Nella Hit Parade dei conferenzieri internazionali figurano il primo è Clinton, il secondo è Blair ma Hillary si sta scaldando a bordo campo
Esiste una classifica mondiale degli oratori e tra di essi non c’è nessun discendente di Cicerone, famoso avvocato di Roma ai tempi di Giulio Cesare. Da noi oratori instancabili sono stati (e sono) Marco Pannella e Gianfranco Fini, ma all’estero (e per la verità anche in Italia) nessuno li richiede, forse perché parlano e straparlano ma non dicono nulla. All’estero, invece, evidentemente parlano e dicono cose sensate, se non altro perché un tempo erano loro i detentori del potere.
E’ venuto fuori che Bill Clinton, due volte presidente Usa (1993-gennaio 2001) come conferenziere è molto richiesto e guadagna cifre astronomiche: 11 mila e passa dollari al minuto. Se si pensa che una conferenza dura minimo 45 minuti, basta fare il conto. Bill Clinton, dunque, ha ricevuto un assegno di 500 mila dollari per 45 minuti di conferenza per celebrare i 90 anni di Shimon Peres, il presidente israeliano in carica, praticamente 11 mila e 110 dollari al minuto. Quando la cifra è venuta fuori, non sono pochi coloro che in Israele si sono ribellati. Quando poi si è saputo che a pagare Clinton sarebbe stato il “Jewish National Fund”, cioè il fondo per bonificare le paludi e per rendere fertile il deserto, lo stesso Shimon Peres si è affrettato ad abolire il prezzo di entrata che gl’invitati avrebbero dovuto pagare: 800 dollari
Niente male per l’ex presidente americano che una volta addirittura superò se stesso ricevendo per una conferenza la bellezza di 750 mila dollari. Furono gli svedesi di Ericsson a pagare per un suo discorso sull’introduzione delle nuove tecnologie a Hong Kong.
Secondo il Center of Public Integrity di Washington, da ex presidente Bill Clinton ha già guadagnato 90 milioni di dollari. Lui stesso ha confessato: “Ammetto che me la sono cavata bene”. Finora ha tenuto 471 conferenze ricevendo in genere circa 189 mila dollari per un certo tempo, poi, come detto poc’anzi, il suo cachet ha subito un’impennata.
Tra gli altri ex presidenti, non se la sono cavata bene né Jimmy Carter, né George Bush padre, mentre George Bush figlio è l’unico americano che ha cercato – senza riuscirci – di tenere testa a Bill Clinton. Bush figlio, infatti, ha tenuto 140 conferenze intascando una cifra compresa tra 100 e 150 mila dollari ogni volta, raggranellando circa 15 milioni di dollari, ben distante da Bill.
Il mercato, dunque, esiste, non per nulla si sta affacciando anche Hillary Clinton, sponsorizzata dalla World’s Leading Speakers, la stessa agenzia che ha come oratore di punta suo marito Bill. Tra i due si sta ingaggiando una lotta che ha un solo vincitore: la famiglia Clinton.
L’ex presidente Clinton è bravo a parlare, è richiestissimo, ma c’è un altro oratore che gli fa concorrenza: è Tony Blair, l’ex cancelliere britannico che dal 2007, da quando si è dimesso da premier, fino ad oggi, ha confessato di aver guadagnato 120 milioni di dollari. Ultimamente Blair è riuscito a guadagnare anche 400 mila dollari a conferenza, cioè 10 mila dollari al minuto, mille dollari appena meno di Bill Clinton. Niente male.
I nomi appena citati sono quelli più noti, ma nella Hit Parade dei conferenzieri vanno annoverati anche l’immobiliarista Donald Trump che tra il 2006 e il 2007 tenne 17 seminari guadagnando complessivamente 25 milioni di dollari. Una volta per una sola conferenza Trump riuscì a guadagnare un milione e mezzo di dollari, mentre Ronald Reagan nel 1989 tenne due sole conferenze e guadagno due milioni di dollari, un milione a conferenza.
Sicuramente la platea dei conferenzieri è molto più vasta, ci sarà anche Mikail Gorbaciov, anche altri ex premier, ma si vede che le loro quotazioni non sono all’altezza degli oratori americani.