Con una risoluzione approvata la scorsa settimana a Strasburgo – 432 voti a favore, 142 contrari e 57 astensioni – la plenaria del Parlamento europeo ha dato il suo sostegno politico alle nuove proposte della Commissione europea, presentate dal presidente Jean-Claude Juncker durante il suo discorso su “lo stato dell’Unione”, per affrontare l’afflusso senza precedenti di migranti e rifugiati nell’Ue; l’Europarlmento ha sollecitato inoltre delle misure che vanno al di là di quanto proposto finora dall’Esecutivo comunitario. Il voto della settimana scorsa non è ancora l’approvazione formale dei testi legislativi veri e propri del pacchetto presentato ieri, ma gli eurodeputati hanno appoggiato con chiarezza l’impostazione data da Juncker, dichiarandosi pronti a lavorare per le misure concrete annunciate.
“Dobbiamo accettare le persone in fuga dall’Isis su territorio europeo. È arrivato il momento di passare all’azione per gestire la crisi dei rifugiati e non c’è soluzione alternativa”, ha detto Juncker. Grecia e Italia sono – ha osservato – tra gli stati più colpiti dalla crisi dei profughi. “I numeri sono impressionanti. Ma non è il momento di farsi spaventare è momento azione audace e concertata da parte Ue e tutte sue istituzioni. È il tempo dell’umanità”.
“Gli standard europei, le regole sulla migrazione ci sono. Ma sono gli Stati membri che non le hanno applicate. Ora devono rispettarle: è in gioco la credibilità dell’Europa”. “La nostra Ue – si è rattristato – non versa in buone condizioni, manca l’Unione in questa Ue e manca l’Europa. Vogliamo cambiare le cose e farlo con uno sforzo congiunto”.
Il piano Juncker prevede quote obbligatorie per la ripartizione intra-Ue dei profughi e multe – seppur leggere, lo 0,002% del Pil del Paese – per chi si chiama fuori.
Secondo il ministro degli Esteri, Gentiloni, Juncker ha fatto “proposte che hanno uno spirito giusto ma che continuano a non prendere sufficientemente in considerazione il carattere permanente della sfida che abbiamo davanti”. Secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel è giusta un’integrazione veloce ma bisogna dare regole: “coloro che cercano asilo e che vedono riconosciuto il diritto d’asilo hanno bisogno del nostro aiuto. E bisogna integrarli velocemente – ha detto la Merkel nel Bundestag – devono imparare velocemente il tedesco e avere velocemente un lavoro. Diventeranno cittadini tedeschi”. Poi ha aggiunto: “nessuna tolleranza per la società parallela”.