È bastata una semplice richiesta, con tono probabilmente di rimprovero materno, a scatenare la reazione eccessiva di un gruppo di giovanissimi, tre ragazze e un ragazzo di età compresa tra 15 e 17 anni. Non hanno gradito la richiesta, avvertita come un richiamo, un’intromissione non autorizzata, e per questo hanno preso a pugni e calci la donna davanti al piccolo figlio. Si vede che questi giovani balordi in erba, non sono abituati agli ammonimenti, ad essere corretti nelle azioni e soprattutto non hanno alcun rispetto o alcuna remore nei confronti di nessuno.
Quest’episodio, avvenuto nei pressi di Torino, non sarebbe neanche isolato: in zona sono stati diversi gli interventi da parte delle forze dell’ordine nei confronti di minorenni e di baby gang (vedi pag. 25). I minorenni italiani sono sempre più violenti ed aggressivi e questo fenomeno sta sensibilmente aumentando, come dimostrano i dati pubblicati dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza nei quali si mette in evidenza che sempre più giovani sono coinvolti in forme di devianza quali risse, liti, aggressioni fisiche e verbali, atti vandalici verso cose e persone. Per la precisione, 3 adolescenti su 10 hanno partecipato a delle risse o sono stati coinvolti in colluttazioni violente; il 10% degli adolescenti ha aggredito una persona anche senza alcun motivo; il 16% commette atti di natura vandalica, spesso in gruppo, in branco e dopo aver ingerito sostanze alcoliche o assunto droghe. Spesso queste devianze si consumano in gruppo.
È proprio all’interno dei gruppi – le baby gang – che si origina e si rafforza la delinquenza giovanile che si trasforma in attacchi violenti verso gli altri. In Italia l’Osservatorio stima che almeno il 6,5% degli adolescenti fa parte di una gang ed il fenomeno con queste forme di devianza e violenza, pur essendo ancora prevalentemente maschile, si sta facendo largo anche tra le minorenni dove il numero delle giovani violente sembra essere in aumento anche per quello che concerne l’aggressività fisica. Perché un giovane si comporta così? Semplicemente per smania di successo, per essere popolare, temuto, rispettato. In tutto questo viene naturale chiedersi che fine abbiano fatto i genitori.
È constatato che il problema della delinquenza minorile che una volta poteva essere isolato in contesti familiari di degrado, adesso invece riguarda tutte le situazioni sociali e familiari allora è bene che il ruolo del genitore sia riveduto e corretto perché i figli che stanno dando alla società e che costituiranno la stessa società futura non sono quelli giusti per garantire il mondo migliore tanto decantato. L’educazione deve partire da casa, l’aggressività deve essere spenta tra le mura domestiche, il vandalismo deve essere discusso, capito e corretto. Nella vita non si deve agire facendo ricorso alla violenza, all’arroganza, all’aggressività e alla prepotenza per avere successo, ma serve una sola cosa: la competenza. È con la giusta cometenza che i nostri figli saranno in grado e capaci di affrontare nel modo giusto la società.