A Gerusalemme la polizia ha rafforzato le sue forze in Città Vecchia, mentre sono state arrestate 8 persone sospettate di “istigazione e sostegno al terrorismo”
In occasione dell’ultimo venerdì di Ramadan, migliaia di fedeli musulmani hanno partecipato alle preghiere mattutine in coro alla Spianata delle moschee a Gerusalemme, così la polizia per l’evento ha rafforzato le sue forze in Città Vecchia e una fonte della polizia stessa ha fatto sapere che sono state arrestate 8 persone sospettate di “istigazione e sostegno al terrorismo”: si tratta di quattro di Gerusalemme est e quattro del nord di Israele.
Nel frattempo il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato la riapertura il porto di Ashdod e del valico di Erez tra Israele e il nord della Striscia di Gaza per la prima volta dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso. Questo permetterà “la consegna diretta di assistenza a Gaza” afferma la portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa Adrienne Watson, aggiungendo che gli Usa plaudono alle decisioni del governo israeliano “su richiesta del presidente (Biden) dopo la telefonata col primo ministro Netanyahu”. Infatti, a tre giorni dalla strage degli operatori umanitari dell’Ong Usa “World Central Kitchen” il presidente Biden ha parlato telefonicamente con il premier israeliano Netanyahu, come si legge in una nota diffusa dalla Casa Bianca. “Il Presidente Biden ha sottolineato che gli attacchi agli operatori umanitari e la situazione umanitaria generale sono inaccettabili. Ha chiarito la necessità che Israele annunci e attui una serie di misure specifiche, concrete e misurabili per affrontare i danni ai civili, le sofferenze umanitarie e la sicurezza degli operatori umanitari”. In particolare “ha chiarito che la politica degli Stati Uniti nei confronti di Gaza sarà determinata dalla nostra valutazione dell’azione immediata di Israele su questi passi. Ha sottolineato che un cessate il fuoco immediato è essenziale per stabilizzare e migliorare la situazione umanitaria e proteggere i civili innocenti, e ha esortato il Primo Ministro a dare ai suoi negoziatori la possibilità di concludere senza indugio un accordo per riportare a casa gli ostaggi”.
Quello che preoccupa è soprattutto la recente minaccia pubblica iraniana contro Israele e il popolo israeliano al seguito del raid dell’1 aprile, attribuito a Israele, ha colpito un edificio diplomatico iraniano e nel quale morirono un generale e tre altri ufficiali dei Pasdaran, ai vertici delle “Guardie della rivoluzione”, inviati in Siria per sostenere il regime di Assad.
Il servizio segreto israeliano per gli affari interni, inoltre, ha annunciato di aver sventato il tentativo di omicidio del ministro per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir – esponente dell’ultradestra israeliana, noto per aver esortato gli israeliani a continuare a battersi occupare la Striscia con insediamenti israeliani – prevenendo una serie di attacchi terroristici che avrebbero dovuto colpire obiettivi in Israele e in Cisgiordania.
Nel frattempo sono attese delle manifestazioni anti-Israele in tutta la regione del Medio Oriente e del Nord Africa per celebrare il Quds Day, ovvero la Giornata internazionale di Gerusalemme istituita dal leader della rivoluzione iraniana, Ruhollah Khomeini, nel 1979, nell’ultimo venerdì del mese sacro islamico del Ramadan. Le proteste più significative avranno luogo in Iran, Iraq, Libano, Yemen, Giordania e Cisgiordania.
Anche il sito del Ministero italiano degli Affari Esteri “Viaggiare sicuri”, in una nota annuncia che proprio in occasione delle celebrazioni e delle manifestazioni per l’Al Quds Day, “si raccomanda di evitare assembramenti e luoghi affollati a Teheran, ad Esfahan e nelle principali grandi città, il 5 e il 6 aprile 2024”. Mentre segnalano che alcune Compagnie Aeree europee hanno disposto la sospensione dei propri voli diretti con l’Iran, fino a domenica 7 aprile 2024.
Redazione La Pagina