Presenti nel contratto e uno dei punti più sostenuti dalla Lega, i minibot hanno raccolto pareri negativi e la bocciatura del ministro dell’Economia Tria
Da giorni i minibot sono al centro del dibattito politico, soprattutto dopo essere stata approvata alla Camera all’unanimità una mozione parlamentare sul pagamento dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione che conteneva un breve passaggio sulla possibilità di creare “strumenti quali titoli di Stato di piccolo taglio”. A presentare la mozione è stato il deputato di Forza Italia Simone Baldelli che però, come condizione per una mozione unitaria, ha dovuto inserire il riferimento alla possibilità di introdurre i ‘minibot’.
Quando Pd e +Europa si sono accorti dell’errore hanno subito commentato il fatto attraverso delle dichiarazioni. Su Twitter, il deputato di +Europa Alessandro Fusacchia si è scusato per aver votato la mozione. “Mi è sfuggito il punto inserito nel passaggio tra la prima versione e quella finale (poi votata all’unanimità) e fatta circolare solo poco prima del voto. Nel merito sono chiaramente contrario”. Per i dem si pronuncia su Facebook il senatore del Pd, Luigi Marattin il quale afferma che quelle 10 parole che si riferiscono ai minibot, “sono a un certo punto comparse come possibilità all’interno di un punto che parlava di ampliare il meccanismo della compensazione tra crediti e debiti”.
Ma il no secco all’uso dei minibot arriva da più parti, a cominciare dal ministro dell’Economia Giovanni Tria per il quale i minibot “in un’interpretazione, quella del debito, non servono”, mentre nell’interpretazione come valuta alternativa “ovviamente, si fanno i trattati e quindi non possono essere fatti”, confermando chiaramente che sui minibot “il ministero dell’Economia ha girato un parere negativo”. “I minibot sono illegali e dannosi”, afferma anche Pier Carlo Padoan e spiega che sono illegali “perché non si può avere una doppia moneta e sono dannosi perché creano debito e alimentano l’illusione che ci possano essere delle scorciatoie per ripagare i debiti verso i fornitori”. Anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia esprime un parere assolutamente negativo contro i minibot affermando che invece necessita “distinguere gli strumenti della finanza dai fondamentali del Paese. I minibot sono uno strumento e non è opportuno incrementare il debito pubblico del Paese vista l’entità del debito che abbiamo”.
“Una follia” che “non hanno niente a che fare con la buona politica economica” descrive i minibot Andrea Roventini, professore di Economia alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ‘candidato’ dei 5 Stelle al ministro dell’Economia. “I minibot sono titoli di distruzione di massa per l’economia italiana, bisogna stare attenti”.
Cosa sono i minibot
Una forma più ridotta dei buoni ordinari del tesoro (BOT), i minibot proposti dalla Lega hanno valori di piccolo taglio equivalenti a 5, 10, 20, 50 e 100 euro. I minibot, proprio come le banconote, verrebbero stampati e sarebbero emessi in circolo privi di tasso di interesse e senza scadenza. Potrebbero essere utilizzati per qualsiasi bene o servizio legato allo Stato, come il pagamento delle tasse, della benzina o dei biglietti dei treni. Con i minibot, secondo quanto afferma la Lega, si potrebbe saldare il debito già esistente assegnandoli ai creditori dello Stato.
Mettendo in circolazione circa 70/100 miliardi di minibot si pareggerebbe l’attuale stock di denaro cartaceo in euro. Inoltre lo Stato ne garantirebbe il valore e accetterebbe i pagamenti con un cambio fisso di 1 a 1 rispetto all’euro. Il problema che sorgerebbe con i minibot è spiegato dal presidente della commissione Bilancio e responsabile economico della Lega, Claudio Borghi, per il quale i minibot diventerebbero simile al contante diventando a breve tempo una moneta parallela all’euro ma i trattati comunitari non lo consentono.
La risposta dei vipremier
I pareri negativi espressi sui minibot hanno scatenato le reazioni dei due vicepremier. “Una storia paradossale” la descrive Luigi Di Maio per il quale “se c’è una proposta per accelerare il pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione si discuta. Ci sono migliaia di aziende che aspettano ancora di essere pagate dallo Stato e non è accettabile. Anche perché, quando è un privato a non onorare i pagamenti, poi ne fa le spese, quindi non vedo perché lo Stato se ne debba approfittare”.
E poi rivolgendosi direttamente a quanto affermato al Mef, che “dice che sono inutili e che è sufficiente pagare le imprese, allora lo faccia. O che studi un piano per iniziarlo a fare!”. “Se lo strumento per pagare le imprese non è il minibot, il Mef ne trovi un altro. Ma lo trovi, perché il punto sono le soluzioni, non le polemiche, né le presunte ragioni dei singoli. Ripeto, una parola: soluzioni!”.
Una soluzione è richiesta anche da Matteo Salvini per il quale “sullo strumento si può discutere è una proposta, ma sul fatto che sia urgente pagare le decine di miliardi di euro di arretrati e di debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti di imprese e famiglie (debiti risalenti a governi e anni precedenti) deve essere chiaro a tutti, in primis al Ministro dell’Economia. È una questione di giustizia”.
foto: Ansa