Nel campo dell’alimentazione, alcuni specialisti hanno dimostrato che lo zucchero, se consumato in piccole dosi, aiuterebbe a mantenere la linea
In un interessante servizio – a cura della dottoressa Carla Favaro, specialista in scienze dell’alimentazione – condotto in base ad uno studio dell’Università di Copenaghen, si afferma e si dimostra che un pochino (ma un pochino!) di zucchero, anche più volte al giorno, non solo non fa ingrassare, ma aiuta a mantenere la linea. Possibile? È possibile. Gli studiosi hanno preso in esame 3300 persone ed hanno scoperto che l’uso dello zucchero nelle bevande calde era inversamente proporzionale all’insorgere dell’obesità. Insomma, chi mette lo zucchero nelle bevande è meno soggetto a diventare obeso. L’associazione zucchero=obesità non è per nulla vera.
È risultato vero il contrario: meno si fa attenzione alla dieta (con uso di zucchero) e meno si è obesi, per cui assumere piccole (abbiamo detto piccole!) quantità di zucchero non solo non nuoce alla salute, ma aiuta a mantenere la linea. L’ipotesi più plausibile è che il saccarosio (lo zucchero da tavola) “stimolerebbe la produzione di un ormone (peptide 1 simil-glucagone) che agirebbe sui centri della sazietà”.
I nutrizionisti sono d’accordo con questa ipotesi, anche se ritengono che vadano privilegiati gli zuccheri che sono contenuti nella frutta, negli ortaggi o nei cereali. Quante dosi di zucchero è salutare assumere? Ecco il giudizio di Carla Favaro: “In una dieta equilibrata si possono prevedere in modo indicativo anche 32 grammi al giorno di zuccheri aggiunti (il saccarosio, appunto, o il miele) per la donna e 48 grammi per gli uomini”. Dunque, lo zucchero fa bene se assunto senza esagerare o, ancora meglio, se frazionato in piccole quantità durante la giornata. Per dare un’indicazione, un cucchiaino di zucchero corrisponde a 5 grammi e una zolletta a 4.
Una lattina di bibita zuccherata (aranciata, coca cola ed altre) arriva a 32 grammi (una coppetta di sorbetto al limone a 34). Zucchero o saccarina? Le sostanze sostitutive dello zucchero sono naturali o prodotte in laboratorio? Alla prima categoria appartengono composti come il sorbitolo, mentre alla seconda appartengono sostanze come aspartame, acesulfame o saccarina.
Queste sostanze hanno un forte potere dolcificante ma sono praticamente prive di calorie e per di più sono innocue nelle quantità usate per dolcificare un caffè o un tè, anche se il loro uso è sconsigliato ai bambini fino al terzo anno di età e durante la gravidanza e l’allattamento.
Ancora una domanda: è meglio lo zucchero di canna o quello bianco? Il parere di Carla Favaro è il seguente: “Coloro che prendono lo zucchero di canna perché ritengono che sia più sano si sbagliano”.
Intanto bisognerebbe chiamarlo “zucchero grezzo”, in quanto di colore giallastro, poi tutti e due possono essere ottenuti dalla barbabietola o dalla canna da zucchero.
Aggiunge Carla Favaro: “In quello grezzo rimangono, però, piccole quantità di residui (melassa); per il resto, la struttura chimica e le calorie sono identiche a quello dello zucchero bianco. È vero, invece, che il grezzo contiene minerali come calcio, potassio e ferro che non ci sono nello zucchero bianco”. C’è, però, da precisare che essendo la quantità contenuta in un cucchiaino ridotta, in pratica non c’è alcun beneficio.
Infine, c’è da dire che lo zucchero bianco contiene meno antiossidanti, però vale il discorso di prima: le sostanze positive o meno sono talmente ridotte che di fatto non ci sono differenze di sorta.
Finora abbiamo parlato delle persone sane, cioè di quelle persone che della scelta di un tipo di zucchero rispetto all’altro ne fanno una questione di linea.
Diverso è il discorso per chi soffre di diabete: a costoro lo zucchero, bianco o di canna, non fa assolutamente bene, quindi devono cercare di ridurne al minimo il consumo.
1 commento
Intressante l’articolo ..soprattutto la differenza tra lo zucchero grezzo e raffinato..ma in sostanza una zolletta di zucchero( 1 cucchiaino) quante calorie contiene?? grazie