Si é conclusa nei giorni scorsi la edizione 2021 di Lugano Bike Emotions. Patrocinata dalla Divisione Sport del Comune di Lugano e da un nutrito gruppo di sponsors tra i quali Swisslos, la manifestazione ha permesso al pubblico di nuovamente riunirsi in libertà dopo i confinamenti sociali degli scorsi mesi.
Come era facile prevedersi, gli sportivi presenti hanno attirato nella città del Ceresio una folla di appassionati, interessatissimi anche a tutta una serie di eventi collaterali.
Fra questi ultimi, oltre ad un apposito percorso competitivo riservato ai più piccoli, spiccano la penultima tappa della Proffix Swiss Bike Cup, della Human Sport Management AG, una delle principali competizioni europee del settore, immediatamente seguita da una gara valida per il campionato continentale di Handbike, disciplina cui abbiamo assistito nel corso delle recenti Paralimpiadi svoltesi a Tokio.
Presenti alla manifestazione ticinese anche due professionisti d’eccellenza, assediati da tifosi di ogni età, in particolare giovanissimi, a caccia di autografi e degli immancabili gadgets.
Cominciamo da Fabian Cancellara, bernese per nascita ma di famiglia originaria da San Fele di Potenza, in Basilicata.
Soprannominato Spartacus dagli avversari ed apprezzato dai tifosi come La locomotiva di Berna, Cancellara è stato specialista nelle gare a tappe ed a cronometro, due volte primatista olimpico ed in quattro occasioni campione mondiale nel periodo tra il 2006 ed il 2010, nonché vincitore di un Tour de Suisse, della Milano-San Remo e di ben otto tappe al Tour de France.
Ad attendere i tifosi anche una leggenda sportiva in attività: il grigionese Nino Schurter, oggi in forza presso il team Scott-SRAM MTB Racing, e campione del mondo tra il 2009 ed il 2021 in ben nove occasioni.
A Lugano Bike Emotions le due ruote hanno dato spettacolo anche in quanto fenomeno social, popolare, con una applauditissima competizione dedicata alle associazioni per la integrazione dei disabili, come “Gli Insuperabili”,
cui è seguita una sfilata e gara con bici d’epoca e figuranti in costume, ed una sessione di acrobazie su un apposito percorso estremo, urban track, animata da atleti professionisti.
Nel centro cittadino è stato allestito anche un Villaggio Expo, con una serie di accessori per un uso ricreativo e responsabile delle due ruote negli ambiti più svariati: turistico; competitivo; fuoristradistico, grazie alle mountain bike; persino indoor, quando la bicicletta diviene strumento per allenarsi nella tranquillità delle mura domestiche, in particolare durante la stagione invernale.
Naturalmente anche il settore ciclistico, o bike come oggi dobbiamo imparare a chiamarlo, non poteva sfuggire alla evoluzione digitale. Lo ricordano, per esempio, i dispositivi predisposti da Garmin che, collegati ad un telefono portatile, oltre alle normali rilevazioni stradali ed altimetriche, arrivano persino ad incorporare un radar che rileva il sopraggiungere di una vettura alle spalle del ciclista ed automaticamente emettono un avvertimento luminoso.
Passione, tecnica, desiderio di misurare le proprie capacità nella forma più autentica: sono infiniti i motivi all’origine dell’entusiasmo suscitato dalle due ruote.
L’evento luganese testimonia che tutti condividono un unico denominatore: la libertà di muoversi, da soli o con un gruppo di amici, mantenendo un contatto rispettoso verso il paesaggio che ci circonda.
Sono valori che i movimenti per la preservazione ambientale oggi ricordano ai governi internazionali; ma che i veri ciclisti conoscono da sempre, e non hanno mai dimenticato.
di Andrea Grandi e Nicoletta Tomei
Immagini: Lugano Bike Emotions media / La Pagina