Non c’è miglior titolo per riassumere la 72° edizione del Festival Internazionale del cinema di Locarno, una fra le prime dieci rassegne artistiche piu’ importanti a livello mondiale. La nuova direttrice, la giovanissima parigina Lili Hinstin, da pochi mesi subentrata nel difficile ruolo di responsabile artistico, ha centrato tutti gli obiettivi che la rassegna mirava a raggiungere. Ed erano molti.
Rinnovare l’interesse della critica, delle autorità, ma soprattutto attirare nuovo pubblico e sviluppare la presenza sul mercato digitale e tra i giovani. Missione compiuta: “perché anche quest’anno il Festival di Locarno si propone come una rassegna mondiale, che si concede grandi rischi, che scuote, che sorprende, che interroga”, spiega la direttrice Hinstin, ed in cui “le scommesse sono poi convalidate dagli altri festival, perché gli artisti iniziano regolarmente una carriera internazionale dopo essere stati scoperti e lanciati a Locarno”. Anche per la edizione 2019 il Festival ticinese quindi si conferma “una solida piattaforma internazionale di scambi che si fa grande evento, puntando a rafforzare il territorio che lo ospita”, aggiunge il direttore operativo Raphael Bruschwig. Tuttavia dobbiamo riconoscere che se questa 72° edizione del Locano Festival ha saputo far Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
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