Caos sulla nuova segreteria nazionale
Appena ufficializzata la nuova segreteria nazionale dal segretario di partito Martina ed è subito polemica, ovviamente all’interno del partito stesso. Il malcontento arriva soprattutto dalle file renziane che non si sono visti accontentati nella nomina di Teresa Bellanova come vicesegretario. Invece, nella segreteria nazionale annunciata la scorsa settimana non appare alcun vicesegretario, e altre lamentele si sono alzate da parte di alcuni membri del partito, tra cui l’ex ministro Carlo Calenda, per la nomina di Francesco Boccia alle Imprese. Gianni Cuperlo, ex presidente del PD e candidato alla segreteria, invece, è stato nominato alle Riforme.
Per il resto il coordinatore della segreteria nazionale sarà Matteo Mauri, deputato dell’area che fa capo a Martina e composta, fra gli altri oltre che da Gianni Cuperlo (Partecipazione, Riforme, alleanze), da Pietro Barbieri (Terzo Settore) e Marianna Madia (Comunicazione). Piero Fassino continuerà a rappresentare il Pd nella presidenza del Pse e a curare i rapporti con il gruppo europarlamentare e le organizzazioni della famiglia socialista.
“Questa segreteria nella migliore delle ipotesi arriva fino a fine anno quando ci sarà il congresso. Nella peggiore accelera la nascita di qualcosa di nuovo…”, è il commento che va per la maggiore in ambienti parlamentari renziani. Ma anche dalle parti della minoranza, le cose non vanno meglio per Martina. Michele Emiliano respinge l’offerta di partecipare alla segreteria, rifiuto che trova una risposta secca da parte di Martina: “Ho letto di Emiliano e della scelta di non partecipare alla segreteria, ne prendo atto. Ora però guardiamo avanti tutti insieme”.
E anche Calenda non è positivo sulle sorti future: “Questa non è una segreteria, è un harakiri” commenta. L’accusa principale è che non ci sia alcun renziano in segreteria tanto che per Calenda “oramai siamo alla farsa. Prima vanno dietro a Emiliano e nominano Boccia e poi si fanno dire di no da Emiliano. Che però promette eterna lealtà. L’unica cosa seria da fare è azzerare la segreteria e chiamare un congresso subito”. E ancora: “Senza polemica ma mi ripeto: capite vero perché un cittadino si disorienti e si accasi altrove o si astenga?”. E allora “l’unica cosa utile da fare in questo momento è che chiunque abbia votato Pd e ritenga questa segreteria non adeguata per affrontare l’opposizione e la rifondazione del centrosinistra prenda e lo scriva a Martina. Mail, Facebook, Twitter. Qualsiasi cosa. Farsi sentire”.
Ed è proprio alle polemiche che si riferisce Martina quando, affidando il sul messaggio ai social, risponde “Penso che tutti nel Partito Democratico dobbiamo lavorare senza fare polemiche inutili. Facciamolo innanzitutto per rispetto verso la nostra comunità”.
“Non per questo o quell’altro – prosegue Martina – per tutti. A partire dai tanti volontari che in questi giorni animano le nostre feste dell’Unità con passione. È legittimo avere opinioni diverse sulle scelte che si compiono in fasi delicate come queste, è molto più discutibile invece lanciare hashtag contro il tuo stesso partito, magari dopo averne chiesto la liquidazione. Il vero harakiri è questo. Bisogna lavorare per unire, per aprire e per guardare avanti. Per superare le divisioni che ci hanno indebolito provando a parlarci di più e a provocarci di meno. Tutti”.
Martina ringrazia “i componenti della nuova segreteria che inizia a lavorare dalle prossime ore. Sono persone che da percorsi e con sensibilità diverse hanno voluto fare un passo avanti nell’impegno, consapevoli del momento particolare che stiamo vivendo”. Tra le sfide principali individuate da Martina, 5 sono quelle fondamentali: “Europa, Diseguaglianze, Sviluppo e Lavoro, Giovani, Cittadinanza. Per passare dall’opposizione all’alternativa. Per costruire dal basso un nuovo impegno. Ora c’è davvero bisogno di tutti quelli che hanno voglia di condividere anziché dividere”.
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