Parliamo di quei programmi che non hanno gli ascolti della partita della Nazionale o di Sanremo ma che si difendono bene da anni puntando sulla qualità
I dati di ascolto hanno un’importanza basilare nella classificazione di un programma televisivo ma se nelle fasce di ascolto maggiore – quelle serali post telegiornale- è vitale riuscire ad avere una percentuale di share alto, non è basilare alla sopravvivenza ottenere grandi numeri per i programmi “riempitivi” dei palinsesti.
Un esempio è “Per un pugno di libri” trasmesso il sabato pomeriggio su Rai3 che da anni dimostra, in gratificante controtendenza, come i giovanissimi non siano soltanto dediti a guardare Youtube. Gli utenti sono circa un milione, pochi ma buoni per uno spazio televisivo dedicato ai libri e alla letteratura, spesso schivata dagli autori televisivi. Fondamentalmente è un “telequiz” in cui concorrono due classi antagoniste provenienti da scuole di secondo grado, i licei per esempio, che si sfidano a colpi di cultura letteraria. Non solo: i protagonisti sono le trame dei libri trattati per ogni puntata in una sorta di divulgazione della letteratura interessante e mai noiosa. Una didattica piacevole che, grazie alla simpatia di Patrizio Roversi che condusse il programma inizialmente, poi di Neri Marcorè e ora di Geppy Gucciari dimostra come la cultura puo’ essere anche “diversamente noiosa”.
Anche sulla RSI svizzera si dà spazio alla cultura ma quella musicale, quella che si tiene ben lontano dai talent show: “Paganini” è un programma che, la domenica mattina, esplora e indaga le espressioni della vita musicale attuale trasmettendo una selezione di artisti e musica che rispecchia particolarmente il nome di prestigio che porta il programma.
In Rai troviamo anche “Non ho l’età” trasmesso in fascia pre-serale. E’ un programma breve che racconta l’amore visto in tarda età da una coppia ma in cui vengono ripercorsi i principali avvenimenti storici del secolo scorso, dalle guerre al boom economico al movimento studentesco. I racconti sono quelli semplici e rispettabili molto lontani dal clamore e dagli scandali protagonisti dei Talk show di maggior grido.
Anche “Passato e presente”, sempre su Rai 3 nei pomeriggi infrasettimanali, ha il suo seguito. Si parla di storia, di eventi e di personaggi che hanno segnato il passato discutendoli con ospiti e giovani studenti per confrontare diverse ideologie. Sempre nella stessa tematica, ma allargando gli argomenti alla cultura italiana, c’è “Quante storie” con Corrado Augias. Il giornalista affronta, con quel garbo professionale di altri tempi che lo contraddistingue, un programma sempre piacevole sia in argomentazioni, ospiti e discussioni.
Concludiamo con Geo & Geo che conduce Sveva Sagramola ogni pomeriggio su Rai 3. Si introducono documentari che si occupano di natura, di animali o di salute ma anche di gastronomia con un occhio di riguardo alla biodiversità e alla sostenibilità ambientale.
Una televisione forse di vecchio stampo che non vuole assomigliare a nessun format americano urlato ma che conserva sempre quella piacevole amabilità con cui, a parte Piero e Alberto Angela, è difficile riuscire a sdoganare e vincere la prima serata.