Chi lo ha detto che l’amore fa sognare solo i più giovani? A spiegarcelo l’inedita coppia Douglas-Keaton per la nuova commedia di Reiner
Ai sogni non c’è limite, e l’amore, il grande amore, non si smetta mai di sognarlo! A quindici anni, a trenta o sessanta, l’amore è davvero per tutti! A dimostrarcelo sono Michael Douglas e Diane Keaton, due grandi del cinema….e non solo d’età! Si tratta della prima volta in assoluto che i due grandi attori Hollywoodiani si incontrano sul set e ci voleva una commedia di Rob Reiner, lo stesso creatore di quel Harry ti presento Sally, che narra l’amore nato da un’amicizia, si presta adesso a narrarci l’amore che nasce tra due non proprio amici, tra persone che hanno carattere e temperamento poco affini. Questa volta Reiner indaga però l’amore più maturo, quello che nasce a sorpresa e senza pretese, in maniera inaspettata. Un po’ per dirci che l’amore non smetta mai di sorprenderci a vent’anni come a sessanta e per farlo ha scelto due degni rappresentati dell’età over 60: Michael Douglas e Diane Keaton.
I due attori non sono stati scelti solamente per l’età ma anche perché le loro caratteristiche principali sono anche quelle che ritroviamo nei personaggi che interpretano i due. Diane Keaton interpreta Leah, l’affettuosa ed insicura vedova dai toni dolci, un ruolo che le sembra essere cucito addosso. Michael Douglas, di contro, interpreta il suo tipico personaggio di burbero e misantropo, Oren Little: un ricco vedovo apparentemente incapace di provare sentimenti, ma in attesa di qualcuno che possa aprire di nuovo il suo cuore. I due si ritrovano casualmente vicini di casa e da qui, il seguito è quasi scontato. Donna generosa e aperta con gli altri, Leah si mantiene cantando in un locale, ma l’emotività spesso le gioca brutti scherzi. La tensione fra i due ‘condomini’ sale quando il figlio di Oren, Luke (Scott Shepherd) ex tossicodipendente, prima di entrare in carcere per scontare sei mesi di prigione, chiede al padre di occuparsi della figlia Sarah (Sterling Jerins), di nove anni, una nipote di cui l’agente immobiliare ignorava l’esistenza. Sarà proprio la presenza della bambina, a permettere che Leah e Oren, inizino ad avvicinarsi, per quanto in un percorso a ostacoli. “Nei miei film la donna è sempre a uno stadio più sviluppato ed è emotivamente matura. E l’uomo è un idiota che va in giro cercando di risolvere tutto, fino a quando si rende conto che dovrebbe stare insieme alla donna. È così che va in MAI COSÌ VICINI” spiega il regista. L’idea principale è incentrata “su persone che hanno deciso di chiudere con l’amore, che non hanno intenzione di essere nuovamente coinvolti sentimentalmente, e in qualche modo si incontrano e si trovano reciprocamente” spiega nelle note di produzione Reiner, che si ritaglia anche un ruolo da attore, nei panni di un pianista con un improbabile parrucchino.
“Mi è venuto da sorridere quando ho letto la sceneggiatura – ha detto invece Douglas -. Certo ci sono molte differenze, ma è così che la vita ti fa brutti scherzi, un momento è tutto perfetto e l’attimo dopo non lo è più” è invece stato il parere di Michael Douglas sulla sceneggiatura. Per quanto riguarda il suo personaggio, invece, che non può dirsi dei più positivi, l’attore sostiene di aver amato molto il suo ruolo perché ama confrontarsi con personaggi particolari e decisamente poco simpatici: “Sono sempre attratto da personaggi che non sono molto attraenti e gradevoli ma alla fine ti fanno cambiare opinione. Mi piace la sfida di cercare di portare il pubblico dalla mia parte”. Quel che ha maggiormente entusiasmato l’attore è di aver incontrato sul set la bravissima Diane Keaton per la prima volta, tanto che per Douglas recitare con la sua compagna di set rappresentava “ ‘l’emozione dell’ignoto’ perché non avevamo mai lavorato insieme prima di allora. Lei è così eccentrica e imprevedibile”, ed anche “un’ottima baciatrice”.