Premessa Per trarre beneficio da una prima lettura dei miei intrecci narrativi, talvolta non di immediata comprensione, oltre a una buona padronanza lessicale e alla disponibilità di almeno venti minuti liberi da giochi e app dello smartphone, è richiesto anche ciò che Schopenhauer, ispirandosi all’antica saggezza dei Veda, chiamava “sollevare il Velo di Maya”. Il filosofo rivela: “… è Maya il velo dell’illusione, che ottenebra le pupille dei mortali e fa loro vedere un mondo di cui non si può dire né che esista né che non esista; il mondo, infatti, è simile al sogno, allo scintillio della luce solare sulla sabbia che il viaggiatore scambia da lontano per acqua, oppure ad una corda buttata per terra ch’egli prende per un serpente.” Interpretando l’antica saggezza indiana, l’unità e la lotta tra vecchio e nuovo, tra continuità e trasformazione, nel fluire incessante del movimento, dovrà essere la consapevolezza che ci guida nella comprensione. Conclusa questa breve dissertazione filosofica, entriamo ora nel vivo con due strumenti dell’Impero, “USAID” e “NED” che dal dopoguerra in poi hanno avuto un ruolo da protagonista. Lo prometto sarò coinciso pur dovendo affrontare un tema complesso e consapevole che molte distrazioni di massa offuscheranno certi argomenti, dato che screditerebbero il mondo della politica e dell’informazione in primo piano. Nel mio lavoro certosino, che chiunque armato di passione e spirito critico potrebbe svolgere, come per la vera scienza, non vi sono mai certezze e postulati definitivi. Chi invece opta di vivere con le pupille ottenebrate senza sollevare il velo di maya, è pregato di lasciare questa mi narrazione. Buona lettura invece per una sempre più numerosa schiera di lettori risvegliati.
Soft Power al servizio del capitale Pochi conoscono la sigla USAID, (l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale) caduta recentemente in disgrazia. I più accorti ne intuivano l’esistenza, interpretando il diffondersi coercitivo della globalizzazione e del neoliberismo che tramite lo stato profondo, ne avrebbe dovuto disporre. Su Wikileaks e sul Columbia Journalism Review sono comparse recentemente alcuni scottanti rapporti interni dell’agenzia che hanno aperto un vaso di Pandora ancora indecifrabile. “Forrest” Trump ne ha ordinato il congelamento di 90 giorni per tutti i programmi dell’Usaid e migliaia di posti di lavoro con le rispettive operazioni umanitarie. Per trasparenza riporto la descrizione de Il Sole 24 Ore. Da una sigla quasi anonima tra le tante, vi erano solo supposizioni su come l’Impero finanziasse tutti gli atti antidemocratici da me descritti in “L’Impero getta la maschera”. Dal Deep State fino all’Agenda 2030 vi erano percezioni e puntini infiniti di difficile interpretazione. Adesso per comprendere dei meccanismi che hanno segnato il destino degli ultimi 60 anni del nostro pianeta, si possono analizzare i dossier e leggere interviste di ex dipendenti appena silurati, in un’operazione di vendetta politica o di ristrutturazione radicale come nuovo strumento della plutocrazia al potere. Mentre turbinavano le speculazioni sul fatto che Musk e i suoi alleati stessero cercando di chiudere l’USAID, il magnate ha pubblicato su X, la piattaforma social di sua proprietà una didascalia “L’USAID è un’organizzazione criminale. È ora che muoia“, e una raffica di post sull’agenzia come “molto corrotta, malvagia e un nido di vipere di marxisti di sinistra radicale che odiano l’America“. Questa è solo l’ultima di una serie di colpi di frusta sugli sforzi di Trump di saccheggiare il governo federale, anche al limite della legalità. Musk è un personaggio inquietante, non tanto per le sceneggiate goliardiche e i presunti o reali saluti romani, ma perché insieme a molti altri, da Zuckerberg a Soros a Bill Gates a Larry Fink, ecc., rappresenta in maniera sfacciata la metamorfosi delle liberaldemocrazie oligarchiche. Indigna e preoccupa che l’uomo più ricco del mondo e braccio destro del commander-in-chief e proprietario di “X” nonché di Tesla, SpaceX, Neuralink e dei satelliti Starlink, dichiari: “Se spegnessi Starlink, la prima linea di Kiev crollerebbe”, permettendo alla Russia di bombardare indisturbata e mettendo in pericolo la vita di migliaia di civili, dopo che Washington ha momentaneamente bloccato ogni aiuto militare (armi, pezzi di ricambio, assistenza) e di intelligence. Dal Washington Post leggo che Musk ha riscosso contributi, sussidi, prestiti e appalti dal governo federale qualcosa come 38 Mia. di dollari, di cui l’amministrazione Biden si è prodigata in questo assistenzialismo verso le sue imprese. Se ne deve arguire che sia anche lui di facciata di qualche lobby d’affari trasversale al pubblico e al privato, e anche al legale e all’illegale. Emergono poi i dati 2023 sui finanziamenti forniti da USAID a 6.200 giornalisti in vari paesi del mondo a “sostegno della libertà di informazione”, a 707 testate appartenenti a NGO (Non Governmental Organizations) e a 279 “organizzazioni della società civile operanti nel settore dei media, tra le quali impensabili testate di prestigiose riviste ancora non svelate, ma all’uso di eventuali estorsioni nella guerra interna fratricida. L’USAID appare inoltre direttamente coinvolta nel finanziamento delle attività “informative” di NGO e media che hanno fomentato rispettivamente le varie rivoluzioni colorate: delle rose in Georgia (2003), arancione in Ucraina (2004), dei tulipani in Kyrghizistan (2005) e dei cedri in Libano (2005). Emergono poi il contributo di USAID in risposta al COVID-19 in Italia e altri scandali obamiani, con cui gli USA nello schema/retaggio, pagavano la gran parte dei soldi usati dal WEF di Davos e le loro tristemente note Agende. Dopo oltre 60 anni queste prostitute politiche e dell’informazione, hanno capito che per le loro campagne di disinformazione di massa i soldi e il loro tempo é finito, insieme ai loro orwelliani “fact checker”. In questo buco nero di burocrazia spacciata per unione europea, dovrebbero cadere molte teste insospettabili, che dovranno trovarsi un lavoro vero (coglione chi li assume). Per questo perseguitano il loro folle piano ReArmEU contro una fantomatica minaccia russa, e soddisfare il c.d “Asset manager capitalism” cui dedicherò un articolo a parte.
Le tecniche dell’informazione che venivano usate con i mastodontici flussi di capitali USAID, attraverso cui i media e i politici mettevano in atto la manipolazione di massa per fare affidamento sul consenso. Ecco la tecnica sottile e geniale che vorrei esporre brevemente elencandone i passaggi significativi: 1) il principio della distrazione 2) mostrare un determinato tema come un problema, creando poi una soluzione che spesso è impopolare 3) La gradualità, nel caso dell’eliminazione di alcuni diritti fondamentali, per esempio, è preferibile eliminarli in piccole dosi per non perdere il diritto dei cittadini 4) Vi è poi il differimento che si presenta p.es. in una determinata riforma assicurando che, pur essendo negativa per i cittadini, nel breve periodo porterà i suoi frutti. Nell’attesa dei supposti benefici, si scoprirà che questi vantaggi erano fuffa ma sarà già troppo tardi essendosi le persone già abituate al cambiamento 5) Infantilizzazione dei cittadini, sia nelle pubblicità che nei discorsi politici, trattandoci come se fossimo dei bambini, azzerando il senso critico delle persone che accetteranno il messaggio 6) Emozionarci con dei messaggi manipolatori che non invitano alla riflessione ma, al contrario, si basano sulle emozioni che a loro volta eliminano la razionalità 7) Mantenerci nell’ignoranza come miglior requisito, peggiorando il sistema educativo e la diffusione mediatica di prodotti di contenuti scadenti disabituandoci alla riflessione. Il tutto va sotto la voce del c.d. “Soft Power”. Tra le emergenza indotte con le tecniche sopra descritte, quella venuta meglio senza dubbio resta il covid, mentre la venuta peggio la guerra in Medioriente. La narrativa al riarmo immediato europeo sembra improbabile come emergenza. Tra le quelle di distrazione si possono annoverare, il patriarcato, l’omofobia, la guerra nucleare, l’apocalisse climatica e le migrazioni di massa per finire in bellezza con il ritorno del fascismo. Tra gli effetti collaterali, alcuni finiscono poi prigionieri di fantasiose e non meno pericolose contronarrazioni, mentre le vittime più evidenti sono i prezzolati del clero intellettuale dei giornalisti, influencer, presentatori, artisti, politici e ghost writers, che hanno avuto il compito ingrato anche se ben remunerati, di presentarci l’indegna esibizione a firma del Ministero della Verità.
