Chi non sarebbe contento di ricevere un CD musicale con l’interpretazione di una delle più ammirate cantanti dell’attuale panorama della musica italiana di alcune delle canzoni più belle della tradizione sonora americana? Accontentati: Mina presta la sua voce e il suo talento per l’American song
“Questa volta mi sono proprio abbandonata completamente senza pensare al primo o al dopo Mi sono messa in sala di registrazione e ho liberato la mente, l’anima, il cuore e la passione, ignorando l’armatura stretta che ti obbliga a dover usare i tuoi strumenti naturali in modo commerciale”.
Mina parla in questi termini del suo ultimo album, uscito proprio i primi di dicembre e che si presenta come uno dei dischi più attesi del momento. Si chiama 12 (American song book), in commercio dal 4 dicembre, contenente alcune tra le canzoni americane più belle suonate tra gli anni ’30 e gli anni ’70, 40 anni di pura musica ripercorsa attraverso un repertorio appartenente a Cole Porter, Kurt Weill e ad alcuni suoi amori musicali già interpretati precedentemente: da Elvis Presley a Frank Sinatra fino al cantautore James Taylor. Non si tratta di un semplice album di cover, ma della rilettura di dodici grandi intramontabili canzoni americane impreziosite da altrettante copertine d’autore di Mauro Balletti e Gianni Ronco ispirate alla discografia jazz dagli anni trenta, disponibili con la prima tiratura, e, soprattutto, dalla voce di questa straordinaria interprete.
Come afferma Massimiliano Pani, che ha curato la produzione del disco, Mina ha impiegato solo tre giorni a realizzarlo, ma questi tempi brevi non sono una novità… è ormai risaputo che non sta a consumarsi in ore estenuanti di prove, proprio per garantire l’immediatezza e l’approccio emozionale e poi la cantante italiana si è trovata perfettamente a suo agio con gli arrangiamenti creati appositamente dal trio jazz composto da Danilo Rea, Massimo Moriconi e Alfredo Golino e dal Maestro Gianni Ferrio. “Non avevo canzoni italiane, ma solo americane – spiega Mina– E fino alla rivoluzione Elvis Presley che ha ‘sparecchiato’, esclusivamente Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughn, Nat ‘King’ Cole e anche i minori di quel periodo, niente francesi e di inglesi, niente di niente, un pochino di flamenco che gli amici non sopportavano e che mi ha preso da subito e ancora adesso non so attraverso quale strada; forse per ricordarmi che sono mediterranea, tutto sommato”. Spiegando la scelta dei brani e della realizzazione, la cantante afferma “È strano, ma non li collego ad alcuna sensazione bella o brutta che sia.
Me li godo e basta. Ogni tanto, ogni mai, mi permetto di avvicinarli. Con l’aiuto squisito, più che prezioso dei miei adorati Rea, Moriconi, Golino e Gianni Ferrio, senza discussione tra i migliori al mondo, mi sono lasciata sommergere dalla bellezza di pezzi come “September Song” di Kurt Weill, “I’ve Got You Under My Skin” di Cole Porter, “Love Me Tender” di Presley, “Over The Rainbow” e “Just A Gigolo”. Cantando questi classici con circospezione, con cautela. Non dimenticando che sono stati nella gola dei più grandi maestri del passato dai quali ho imparato tutto”. Stranamente l’artista ha rilasciato diverse dichiarazioni su questo lavoro dove ha soprattutto cercato di proporre nuove idee, come quella di usare non tutta la sua possente voce, ma solo un filo. Svela inoltre Pani “Se hai tanta voce non devi usarla tutta, ma saperla usare, i grandi cantanti devono dare l’emozione. Ora sembrano tutte cose da circo, senza nessun colore. L’intenzione è alternare dischi di inediti e songbook, cofanetti dedicati a un genere musicale o a un musicista. Ci sarà insomma anche una Mina che ti spiega un repertorio e che te lo porge, più interprete e meno talent scout’.
Al disco hanno partecipato, oltre il trio di musicisti, anche Luca Meneghello alla chitarra, Chuck Rolando ai cori, Luca Pincini, Luca Peverini, Kyung-Mi Lee e Alessandra Leardini ai violoncelli, Massimo Ceccarelli e Carla Tutino ai contrabbassi, Fausto Anzelmo, Margot Burton, Lorenzo Rundo, Gualtiero Tambè, Raffaele Schiavone e Federica Rizzo alle viole, Marco Serino, Francesco Peverini, Pierluigi Pietroniro, Riccardo Bonaccini, Filippo Fattorini, Alessandro Milana, Leonardo Alessandrini, Luca Bagagli, Mervit Nesnas, David Simonacci, Maurizio Tarsitani, Sara Scalabrelli, Gabriele Benigni, Maurizio Cappellari, Plamena Krumova, Natalya Nykolayishin e Fabiola Gaudio ai violini. 12 (American song book) attualmente si trova al secondo posto degli album più venduti di questo periodo, dopo “L’ultima Thule” di Guccini..