore a tifare per la nostra squadra: l’Italia. Infine devo dire che nel corso di lingua e cultura italiana mi sembra di stare in un ambiente familiare, perché si respira un’ aria italiana che è molto diversa da quella della scuola svizzera.
La musica italiana
Mi chiamo Debora e frequento il primo anno della scuola secondaria a Rüti. Appartengo a due culture, quella italiana da parte dei miei genitori e quella svizzera perché sono nata e vivo in questo paese. Mi sento italiana quando a scuola svizzera parlo con le mie compagne italiane e gli altri non ci capiscono, oppure quando gioca la nazionale italiana di calcio. Una volta ci siamo pitturati la faccia con i colori della bandiera italiana e quando ha segnato eravamo così felici che ci siamo messi a saltare e a gridare. Sicuramente penso all’Italia quando mangio una pizza o quando parlo con le mie nonne (vivono anche loro qui , ma non parlano lo svizzero). A casa non mi sento molto italiana, perché tutti parlano lo svizzero. Noi ascoltiamo però solo musica italiana, quella svizzera non ci piace. Frequentando il corso di lingua e cultura italiana mi sento più italiana, perché mi ero accorta che stavo dimenticando un po’ questa bellissima lingua e andando al corso potrà aiutarmi a conservarla e ad approfondirla. Un saluto Debora Maggio
Anche se vivo Svizzera, mi sento italianissima!
Mi chiamo Leila, ho 13 anni e frequento il secondo anno della scuola secondaria a Grafstal. Sono contenta di appartenere a due culture, quella italiana da parte dei miei genitori e quella svizzera perché vivo in questo paese. Mi sento inoltre italiana quando vado a delle feste italiane. Anche se vivo qui, non mi sento proprio svizzera, perché a casa si parla spesso l’italiano e poi quando vado dalla nonna, che per fortuna abita anche lei qui, mi cucina mille piatti e pure se non hai più fame, sei costretta a mangiarli. La maggior parte dei parenti infine stanno in Italia, ma li vado a trovare ogni anno. Quindi anche se vivo Svizzera, mi sento italianissima!
Gesti con le mani
Mi chiamo Matteo, ho 12 anni e frequento il primo anno della scuola secondaria a Illnau. Io mi sento italiano perché:
1) quando vado dai miei nonni, loro cucinano minimo otto portate e quando non ce la fai a mangiare tutto, cominciano a dirti che sei troppo magro e che per crescere devi mangiare tanto. A quel punto mi sento italiano;
2) quando parlo con degli amici qui in Svizzera mi dicono che sono un italiano, perchè faccio tanti gesti con le mani. Per me ciò è una cosa bella, in quanto é una caratteristica degli italiani;
3) infine l’ italiano è uno che parla tanto ed è molto socievole.
È bello essere italiano, ma mi piace vivere in Svizzera!
Mi chiamo Dylan Longo, ho 13 anni e frequento il primo anno della scuola secondaria a Glarus.
Mio padre viene dalla Puglia e la mia mama dalla Sicilia. Mi sento italiano davanti una pizza, perché rappresenta i colori della bandiera italiana. Nel corso di lingua e cultura italiana mi sembra di stare in Italia, perché parlo solo l’italiano e ci sono solo ragazzi italiani. Io sono fiero di essere italiano e l’Italia mi piace molto per andare in ferie, ma in Svizzera sto molto bene. Le scuole sono migliori di quelle in Italia e la vita in Svizzera è molto più facile che in Italia. La Svizzera mi piace molto per le sue montagne, i laghi, la neve, le discoteche, etc. È bello essere italiano, ma mi piace vivere in Svizzera!
Storia romana nella scuola svizzera
Mi chiamo Daniele Steiner, sono nato in Svizzera, a Uster, il 24.08.2000.La mia mamma è italiana e il mio papa è svizzero.Mi sento italiano, per esempio, quando si parla dell’Italia o di storia romana nella scuola svizzera. A casa in genere parlo il tedesco.A dir la verità mi sento sia italiano che svizzero.
Quando guardo una partita
Mi chiamo Samuel, ho 11 anni e frequento la sesta classe a Effretikon. Appartengo a due culture, a quella svizzera perché sono nato e vivo qui e a quella italiana da parte dei miei genitori. Mi sento italiano quando guardo una partita di calcio della Juventus e penso al mio calciatore preferito, Gianluigi Buffon. I miei genitori sono nati tutti due in Sicilia. Della Svizzera apprezzo la precisione, la puntualità e la correttezza. Dell’Italia mi piace invece il mare, la pizza e gli spaghetti, ma non mi piace che le persone buttano i rifiuti sulla strada.
Mangia, mangia!!!
Mi chiamo Nancy, ho 13 anni, vivo ad Effretikon e frequento la 1 classe della scuola secondaria. Sono contenta di appartenere alla cultura italiana che a me piace più di quella svizzera. Anche se vivo qui, mi sento più italiana che svizzera, perché frequento tante persone italiane e scendo spesso in Italia. Inoltre mi sento italiana quando passo il tempo con i miei nonni che vivono a Napoli. Specialmente poi quando la nonna fa la pasta, la pizza o delle specialità campane e poi mi costringe a mangiarle tutte, dicendomi “mangia, mangia!!!”, altrimenti si offende. Mi sento italiana praticamente sempre