L’USAID al servizio del Deep State per la quale l’Europa è una colonia, che da almeno 80 anni è terra di scorribande, amministrazione predatoria per conto delle oligarchie finanziarie da anni in guerra tra loro. Le big three (Blackrock, Vanguard e State Street) che occupano in varie forme circa l’80% dell’economia dell’intero occidente e ne controllano la quasi totalità dei media, da un lato, e la PayPal Mafia dall’altro, con la seconda schierata con Trump che non può però fornire il potere finanziario della prima. La Germania per prima ha eletto un uomo di BlackRock (Merz) e a ruota la l’UE che senza consultare il parlamento, invece di fare da zerbino a Trump e alla sua cricca PayPal Mafia, lo faranno alle big three insieme ai Neocon la FED e il mondo intero della finanza, al momento emarginata dai giochi di potere politico. Così gli strumenti USAID e NED, ancora potenti in Europa, stanno creando consenso tra i cittadini per il loro lucrosissimo progetto ReArmEU di armarci fino ai denti per permettere all’Impero, dopo l’intervallo ucraino, di sperare di vincere la guerra commerciale contro la Cina, il paese più sovrano del pianeta e l’unico in grado di sfanculare Wall Street. L’USAID finanza il mainstream europeo occultando che, il deficit crescente obbliga gli USA a trovare ogni anno compratori di titoli di Stato per almeno 2mila Mia. di dollari in più dell’anno precedente e senza dover aumentare gli interessi offerti per attrarre investimenti. Le grandi banche centrali sono però sempre meno disposte a incrementare la propria esposizione verso il debito USA. Di qui la strategia di Trump e dei suoi consiglieri economici per imporlo con un ricatto in stile mafioso che suona così: O comprate il nostro debito americano, a scadenza un secolo e con rendimenti contenuti, oppure perderete l’ombrello di sicurezza del Pentagono. Con i minacciosi dazi, Trump avrà poi un’arma di pressione cui l’Europa dovrà genuflettersi. Così dopo la mascherina, il green Pass, l’auto elettrica e il condizionatore spento per fermare Putin, ora l’Europa indossa l’elmetto per salvare la finanza del padrone, sacrificando i nostri risparmi, previdenze e sanità.
