Durante il primo Cdm dopo la pausa estiva, la Presidente del Consiglio ha voluto ricordare i gravi episodi di violenza sessuale riportati dalle cronache negli ultimi giorni, esprimendo solidarietà alle vittime e alle loro famiglie. Per dare un messaggio forte da parte del Governo nei confronti delle vittime, nella giornata di oggi si è recata presso Caivano visitando i luoghi dove si sono svolti i terribili stupri che hanno riguardato le due cugine di 10 e 12 anni. Accettando l’invito di Don Praticello, il sacerdote che lotta ogni giorno contro il degrado che affligge il quartiere napoletano di Caivano, Giorgia Meloni si è trovata a dover constatare il fallimento dello Stato nei confronti di quel luogo e della gente che lo popola. “Se siamo qui oggi a condannare un episodio barbaro come quello – ha sottolineato – vuol dire che qui si è consumato un fallimento da parte dello Stato, nonostante gli sforzi che sono stati fatti. Lo Stato giusto ha prima di tutto il dovere di difendere i più deboli e i minori sono i principali fra questi soggetti. Il numero delle persone coinvolte nel duplice stupro alimenta il terrore che episodi del genere siano di più di quelli che emergono”.
La Premier dunque ha annunciato una radicale bonifica del territorio affinché possa diventare un modello: “Partendo da questo territorio che oggi è conosciuto per le sue problematiche – ha aggiunto – l’obiettivo è che domani sia un modello: da problema a esempio. E questo è l’obiettivo del governo con la collaborazione di tutte le istituzioni. Le direttrici della nostra azione si basano sulla fermezza dello Stato contro la criminalità, la droga”.
Oltre alla riapertura del centro Delphinia entro primavera, Meloni sostiene che necessitano risposte anche in termini di educazione. “Ci sono norme importanti sul tema della dispersione scolastica, ma per combatterla vanno rafforzate. È previsto l’obbligo ma le sanzioni per quelle famiglie che decidono di non mandare i figli a scuola non sono sufficienti”.
A Caivano la Premier ha voluto chiarire che la presenza dello Stato in questa incresciosa occasione non è solo per una doverosa condanna o semplice solidarietà, ma perché una politica coraggiosa di fronte alle cose difficili deve metterci la faccia, provare a risolvere e assumersene la piena responsabilità.
Redazione La Pagina