“Il voto degli italiani all’estero ha subito attacchi molto gravi e dimostrato carenze nella macchina dell’invio dei plichi per corrispondenza rivelatosi vulnerabile. Noi come Pd siamo convintissimi che il voto degli italiani all’estero sia un diritto che nessuno deve mettere in dubbio”: è quanto dichiarato da Eugenio Marino, responsabile del Pd per gli italiani nel mondo, nel corso della tavola rotonda “Riforma elettorale e voto degli italiani all’estero”, ospitata a Pesaro nell’ambito della Festa democratica nazionale del Pd. “È necessario – ha proseguito Marino – trovare con la maggioranza un terreno d’intesa per mettere al sicuro il voto all’estero da ulteriori e futuri attacchi”. Anche perché la situazione politica attuale è instabile e “in previsione del voto anticipato non ci sarebbe tempo per un iter ordinario in grado di modificare la legge attuale. Se si trovassero dei punti in comune, invece, si potrebbe migliorare la legge e arrivare preparati e più sicuri alle elezioni”. Spazio anche per i commenti sui tagli che il governo sta operando con la manovra. “In Italia ci sono tante cose inutili che è giusto tagliare – ha sottolineato il responsabile del Pd –. Ma tra queste, è bene ribadirlo, non ci sono di certo gli italiani all’estero che, al contrario, rappresentano una risorsa per l’Italia. Gli italiani all’estero – ha concluso – vogliono esprimere delle posizioni, vogliono contare, vogliono essere presenti nella vita del Paese”. Tra gli invitati alla tavola rotonda c’era anche un esponente politico esterno al Pd. Quel Lucio Malan, senatore del Pdl e relatore sulla riforma del voto estero, su cui i democratici hanno puntato i loro riflettori e avviato un dialogo quasi inaspettato dallo stesso Malan, che ha assicurato la possibilità di un’intesa con il Pd “perché è interesse comune difendere la Circoscrizione estero e conferirgli maggiore dignità”. Con un’assicurazione importante per i democratici timorosi della possibilità di eliminare il voto per corrispondenza”. L’attuale governo, come noto – ha detto Malan – ha una maggioranza piuttosto ristretta alla Camera e tra i vari deputati, a garantirla, ci sono anche eletti all’estero che sono molto legati alla circoscrizione estero. Quindi non credo si apporteranno modifiche sulla modalità di voto”.