Strumento di sostegno o sovversione? Abbiamo a che fare con un lavoro capillare, pluridecennale, strutturato e supportato da poderosi mezzi finanziari, abile a lavorare sulle menti soprattutto nelle fasi in cui le difese critiche sono abbassate, come nella sfera dello spensierato intrattenimento. Alludo alle serie televisive e ai film in cui il messaggio appare come elemento narrativo sullo sfondo. Esempi da citare del tipo, in una vicenda avventurosa, tra i cattivi di contorno in un periodo compare la mafia serba, in un altro la mafia russa, in un altro lo sciamannato terrorista arabo o il narcotrafficante colombiano o messicano seconda della bisogna. Così, nei film della Marvell il cattivo di turno a seconda del contesto storico del momento, era russo o cinese o spesso tedesco con l’istinto di dominio sul mondo, che da copione il supereroe distruggeva salvandoci dall’apocalisse o dittatura. Sullo sfondo l’immancabile bandiera a stelle e strisce, simbolo di un suprematismo e dei superpoteri conferiti dal Dio cristiano, che veglia e protegge l’unica Nazione eletta insieme a Israele di salvare il mondo intero dalle forze del male. Non può sfuggire la spasmodica apparizione in ogni produzione cinematografica di personaggi inclusivi (minoranza del 5-8%), che creano inconsciamente empatia e consenso nella rivendicazione dei loro diritti civili. Forse con la conoscenza dell’USAID all’opinione pubblica, molti comprenderanno che pensare in modo critico non sia complottismo, ma una delle principali battaglia contro la manipolazione del pensiero. Dopo il torpore subito per decenni a questi professionisti del crimine è stato tolto il velo di Maya, svelando la loro perversa idea di Monopolio della Verità per imporre la propria visione di mondo, che ha generato scontri, agguati, omicidi e guerre senza fine, combattute per affermare l’ideologia imperialista e il loro verbo: “la mia VERITÀ come la mia religione e stile di vita, è meglio della tua, a prescindere dagli effetti collaterali generati”.
Congelati i fondi del NED In questa sdolcinata descrizione, il National Endowment for Democracy (NED) “è una fondazione indipendente degli Stati Uniti che supporta progetti di sviluppo democratico in tutto il mondo, finanziando attività che promuovono i diritti umani, la governance democratica, la libertà di espressione, e la partecipazione civica.” Anche se la fondazione non finanzia direttamente le imprese italiane, è nota per i suoi finanziamenti a ONG, istituzioni educative, e gruppi della società civile che lavorano per promuovere i valori democratici. Musk co-presidente del Dipartimento per l’efficienza del governo (DOGE), ha bloccato l’erogazione di finanziamenti, paralizzandone completamente l’operato. Secondo testimonianze di ex funzionari sarebbe un’estensione della CIA mascherata come ONG, che avrebbe usato denaro pubblico per destabilizzare paesi non allineati tramite dei “regime change”. vedi analisi. L’agenzia fondata nel 1983, avrebbe tramite la torbida Victoria Nuland contribuito a incitare l’invasione russa dell’Ucraina, sponsorizzando il “golpe morbido” (che è culminato in numerosi episodi sanguinosi) e partecipato personalmente alle manifestazioni inscenate dall’estrema destra in piazza Maidan a Kiev nel dicembre 2013. La NED accusata di svolgere, come un’organizzazione terroristica, gran parte del lavoro sporco e occultato della CIA. Vedi la recente vicenda in Romania dove la Corte Costituzionale ha annullato il primo turno delle elezioni presidenziali, vinte a sorpresa da Georgescu, candidato indipendente critico della NATO, dopo che documenti di intelligence hanno denunciato una mai provata interferenza russa tramite account falsi su TikTok. Il giornalista Lee Fang ha dichiarato che dietro questa decisione ci sono state pressioni di think tank e ONG finanziate dall’USAID, il NED e alimentato la narrativa dell’ingerenza russa per influenzare la Corte e fare in seguito arrestare il candidato favorito da tutti i sondaggi. Da noi tutto tace come per la nuova Nakba nel sud della Siria dove i jihadisti democratici tornano carnefici e ancora dobbiamo subirci il mantra della VonderQualchecosa e della “volenterosa” duchessina italica che blatera di riarmarci strizzando l’occhio a Trump! ☹
