Gli effetti della crisi economica aleggerebbero sulla situazione della FFS che registra un utile in lieve flessione nel primo semestre del 2012
FFS pubblica un comunicato stampa dove informa i consumatori dei risultati del primo semestre 2012. Chi durante il primo semestre di quest’anno ha viaggiato con FFS ha potuto mantenere una certa puntualità confermando una tra le caratteristiche più note di cui gode la Svizzera. In realtà, andando a guardare più attentamente il rapporto, si legge che il dato è leggermente in calo rispetto al buon risultato che si ebbe solo lo scorso anno.
Quest’anno l’89,1% dei viaggiatori è giunto a destinazione con meno di tre minuti di ritardo, ancora più sorprendente sono i dati che riguardano invece le coincidenze, dove è stato registrato che il 98,3% delle coincidenze è stato rispettato. Però se per quest’ultimo caso si è raggiunto un nuovo record per le FFS, con un aumento dello 0,5% rispetto al primo semestre 2011, la stessa cosa non può dirsi per la puntualità dei passeggeri in cui, pur mantenendo un dato favorevole, come dicevamo prima, si è registrato un leggero calo rispetto all’ottimo risultato del 2011 (91,6%) – un valore tuttavia fortemente influenzato sia dalla chiusura della linea del Gottardo, sia dalle basse temperature invernali. Se si guarda in maniera più dettagliata la questione, si scopre che la puntualità dei treni in Svizzera è maggiormente mantenuta laddove più ci si allontana dall’Italia. Infatti, in proposito, lo scorso giugno il consigliere nazionale Fabio Regazzi ha lanciato un’interrogazione al Consiglio federale circa la frequenza dei ritardi accumulati dai treni elvetici in suolo ticinese dove soltanto il 76% raggiunge la meta in perfetto orario. Il numero di passeggeri che ogni giorno hanno viaggiato con le FFS, la cui sicurezza è garantita da oltre 100 i dispositivi di controllo dei treni che vigilano sul traffico ferroviario della rete svizzera, è risultato di 964’000 persone (-0,2%) ed è rimasto pressoché stabile. Anche se il numero di passeggeri che ogni giorno hanno viaggiato con le FFS è rimasto invariato, questo settore ha accusato una diminuzione dell’1,7% a 8,6 miliardi di persone/Km dovuto al freno della domanda e delle entrate dal turismo e dal tempo libero. Il minore incasso è stato di 29,5 milioni di franchi, dovuto sia all’aumento dei costi energetici, sia a maggiori spese del personale (è stato introdotto l’accompagnamento in doppio sui treni), ma anche ad una diminuzione nella domanda per il tempo libero e per il turismo. L’aumento dei prezzi dello scorso dicembre (mediamente +1,2%) e l’aumento dell’efficienza non hanno compensato interamente la crescita dei costi e neppure hanno potuto influenzare la domanda.
Ma il tasto dolente del rapporto riguarda il traffico merci dove le prestazioni di trasporto sono scese del -7,8%, a 5873 milioni di tonnellate-chilometro nette. Il risultato consolidato si è attestato a 139,5 milioni di franchi, 27,0 milioni di franchi di meno rispetto a quanto registrato un anno prima. Secondo quanto si legge nel rapporto, il risultato negativo sarebbe influenzato dall’aumento dei costi delle tracce e dell’energia, in particolare, il trasporto merci ha pagato la chiusura per un mese del tunnel del San Gottardo.