Il campionato di Formula 1 diventa appassionante, equilibrato, incerto e bellissimo. A strappare la vittoria sul circuito di Barcellona è Nestor Maldonado, pilota venezuelano della Williams. Ricchissimo e raccomandato ha portato alla Williams 29 milioni di sterline dalla società petrolifera del Venezuela PDVSA. Deriso nel circus come pilota che si finanzia da solo, il 27enne dice di avere una missione: “Portare i valori del socialismo nello sport più capitalista del mondo”. Comunque in tutto il fine settimana a Barcellona, Maldonado è stato perfetto portando alla Williams la prima vittoria dopo otto anni. In gara aveva ereditato la pole da Hamilton (retrocesso all’ultimo posto) e ha subito il ferrarista Alonso solo dopo la partenza. Poi ha gestito al meglio le gomme, girando con tempi fantastici dopo avere montato le dure. Con il ferrarista si sono scambiati spesso la prima posizione, ma Alonso alla fine si è dovuto accontentare del secondo posto, davanti a Räikkonen della Lotus. Lo spagnoloa è sceso visibilmente contento dall’abitacolo. La Ferrari è apparsa rinata. Con i miglioramenti
mostrati e Alonso ritornato al comando della classifica piloti con 63 punti (insieme a Vettel), la sensazione è che il mondiale della Ferrari si sia improvvisamente riaperto. Gli altri concorrenti, anche se dimostrano di avere macchine più veloci, hanno altri problemi. La Lotus sbaglia strategia, Hamilton non rimonta dopo la penalizzazione con la macchina più veloce in pista, le Red Bull hanno dovuto cambiare l’ala anteriore perdendo tempo, Schumacher, nervoso, tampona Senna e sarà retrocesso di cinque posizioni nelle qualifiche a Montecarlo. In un mondiale impazzito, ci sarà, finalmente, solo da divertirsi.