Il Plan B Forum terminato a Lugano nei giorni scorsi verrà ricordato, oltre che per le numerose masterclass e la presenza di professionisti di livello mondiale, per avere offerto ad un pubblico generalista la occasione di aggiornarsi e fare chiarezza sulle recenti evoluzioni della tecno-finanza. Perché il bitcoin, la madre di tutte le monete artificiali, la blockchain, i protocolli digitali che ne permettono gli scambi, e persino il movente ideologico alla radice della origine di entrambi, negli ultimi tempi stati ignorati dai non addetti ai lavori, affascinati piuttosto dalle forti oscillazioni delle criptovalute. Ed è proprio su questi presupposti che il Forum patrocinato dalla Città di Lugano ha invece ricordato ai presenti che in ambito di monete digitali, teoria e pratica, oltre che il rapporto profitti/perdite, malgrado siano intesi come variabili interdipendenti, in realtà sono elementi da mantenere distinti.
Nato come reazione spontanea del mercato alla crisi borsistica del 2008, il bitcoin, la più nota delle criptovalute, nel decennio di tassi a zero che abbiamo appena concluso si è invece trovato involontariamente promosso a forma di investimento esposta a leggi di mercato dominate da un rapporto domanda-offerta fuori controllo, e quindi teoricamente suscettibile a manipolazioni dei corsi.
Ora non è casuale che l’attuale periodo di tassi in risalita ora stimoli una riflessione tecnica ed una revisione mediatica della cripto finanza.
Segnaliamo alcuni dei temi esaminati dagli esperti presenti al Forum.
Per cominciare, il bitcoin, definibile come la parte per il tutto di un universo che oggi arriva a comprende oltre 17’000 cripto-divise a livello globale, deve essere inteso come una moneta autonoma, e non come un risultato artificiale del quotidiano controvalore in dollari americani, euro, o quant’altro.
In tema di spreco energetico causato dalla creazione dei bitcoin, tema inevitabilmente tornato alla ribalta delle cronache mondiali, bisogna invece riconoscere che questo rappresenta solo una frazione del dispendio climatico generato dalle attività industriali e dall’uso dei tradizionali sistemi di aria condizionata.
Ma ancora: come tutte le forme di investimento anche l’odierno bitcoin impone cautela.
La finanza è una attività a somma zero, ricordano gli esperti.
Perché per ogni investitore che festeggia un profitto ce ne è sempre un altro che inevitabilmente lamenta una perdita.
Venendo alla blockchain, spesso fraintesa come il motore del turbolento rialzo dei corsi, è stato invece ricordato che é un protocollo digitale, flessibile al punto tale da regolamentare in modo autonomo anche molti altri aspetti della vita commerciale, amministrativa, e persino artistica: non ce ne fossimo già accorti, ce ne convinceremo nei prossimi anni.
Preso atto della presenza e della ormai inarrestabile evoluzione delle attività digitali, il Comune di Lugano, coerentemente ai piani sviluppo economico decisi in parallelo al declino della finanza tradizionale, si è dunque impegnato a sensibilizzare alla digitalizzazione la cittadinanza, i poli accademici, le parti sociali e quelle economiche presenti nel territorio ticinese, ed a coordinarne le attività, oltre che a sottoscrivere accordi di principio con partners esteri.
Lo testimonia il Memorandum di Intesa sottoscritto dalla Città di Lugano con la Repubblica di El Salvador proprio durante le sessioni del Forum; questo paese latino americano è il primo al mondo ad avere adottato nel 2021 il bitcoin come moneta a corso legale.
Per contro, ai partners privati capitanati dal gruppo Tether, uno dei market-leader internazionali, resta il compito di promuovere l’uso delle criptovalute.
di Andrea Grandi