A pochi giorni dalle votazioni del 5 giugno gli animi si scaldano e non si perde occasione per rimarcare sul referendum di ottobre per il quale le posizioni si fanno sempre più nette.
La prossima domenica gli italiani sono chiamati alle urne nelle principali città della Penisola e si tratta di un voto importante soprattutto perché appare come primo banco di prova per questo governo. Sarà per questo motivo che i maggiori protagonisti della politica italiana sono sempre più attivi, primo fra tutti proprio il premier Matteo Renzi anche se afferma sempre che alle amministrative non si vota sul governo. Ma il vero cruccio di Renzi sembrano essere sempre il referendum di ottobre poiché le amministrative “sono elezioni in cui si sceglie la persona che deve governare una città”, ma sarà con il referendum di ottobre che votando sì alle riforme l’Italia potrà “porre fine agli inciuci per sempre”.
È Luigi Di Maio, M5s, che spiega come, in caso di “no” alla riforme, sia “fondamentale” il presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché intervenga “e indichi agli italiani con quale legge elettorale si va perché al Senato c’è l’Italicum mentre alla Camera il Consultellum”. E non mancano i pareri del leader di FI, Berlusconi per il quale questo governo “abusivo e illegittimo” che con il combinato disposto Italicum-riforme vuol dar vita ad un “regime”. Non mancano divergenze anche all’interno dei Dem dove la minoranza si indigna per le parole del ministro della Cultura Dario Franceschini per il quale votare No alle riforme sarebbe solo un “atto contro il Paese” e suggerisce alle minoranze di non utilizzare il referendum per sbarrare la strada al premier.
Ma prima ancora del referendum ci sarà il banco di prova di queste prime votazioni del 5 giugno e a Roma la sfida sembra essere concentrata principalmente su tre candidati Virginia Raggi del M5s in netto vantaggio, inseguita dal candidato del Pd Roberto Giachetti e dalla leader di Fdi Giorgia Meloni.
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