I cantoni Ticino e Basilea Campagna hanno richiesto l’obbligo di comunicazione dei controlli di velocità. Ecco chi è contro e perché
Un’indagine congiunta dell’Ufficio federale di statistica (UST) e dell’Upi, Ufficio prevenzione infortuni, dimostra che la popolazione sottovaluta le conseguenze dell’eccesso di velocità, ritenendo che la probabilità di imbattersi in un controllo sia bassa. I controlli della velocità sono necessari per la sicurezza stradale, motivo per cui l’Upi è contrario all’obbligo di annunciare i punti concreti dei controlli radar, come richiedono invece i cantoni Ticino e Basilea Campagna.
Il superamento dei limiti di velocità è un fenomeno molto diffuso. Nell’indagine dell’Ufficio federale di statistica e dell’Upi, il 71% degli utenti della strada ha dichiarato di aver superato deliberatamente la velocità almeno una volta nel corso degli ultimi 12 mesi. Nonostante la metà di tutti gli utenti della strada sia consapevole di poter provocare un incidente a causa della velocità eccessiva, solo il 5% ritiene probabile che quest’eventualità si verifichi.
Si tratta di una valutazione in contrasto con le effettive cifre d’incidente: ogni anno, infatti, in Svizzera muoiono all’incirca 80 persone in un incidente legato alla velocità, e più o meno 850 s’infortunano gravemente, tra cui molti con un’invalidità permanente. Quanto più elevata è la velocità di guida, tanto maggiori risultano la probabilità e la gravità dell’incidente.
Per ridurre questi incidenti della circolazione stradale è indispensabile svolgere controlli della velocità. Nella rilevazione, l’88% degli intervistati ammette di aspettarsi dei controlli solo raramente o addirittura mai. È un dato di cui l’Upi prende atto con preoccupazione, poiché, ai fini della prevenzione infortuni, è fondamentale mantenere alta l’aspettativa dei conducenti di essere controllati. Questi devono attendersi in qualsiasi momento un controllo della polizia che non sia stato comunicato o prevedibile. L’esperienza insegna che in questo modo si aumenta la sicurezza stradale e diminuiscono i casi di multa.
La polizia effettua controlli con apparecchi stazionari, semistazionari e mobili. In Ticino, il Gran Consiglio ha deciso che i punti dei controlli mobili vanno segnalati 200 metri prima. Nel Canton Basilea Campagna, con un intervento parlamentare si chiede addirittura che tutte le misurazioni radar vengano annunciate, perdendo così il loro effetto generale di prevenzione infortuni. “L’obbligo di comunicare tutti i punti radar, di fatto aggirerebbe le normative sulla velocità valide in Svizzera; una parte dei conducenti non rispetterebbe i limiti”, afferma la direttrice dell’Upi, Brigitte Buhmann. Pertanto, tenendo conto della sicurezza di tutti gli utenti della strada, l’Upi ribadisce con fermezza il suo no a un obbligo parziale o totale di comunicazione dei punti di controllo della velocità. La polizia dovrà per contro continuare a segnalare in modo ben visibile i controlli nei punti particolarmente pericolosi.
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Fonte dati: Upi/UST