Pubblichiamo alcuni dei lavori dei ragazzi dei Corsi di Lingua e Cultura che partecipano al concorso. Tutti gli scritti si trovano su www.bisdata.net
A cena in famiglia
Mi chiamo Giulia, ho 13 anni e frequento la seconda classe della scuola secondaria a Mettmenstetten. Sono contenta di appartenere a due culture, quella italiana da parte dei miei genitori e quella Svizzera perché sono nata qui e frequento la scuola svizzera. Stimo la puntualità e l’organizzazione elvetica. Apprezzo molto la cultura Italiana, la cucina, il clima, il mare ma soprattutto adoro la spontaneità. Mi sento inoltre italiana quando faccio la pasta in casa (cavatelli e “cuzzitilli”) con la mia nonna Stella. Oppure quando tutta la famiglia la sera cena e discute in italiano, usando mani e piedi, allora mi sembra di stare in Italia.
Giulia Ruggiero
Mi chiamo Valentina, ho quattordici anni e frequento il secondo anno della scuola secondaria a Effretikon. Sono fortunata di appartenere a due culture, quella italiana da parte dei miei genitori e quella svizzera perché vivo in questo paese. Ogni anno vado almeno una volta in Italia, spesso anche due. Quando sto lì, io non mi sento svizzera ma solo italiana. A casa, con mia sorella noi parliamo sempre italiano con i nostri genitori. Il momento in cui mi sento più italiana è quando stiamo a tavola, per esempio durante le tavolate giganti con gente che si diverte e ha sempre qualcosa da dire. Quando poi leggo o scrivo qualcosa in italiano, mi sento italiana perché so che ci sono delle persone che non sanno leggere e scrivere nella lingua dei loro genitori. Io sono fiera di poter dire che sono italiana!
Mi chiamo Giuseppe e frequento la sesta classe a Glarus. Davanti una pizza o un piatto di pasta, oppure davanti una ragazza mi sento Italiano.La Svizzera mi piace, perché posso uscire con più tranquillità rispetto all’Italia, dove spesso si sentono tante brute storie, per la puntualità e per la natura. Amo invece l’Italia per il mare, il sole e la cucina, la migliore del mondo!
Saluti Giuseppe
Mi sento più italiana di chi vive in Italia
Mi chiamo Federica Sirna, ho 11`anni, sono italiana, vivo a Glarus e frequento la sesta classe. Appartengo a due culture: italiana e svizzera, però mi sento più italiana di chi vive in Italia. Per me è una cosa speciale essere italiana. Delle volte vedo tanti ragazzi di genitori italiani, ma non hanno niente di questa cultura e per questo sono contenta di seguire il corso di lingua italiana. Sono inoltre felice di vivere in Svizzera, perché qui sto meglio.
Un saluto a tutti gli italiani del cantone di Glarus
Quando vado in Italia tutti mi dicono…
Mi chiamo Dennis, frequento il primo anno della scuola secondaria a Wald. Mi sento italiano quando mangio una pizza o guardo una partita di calcio dell’Italia. Spesso comincio a parlare con lo svizzero e continuo in modo naturale con l’italiano.
Insieme ai miei amici italiani parlo questa lingua, così gli altri non ci capiscono. Quando vado in Italia tutti mi dicono che sono svizzero, però sono italiano come loro e forse anche più di loro.
Inoltre se qualcuno mi “rompe le p…” gli dico le parolacce in italiano.
Tanti saluti da Dennis
Mi chiamo Alessio e frequento il primo anno della scuola secondaria a Glarus.
Mi sento italiano quando torno a casa e parliamo la nostra lingua madre oppure mentre guardiamo programmi televisivi italiani. Inoltre davanti a una pizza o quando parlo con i miei amici, sono fiero di essere italiano .
Qui in Svizzera però le persone sono più puntuali, piu precise e rispettano di più la natura.
Un saluto a tutti gli italiani del mondo.
Quando aiuto la nonna
Mi chiamo Luana e frequento la sesta classe a Tann.
Sono contenta di appartenere a due culture, quella svizzera perché sono nata e vivo in questa nazione e quella italiana per i miei genitori. Sono anche doppia cittadina, ma mi sento molto italiana.
La mia italianità la sento quando mangio tutti i venerdì la pizza o durante le vacanze in Italia, oppure quando parlo l’italiano soprattutto con mio padre.
Ma anche quando aiuto la nonna a fare le tagliatelle in casa con il sugo fatto da lei.
Un caro saluto
Luana