Le persone con disturbi dello spettro autistico devono poter svolgere una formazione e imparare una professione. Il Consiglio federale ha adottato un rapporto che prevede diverse misure in tal senso, ponendo l’accento su un accompagnamento costante nonché su una diagnosi precoce e corretta. Inoltre, grazie a un miglior coordinamento, i mezzi finanziari a disposizione dovranno essere impiegati in modo più efficace.
Il Consiglio federale intende sostenere le persone con disturbi dello spettro autistico per permettere loro di partecipare il più possibile alla vita sociale. A tale scopo ha definito tre priorità: riconoscimento precoce e diagnosi, consulenza e coordinamento nonché intervento precoce.
Grazie a una diagnosi tempestiva e corretta da parte di specialisti è possibile adottare provvedimenti di sostegno adeguati ed evitare dunque diagnosi errate e cure non confacenti. Una volta posta la diagnosi, le famiglie interessate dovranno beneficiare di consulenza e accompagnamento e le diverse cure e offerte di sostegno andranno coordinate. In particolare in caso di cambiamenti difficili, per esempio quando passano da un livello scolastico al successivo o dalla scuola alla formazione professionale e più tardi alla vita lavorativa, per quanto possibile le persone affette da disturbi dello spettro autistico devono essere sostenute dalle stesse persone, in modo tale da garantire una continuità ed evitare ricadute o la perdita dell’impiego nel mondo del lavoro.
Secondo ricerche recenti, nei casi di autismo infantile i migliori risultati si ottengono grazie a trattamenti precoci e intensivi. Dai confronti con l’estero emerge che le terapie intensive in tenera età permettono non solo di migliorare la futura integrazione, ma anche di ridurre gli oneri a carico degli enti pubblici.
Definire le competenze in modo chiaro
Per raggiungere questi obiettivi è necessario prendere in considerazione le svariate forme della malattia, come pure l’attuale situazione in Svizzera, ossia la molteplicità di attori a livello cantonale e comunale, la diversa capillarità dell’assistenza, le differenze in materia di strutture e la mancanza generale di offerte adeguate.
Nel suo rapporto, il Consiglio federale definisce le principali competenze di Confederazione, Cantoni e fornitori di prestazioni e le misure che devono attuare. Esso invita i Cantoni, i Comuni e tutti gli attori coinvolti a fare il punto della situazione e, sulla base del rapporto in questione, a promuovere l’attuazione di misure concrete.
Allo stesso tempo incarica il Dipartimento federale dell’interno (DFI) di contattare i Cantoni e provvedere all’attuazione delle misure di competenza della Confederazione. In questo contesto sono fissate due priorità. La prima è il cofinanziamento dell’intervento precoce intensivo da parte dei Cantoni e dell’AI. A tale proposito il Consiglio federale si rifà al rapporto sulla valutazione dell’efficacia dell’intervento precoce intensivo nel caso dell’autismo infantile, pubblicato assieme al rapporto in questione. Il progetto pilota dell’UFAS «Intervento precoce intensivo per i bambini affetti da autismo infantile» dovrà approfondire le conoscenze acquisite in questo contesto e chiarire questioni ancora in sospeso. La seconda priorità è la promozione dell’accesso a una formazione professionale e dell’integrazione nel mercato del lavoro, un approccio sostenuto anche nel quadro della riforma «Ulteriore sviluppo dell’AI»