Da quando, circa duecentomila anni fa, i nostri antichi progenitori, più scimmie che esseri umani, deambulavano a quattri zampe, mangiavano carne cruda e si accoppiavano alla rinfusa senza cognizioni parentali, vi è stata una tale evoluzione che oggi un uomo può camminare virtualmente e senza far uso degli arti, mangia cibi prelibati, beve squisiti vini d’annata e si congiunge fisicamente con persone non consanguinee. Ben inteso, esistono ancore remote regioni dove si pratica il cannibalismo e, dalle nostre parti, le unioni sessuali tra fratelli e sorelle, madri e pargoli non più fanciulli, padri e figliole non sono rare.
L’homo erectus ne ha fatta di strada iniziando un percorso migratorio che attraverso un corridoio medio orientale dal continente africano lo ha portato a colonizzare l’intero pianeta. Grazie ad un cervello molto strutturato e sviluppato e ad un grado di evoluzione del sistema nervoso, l’Homo sapiens ha migliorato il proprio adattamento all’ambiente, la sopravvivenza e l’espressione creativa. Similmente alla maggior parte dei primati, egli è un animale sociale. E’ inoltre particolarmente abile nell’utilizzo di sistemi di comunicazione per l’espressione, lo scambio di idee e l’organizzazione. Crea complesse strutture sociali composte da gruppi in cooperazione e competizione, che variano dalle piccole famiglie e associazioni fino alle grandi unioni politiche, scientifiche, economiche. L’interazione sociale ha introdotto una larghissima varietà di tradizioni, rituali, regole comportamentali e morali, norme sociali e leggi che formano la base della società umana.
Siamo così giunti nel terzo millennio con le megalopoli, le astrovani, i viaggi intergalattici, internet, web, i robot, la memoria artificiale, Spike, i Social work, smartphone, le teleconferenze, la posta elettronica, le professioni e le discipline altamente tecnologiche dove l’evoluzione elettronica ha sostituito l’uomo.
L’uomo moderno si è affrancato dalla lotta per la sopravvivenza; domina la natura utilizzandone risorse e beni; ha inventato strumenti di comunicazione che gli permettono di navigare da un emisfero all’altro; ha piegato la scienza ai suoi bisogni di sapere e alle sfere delle abilità manuali e intellettuali. Ha debellato le malattie più perniciose e presto sconfiggerà anche i tumori e le mortalità precoci. E’ padrone del mondo e la conquista di Marte non è lontana. Tuttavia la felicità, la pace, la democrazia non sono condizioni alla portata di tutti. L’umanità è ancora divisa in popoli che lottano contro la povertà e nazioni che vivono nell’esuberanza e nel superfluo. I ricchi detengono un potere spropositato e i poveri non arrivano alla fine del mese. La disoccupazione è un male endemico e la crescita economica un obiettivo sempre più lontano. Eppure abbiamo avuto, nel lungo percorso della storia, uomini eccezionali che hanno cercato, con l’esempio e le opere, di trasformare il mondo. Gesù di Nazareth si è fatto crocifiggere per perdonare, redimere, preannunciare la resurrezione. Mohandas Karamchand Gandhi, il Mahatma (grande anima in sanscrito), è stato la guida spirituale che ha portato l’India all’indipendenza grazie alla resistenza non violenta e alla disubbidienza civile di massa. Martin Luther King, anche lui assassinato, è il pastore protestante leader dei diritti civili e John Kennedy, caduto per mano omicida, ha simboleggiato il Presidente della speranza e della nuova frontiera. A Sigmund Freud va il grande merito di aver cercato un altro uomo dentro di noi. Aldo Moro e Enrico Berlinguer, scomparsi precocemente, hanno dimostrato che la politica ha un valore alto quando serve la democrazia e la giustizia e quando insegna che i compromessi possono essere nobili e le opposte posizioni si possono incontrare se si cerca il benessere dei cittadini. Papa Francesco predica la chiesa dei poveri e si rivolge agli umili, ai diseredati, agli ultimi.
Soltanto quando il padrone della terra diverrà leale, onesto, democratico, generoso e per tutti i cittadini sarà garantita parità di occasioni e di opportunità, allora potremo dire che un’era nuova, di prosperità, di equità e di felicità, accompagnerà i destini dell’uomo.