Dopo 20 anni di carriera Gianluca Grignani celebra i suoi successi in un grande album “Una strada in mezzo al cielo” e si lancia in un tour di grande successo fatto di sola voce, chitarra ed emozioni: “Acoustic tour”, con cui lo vedremo a Zurigo il prossimo 11 marzo al Volkshaus. Un appuntamento imperdibile con il quale si potrà anche aiutare le popolazioni italiane colpite dai terremoti a cui saranno devoluti 5 CHF con l’acquisto di ogni biglietto!
Cosa ti passa per la testa se pensi a questi tuoi vent’anni di carriera?
Mi viene in mente un artista cresciuto con la consapevolezza del fatto che ha sempre cercato di fare in Italia quello che gli hanno insegnato le persone che ha seguito, da Battisti a diversi cantautori, mischiando con il rock: io sono nato negli anni ‘70 e il rock mi ha molto influenzato. Ma soprattutto mi fa pensare a quello che sono diventato, un artista indipendente, che ha sempre cercato di fare la propria musica cercando di formare anche una mentalità diversa.
Io ho indubbiamente una mentalità diversa nella musica italiana, questo è poco ma sicuro, una mentalità che si sta consolidando più adesso che prima, forse è giusto anche così.
Dopo “A volte esagero” ora ti trovi in “una strada in mezzo al cielo”, raccontaci di quest’ultimo album…
“Una strada in mezzo al cielo” è un po’ un album celebrativo di vent’anni. Un album fatto molto bene che dimostra la qualità di cosa riesco a fare con il team che ho creato adesso. Sicuramente è un album particolare, diverso dagli altri.
È fatto di diverse collaborazioni con amici, cioè alcuni di loro neanche li conoscevo benissimo, siamo poi diventati amici, ci siamo trovati bene, mi hanno mostrato grande serietà prodigandosi subito a suonare con me in questo album acustico e una stima reciproca.
Le collaborazioni sono numerose, Ligabue, Consoli, Max Pezzali… come è ricaduta la scelta su di loro?
Guarda ho dovuto dire più no che sì.. molta gente voleva partecipare.
Mettendo insieme “Destinazione paradiso” e “La fabbrica di plastica” che, pur essendo album relativamente molto giovani, hanno fatto un po’ la storia della musica italiana moderna, quindi molta gente voleva cantare e non ha fatto molto fatica a trovare gli artisti.
Chi ha lavorato con me si è dimostrato molto professionale e davvero un amico.
Visto che sei un cantautore, quindi abituato ad usare bene le parole, ci racconti il tuo album in 3 parole e ci spieghi la scelta dei questi termini.
Già il titolo, “Una strada in mezzo al cielo”, spiega chiaramente che è come una strada “personale”, una strada propria, una sorta di “My way”. “Acustico” perché si tratta chiaramente di un album acustico e assolutamente diverso dagli altri e “celebrativo” perché celebra i miei 20 anni di carriera, anche se ho messo all’interno brani più recenti come “Madre” che però ho voluto assolutamente che ci fossero.
Il tour che stai facendo è un “Acoustic tour”, ovvero ci sei tu, la tua voce e la tua chitarra, come ti senti quando sul palco ti esibisci in maniera così intima?
Ho deciso di farlo per tanti motivi, mi sono staccato un po’ dalla televisione e dai media da cui ero un po’ ossessionato. L’estate scorsa ho ripreso in mano la chitarra e ho ricominciato davvero dalle spiagge. Ho cominciato a fare dei sold out un po’ ovunque e abbiamo visto che “Acoustic tour” ha avuto molto successo, per questo lo abbiamo riproposto nei teatri e sta avendo ancora un ottimo successo.
Per me suonare in acustico è una dimostrazione anche di cosa si può fare con una chitarra, che poi è il mio mondo, e con la quale riesco a non essere assolutamente noioso. Ho preso spunto dai miei idoli passando da Neil Young, Battisti e De André, ho guardato anche quelli della mia generazione, ed è venuto fuori uno spettacolo che sta piacendo tantissimo.
L’11 marzo ti aspettiamo per la tappa di Zurigo, a cosa assisteremo?
Sicuramente sarà un acustico particolare. Io cerco sempre di fare qualcosa che non annoi perché trovo che la musica può essere anche noiosa se è monotona. Con la chitarra e la scelta delle canzoni difficilmente non si è contenti e non si è coinvolti, quindi sarà un acustico interessante sotto ogni aspetto.
Ti piace la Svizzera?
Certamente, è un Paese che conosco e ho frequentato mi è capitato spesso di andare a Zurigo per altri motivi o anche per lavoro, ci torno con molto piacere!
Ci lasci un saluto speciale per i nostri lettori?
Certo! Un saluto rock n’roll da un cantautore elettrico a tutti i lettori de La Pagina e rock on!
Per assistere al “Live Acoustic tour” di Gianluca Grignani, potete vincere
i vostri biglietti con La Pagina:
chiama lo 043 322 17 17
oppure scrivi a [email protected]
Se vuoi assicurarti il tuo biglietto puoi acquistarlo presso la nostra redazione!
Eveline Bentivegna