Le perdite di produttività causate dallo stress sono generate per lo più dal presentismo e in misura minore dall’assenteismo: vediamo cosa significa
C’è una correlazione tra carico indotto dallo stress e perdite di produttività nell’azienda. Dal profilo economico, le perdite di produttività dovute a presentismo hanno una rilevanza maggiore rispetto alle assenze dei collaboratori. Gli indicatori dell’indice sono molto stabili, ma si constata comunque una crescita della quota di persone che sono sottoposte a carichi nettamente superiori alle risorse sul posto di lavoro. Sono questi i risultati dell’analisi del Job Stress Index, effettuato da Promozione Salute Svizzera, inizio anno.
I risultati
Secondo le analisi, gli indicatori presentano in media una grande stabilità, anche se è aumentata leggermente la quota delle persone che sono sottoposte a carichi nettamente superiori alle risorse sul posto di lavoro.
Lo studio rileva anche quanto sia maggiore il carico indotto dallo stress delle persone attive professionalmente, tanto più si constatano, negli anni successivi, danni alla salute, calo della soddisfazione e crescenti perdite di produttività dovute ad assenteismo, quindi l’assenza dal posto di lavoro conseguente allo stato di salute, ad esempio per malattia, e presentismo, ovvero la riduzione delle prestazioni lavorative conseguente a problemi di salute di collaboratori presenti al posto di lavoro. In altre parole, queste persone si recano al lavoro, ma non sono in grado di fornire il loro normale rendimento per motivi di salute, conseguenti allo stato di salute. Sussistono, inoltre, indizi di causalità tra i carichi indotti dallo stress, il futuro benessere dei collaboratori e le perdite di produttività da prevedere. Le perdite di produttività causate dallo stress sono generate per lo più dal presentismo e in misura minore dall’assenteismo.
Più salute e motivazione
Il carico medio dovuto allo stress sul posto di lavoro e la spossatezza delle persone attive professionalmente sono rimasti relativamente stabili negli anni 2014-2016. “I dati trasversali mostrano che il numero delle persone sottoposte a carichi decisamente superiori alle risorse sul posto di lavoro e la percentuale di persone spossate hanno registrato un lieve aumento”, afferma il Prof. Dr. Thomas Mattig, Direttore di Promozione Salute Svizzera, commentando questo risultato. Quanto più era elevato il carico indotto dallo stress delle persone attive professionalmente all’inizio del periodo esaminato, tanto più si sono manifestati, nei due anni successivi, danni alla salute e spossatezza, calo della soddisfazione sul lavoro e crescente intenzione di presentare le dimissioni. Questo risultato fornisce indicazioni dell’esistenza di un nesso causale tra il rapporto risorse/carichi e il benessere dei collaboratori. Un rapporto sfavorevole ha effetti negativi a lungo andare.
Il fatto dei costi
Una stabilità analoga nel confronto dei tre anni emerge dalla stima dei costi aziendali indotti dallo stato di salute dei collaboratori, che oscillano tra i 5 e i 5,8 miliardi di CHF. Circa due terzi dei costi calcolati sulla base della perdita di produttività stimata sono dovuti al presentismo e circa un terzo all’assenteismo.
“Le aziende che adottano misure efficaci per rafforzare le risorse dei propri collaboratori e ridurre i fattori di carico sul posto di lavoro possono attendersi sviluppi positivi per quanto riguarda la salute, l’atteggiamento dei loro dipendenti e la loro produttività”, osserva il Prof. Dr. Thomas Mattig.