Stonewall UK Il Potente gruppo LGBTQIA++ promotore del transattivismo, dopo anni di contese, sofferenze, censure, tribunali nel mondo accademico e dello spettacolo, dopo la soppressione dei finanziamenti merita una riflessione. Centinaia di donne perseguitate, mobbizzate e licenziate per poi venire segnalate in black list internazionali, per avere sostenuto che un uomo che si autoidentifica come donna (self-id) rimane biologicamente un uomo. Tramite USAID questo gruppo garante del trans-verbo riceveva un flusso impressionante di finanziamenti pubblici e privati ed era erogatrice del certificato “Diversity Champions”, ambitissimo da aziende e settori dello stato. Ultimamente ha cambiato metodo e rotta modificando la definizione di “transfobia” eliminando ogni riferimento all’identità di genere, e dichiarando che non puoi più essere bollato come transfobico se non riconosci il genere auto-percepito di qualcuno facendo riferimento al suo sesso biologico. Perché USAID elargiva “aiuti”, imponendo “pronomi preferiti” e bagni neutri nei luoghi di lavoro e scuole? Questa realtà distopica mira in realtà ad una lenta ma inesorabile disgregazione della famiglia stessa, con un nuovo ordine erotico prodotto da anni di ideologia gender, educandoci a essere contrari a ogni relazione duratura, in un’azione tossica eliminando la differenza tra i sessi con individui unisex. Qui un articolo sulle catastrofiche conseguenze dei tagli USAID, della rivista LGBTQ Nation, sulla comunità dei c.d. fluidi gender.
I grulli del mainstream Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, la “fine della storia” profetizzata da Fukuyama e poi smentita dal neoliberismo, ha scritto la parola fine al patto sociale, depotenziando il ruolo di “creazione del consenso” tradizionale da parte della classe clericale, come l’ambiente accademico, il mondo della cultura, dell’editoria, dell’informazione e dell’insegnamento. Oggi i memi, tweet e hashtag, oltre ai social sono diventati la nuova istituzione di cultura e opinione globale. La tv e i giornali li usano quasi solo gli anziani, mentre i “millennials” o “gen Z”, sono passati da Instagram a TikTok, metabolizzandone l’intera ideologia di genere, ispiratrice delle forme più virulente di “cultura dell’annullamento”. Le neo-ONG dei progetti e delle iniziative culturali sull’inclusione e coltivatori di diritti civili, stanno lentamente rimpiazzando i tradizionali diritti sociali. Gli ex finanziatori delle varie USAID e NED sono preoccupati di non ottenere più consenso per i loro progetti globalisti e il loro ciclo di business, che svolgeva un ruolo essenziale, come lo era in passato salmodiare nei monasteri affinché Iddio preservasse il Re e la Nazione. Oggi, tolto il velo di questa spazzatura, dato che la politica non ci rappresenta più, dovremmo rinunciare al nostro contributo attivo, come consumatori e risorse mercificate delle varie Big (Tech, Pharma, Food) e portatori d’acqua del Sistema. Basta subire con resilienza ad una borghesia finanziaria e i suoi AEDI (Azione Educativa Integrata) che per noi decide, gestisce e pianifica, confinando e condannando tramite lo strumento coercitivo del woke e delle infinite emergenze, per evitare il crollo del levitano finanziario speculativo occidentale, che genere bolle su bolle. Dirottando poi i nostri risparmi e costruendo titoli ad hoc in grado di attrarre i nostri investimenti a favore dei grandi privati delle lobby di turno. Nel “mondo nuovo” di Huxley si narra di una società che elimina il conflitto e il dolore, ma a costo della libertà e dell’individualità. Diciamo basta a questa turpitudine e conformità, consci di come la ricerca di felicità superficiale possa portare alla perdita di autenticità e significato e creare una società in cui la vera umanità è sacrificata per l’efficienza e il controllo. Nel pensiero hegeliano si auspica un divenire sempre più consapevole come prerogativa della libertà. Ecco perché la filosofia in un modo o nell’altro è sempre chiamata in causa.
Mario Pluchino
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