La prima visita all’estero della presidente del Consiglio Giorgia Meloni la vede impegnata con i vertici delle istituzioni europee. Meloni: “La voce dell’Italia in Europa sarà forte”. Nel frattempo delude il primo consiglio dei ministri che ignora completamente il problema del caro bollette
La neo premier italiana oggi è impegnata a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo, dove verrà ricevuta dalla presidente dell’Aula, la maltese del Ppe Roberta Metsola, intorno alle 16.30. Sarà il suo debutto nelle vesti di Presidente del Consiglio, un appuntamento nel quale Meloni ha intenzione di affrontare temi di una certa importanza, “siamo pronti ad affrontare le grandi questioni, a partire dalla crisi energetica, collaborando per una soluzione a sostegno di famiglie e imprese e per frenare la speculazione” ha anticipato la premier sui social.
Nel frattempo la crisi energetica e il caro bollette, nonostante le aspettative, non sono state al centro del primo Consiglio dei Ministri dove invece a far da padrone è stata la norma anti-rave, “una norma che rivendico e di cui vado fiera perché l’Italia – dopo anni di governi che hanno chinato la testa di fronte all’illegalità – non sarà più maglia nera in tema di sicurezza” ha affermato Meloni. È stato il recente rave di Modena a portare alla creazione in maniera celere della norma: “Interveniamo sulla materia con una norma che prevede un reato nuovo, quello di ‘Invasione per raduni pericolosi’. Inizialmente si era ragionato di intervenire su un’aggravante per il reato che già esiste, e cioè ‘Invasione di terreni ed edifici’, ma abbiamo scelto di introdurre un reato nuovo e diverso per evitare che si inserisse tra i reati contro il patrimonio e non per l’incolumità pubblica”. Per l’intervento celere sulla questione la Presidente del consiglio ha ringraziato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha illustrato nel dettaglio cosa prevede la norma: “Abbiamo previsto una sanzione abbastanza significativa per chi organizza e commette – i rave party -, da 3 a 6 anni. La sola partecipazione riduce ovviamente la pena”. “Abbiamo optato per l’introduzione di una fattispecie specifica di reato – che prevede – l’invasione di edifici finalizzata a raduni di oltre 50 persone da cui possono derivare pericoli per l’incolumità pubblica, l’ordine pubblico o la sanità pubblica. Era già in previsione che proponessimo questo: i requisiti di necessità e urgenza li ravvisavamo nel fatto, drammaticamente confermato nella giornata di ieri, che probabilmente l’assenza di una disciplina normativa efficace nel nostro Paese, mentre i Paesi a noi limitrofi dispongono di un quadro normativo efficace di sanzioni di questo tipo di fatti, ci rendeva particolarmente vulnerabili come la cronaca degli ultimi anni testimonia. Peraltro si tratta di reati che non solo sono molto pericolosi per le stesse persone che li commettono – ma sono anche eventi – molto dispendiosi anche per l’impiego di forze dell’ordine che ne consegue” ha spiegato Piantedosi.
La delusione per non aver trattato il tema del caro bolletta, emergenza prioritaria in questo momento per tutto il popolo italiano, ha trovato sostegno sulla inutilità di dover creare una norma anti – rave in questo momento: era così urgente una tale norma?
Considerando inoltre che proprio la celerità che la premier esalta al Ministro dell’Interno è causa anche di alcune problematicità della norma, a cominciare dall’eccessiva genericità che permetterebbe la sua applicazione anche per altri eventi oltre ai rave potendo così limitare la libertà di manifestare (art. 17 della Costituzione). Inoltre l’uso delle intercettazioni: essendo un reato punibile con oltre 5 anni di carcere, è possibile l’uso delle intercettazioni, per questo la norma potrebbe già essere soggetta alle prime modifiche portando il limite massimo di reclusione a 4 anni.
Ma le polemiche sul primo CdM del nuovo governo hanno riguardato anche un’altra decisione, ovvero quella che riguarda il reintegro a lavoro dei 4 mila medici e infermieri che erano stati allontanati dalle strutture perché non si sono voluti vaccinare per il Covid. Secondo il ministro della Salute Orazio Schillaci servirebbe per riparare alla carenza di personale medico: “L’impatto del Covid sugli ospedali continua ad essere limitato e c’è una stabilizzazione dell’incidenza e del tasso di occupazione sia dei ricoveri in area medica sia di quelli in terapia intensiva. A ciò si aggiunge la grave carenza di personale medico e sanitario nei nostri ospedali legata a una programmazione evidentemente sbagliata negli ultimi dieci anni. Crediamo fortemente che aver rimesso a lavorare nelle nostre strutture questi medici e questi operatori sanitari serva per contrastare la carenza che si registra e garantire l’effettività del diritto alla salute come sancito dalla Costituzione”.
Redazione La Pagina