È crisi tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Le crisi, in verità, ci sono dalla fine della seconda guerra mondiale, quando i sovietici occuparono il Nord e gli americani il Sud.
Nel 1950 la Corea del Nord invase quella del Sud: la guerra provocò 4 milioni di morti, ma l’armistizio del 1953 non pose fine alle ostilità, tutt’altro. Qualche anno fa a Seul c’è stata l’Olimpiade. Quella fu l’occasione per una pacificazione, invece la Corea del Nord non partecipò in segno di inimicizia. Il motivo? È una guerra politico-ideologica. La Corea del Nord, ex sovietica, è governata da una dittatura, quella del Sud è una democrazia. La prima non conosce la libertà, il popolo è affamato, la seconda è prospera e libera. Quella del Nord non ha mai rinunciato ad invadere quella del Sud per la riunificazione del Paese sotto la dittatura di Kim Jong Il, che stava per morire di tumore ma evidentemente si è salvato e continua a non rinunciare al sogno di occupazione del Sud. Fatta questa premessa storico-politica, veniamo al fatto che vede le due Coree ai ferri corti. Il 26 marzo è stata affondata una corvetta sudcoreana che ha provocato 46 vittime. Dopo due mesi, i sudcoreani hanno dimostrato con tre prove “inconfutabili” che ad affondare deliberatamente la loro nave sono stati i nordcoreani. Le analisi non sono state condotte solo dai sudcoreani, ma anche dagli americani, dagli inglesi, dagli australiani e dagli svedesi. Dopo la conferma delle prove Seul ha dichiarato che ci sarà una risposta “forte e ferma”.
Anche gli americani hanno ammesso che “ci saranno senza dubbio conseguenze”. I nordcoreani, ovviamente, non riconoscono le loro responsabilità e rincarano la dose: “Se ci sarà una ritorsione, sarà guerra totale”.
La minaccia è seria, anche perché la partita non è solo tra Corea del Nord e Corea del Sud, la partita è tra Usa e Cina in relazione alle sanzioni dell’Onu contro l’Iran. La Corea del Nord, infatti, è sostenuta dalla Cina, la quale ultimamente ha condiviso un accordo con i membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu su nuove sanzioni all’Iran. La Cina, d’altra parte, ha stretto accordi con gli Usa, il famoso G2, e anche se ci sono state incomprensioni negli ultimi mesi, l’intesa sembra tenere.
È proprio questa rete di alleanze che rischia di saltare. La Corea del Nord è uno dei due Stati canaglia per gli Usa, insieme all’Iran, e sono proprio i rapporti stretti tra i due Stati canaglia che possono far saltare l’equilibrio tra le potenze. Se ci sarà ritorsione da parte della Corea del Sud contro quella del Nord e quest’ultima dichiarerà guerra al Sud, automaticamente gli Usa difenderanno i sudcoreani e la Cina non potrà in qualche modo non dare una mano agli alleati nordcoreani e in questo clima potrebbero benissimo liquefarsi gli accordi presi in sede Onu.
Fantapolitica? Vorremmo sperarlo anche noi, ma la situazione economica mondiale, si sa, è in preda ad una crisi senza precedenti e in periodi del genere sono le minacce dei Paesi che non hanno nulla da perdere a far paura, anche perché non solo non hanno nulla da perdere, ma dalla confusione hanno tutto da guadagnare.