È strage di bambini
Negli ultimi naufragi nel Mediterraneo potrebbero essere morte 700 persone, denuncia la portavoce dell’Unhcr Carlotta Sami, citando le testimonianze dei sopravvissuti. “Mettendo insieme questi tragici numeri, stimiamo che sono morte almeno 700 persone, con nessuna certezza sulle cifre e sulle identità” delle vittime, spiega all’agenzia di stampa tedesca ‘Dpa’.
Sono un centinaio i migranti dispersi dopo il naufragio di mercoledì scorso e che si teme possano essere rimasti chiusi nella stiva dell’imbarcazione. Altri 550 sono dispersi in seguito al naufragio giovedì di un barcone partito il giorno prima dal porto libico di Sabrata senza motore, al traino di un altro altrettanto affollato. Venticinque persone sono riuscite a salire sul primo barcone, altre 79 sono state tratte in salvo da navi di passaggio, e sono stati ritrovati solo 15 corpi. Venerdì, nel terzo naufragio, tratte in salvo 135 persone e ritrovati 45 corpi. Ma i dispersi sono molti di più.
Strage di bambini
La polizia, su mandato della Procura di Ragusa, ha arrestato a Pozzallo un presunto scafista sudanese su cui grava anche l’accusa di avere provocato la morte di oltre 400 migranti. A ricostruire la tragedia sono stati numerosi dei sopravvissuti. È emerso che due erano i barconi legati da una fune, entrambi con circa 500 persone a bordo: quello trainato ha iniziato a imbarcare acqua e lo scafista sudanese ha deciso di tagliare la fune che, tornando indietro come una fionda, ha ucciso una donna. Nell’affondamento del barcone non più al traino sarebbero morte circa 400 persone. Un centinaio i superstiti. Il cadavere della donna, colpita dalla fune tagliata, è stato trasferito ad Agrigento. Con il presunto scafista sudanese a Pozzallo sono state fermate, sempre su disposizione della Procura iblea, altre tre persone.
Sono agghiaccianti alcuni particolari raccontati dai testimoni giunti a Pozzallo, ascoltati per ore. In base a quanto riferito sarebbero stati molti i ragazzi picchiati in Libia per mesi prima di partire. I testimoni avrebbero anche riferito che il sudanese fermato, nonostante centinaia di persone in acqua, avrebbe abbandonato il luogo del naufragio lasciando annegare i migranti caduti in mare. Tra le centinaia di passeggeri del barcone vi erano circa 40 bambini e nessuno è stato tratto in salvo.
Molti somali ed eritrei tra minori sbarcati a Reggio Calabria
Sono molti i minorenni, soprattutto somali ma anche eritrei, che sono sbarcati dalla nave militare ‘Vega’, nel porto di Reggio Calabria. A bordo anche le 45 salme di migranti, tra cui 36 donne e tre bambini, che hanno perso la vita nell’ennesimo naufragio al largo della Libia. ”Ci hanno raccontato che sono partiti giovedì da Sabrata con una grande imbarcazione – riferisce un’operatrice di ‘Save the children’ che sta assistendo i minori sbarcati – erano centinaia di persone. Venerdì mattina il barcone ha iniziato a imbarcare acqua ed è affondato. Ancora, però, non si sa il numero preciso dei dispersi. Le notizie sono confuse”.
Mattarella: soluzione non è deviare flussi verso altri paesi
“Pensare che la soluzione consista nel deviare i flussi” migratori “verso altri Paesi e, non nell’affrontare le sfide con lucidità, appare singolarmente ingenuo” ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo come ospite d’onore al vertice del Processo Brdo-Brioni, forum informale che riunisce i Paesi della ex Jugoslavia e l’Albania.
“Occorrono, invece, politiche unitarie e coerenti, in grado di governarli e, soprattutto, di incidere là dove tanti flussi hanno origine. Servono azioni coordinate a livello planetario – ha ribadito il capo dello Stato – nel campo della solidarietà e dell’accoglienza per tutti i migranti che hanno diritto a una protezione internazionale”. “Servono – ha detto ancora il presidente della Repubblica – politiche credibili in tema di attivazione di canali legali di migrazione e di rimpatri. Serve uno sforzo di miglioramento delle condizioni di vita nei Paesi da cui i flussi originano”.
“Questi bambini, queste donne e questi uomini, fuggono da guerre, carestie, oppressione. Cercano, semplicemente, una vita migliore, come farebbe chiunque di noi nelle stesse condizioni. Occorre quindi uno sforzo comune, che sarà pienamente efficace se l’Unione saprà coinvolgere anche l’intero arco dei Balcani occidentali, partner indispensabili – ha concluso Mattarella – nella ricerca di soluzioni durature, articolate, lungimiranti, in grado di governare un fenomeno così complesso”.
Adnkronos
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