Una iniziativa popolare chiede di congelare a tempo indeterminato la superficie totale delle zone edificabili. Gli oppositori considerano sufficiente la revisione della legge sulla
pianificazione del territorio (LPT)
Preservare la natura e il paesaggio. È il principale motivo che nel 2016 ha mosso i Giovani Verdi a lanciare l’iniziativa popolare “Fermare la dispersione degli insediamenti – per uno sviluppo insediativo sostenibile (Iniziativa contro la dispersione degli insediamenti)”. Gli autori dell’oggetto in votazione il 10 febbraio chiedono di bloccare l’ulteriore estensione delle zone edificabili e di congelarle al livello odierno e iscrivere nella Costituzione le uniche eccezioni possibili. In Svizzera le aree di terreno coperte da edifici, strade o altre infrastrutture rappresentano il 7,5% del territorio nazionale (compresi campi di calcio, cimiteri, parchi pubblici), al di sotto della media europea dell’11%. Ma secondo Luzian Franzini, co-presidente dei Giovani Verdi, “ogni giorno in Svizzera scompare una area verde grande come otto campi di calcio sotto colate di cemento”. Questa crescente dispersione degli insediamenti distrugge la natura e deturpa il paesaggio e la revisione della LPT, accettata dai cittadini svizzeri nel 2013, è ritenuta insufficiente per controllare le costruzioni. Se da un lato la dispersione degli insediamenti è diminuita in alcuni cantoni, le edificazioni di superfici verdi continua inesorabilmente, ritengono i promotori dell’iniziativa.
Cosa chiedono allora i Giovani Verdi per frenare gli sprechi di terreno, l’impoverimento della natura e la perdita di biodiversità? Una gestione mirata delle zone edificabili. Le nuove zone sarebbero ammesse soltanto se una equivalente superfice venisse declassata e restituita alla natura. Al di fuori delle zone edificabili le costruzioni sarebbero possibili solo a condizioni più restrittive. L’iniziativa si propone anche di promuovere la densificazione urbana con costruzioni all’interno di insediamenti esistenti, per preservare gli spazi verdi per le future generazioni. Infine, punta all’edilizia abitativa e lavorativa sostenibile in spazi contenuti, perché l’ininterrotta dispersione degli insediamenti distrugge la natura e il paesaggio e sottrae terreni all’agricoltura, che avrà meno superfici disponibili alla produzione di generi alimentari.
L’iniziativa non ha trovato però il consenso di Parlamento e Consiglio federale. Entrambi ritengono che un rigido blocco delle zone edificabili non tiene conto dei bisogni della popolazione, dell’economia e delle particolarità cantonali e regionali. La revisione della LPT prevede che le zone edificabili debbano soddisfare le esigenze prevedibili per i prossimi 15 anni ed è sufficiente per trattare con moderazione il terreno. I contrari all’iniziativa, tutti i partiti borghesi e rappresentanti dell’economia, temono che una regolamentazione estrema, possa causare un aumento dei prezzi dei terreni e dei costi per gli affitti, lì dove il terreno edificabile scarseggia e minaccerebbe la creazione di posti di lavoro, privando anche le classi medie della possibilità di acquistare una propria casa. In un paese piccolo come la Svizzera il suolo non è una risorsa illimitata e il tema è particolarmente sentito tra la popolazione. Nel 2012 ha accettato l’iniziativa contro la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie in alcuni comuni e un anno dopo anche la revisione della LPT. Una legge che secondo il governo è molto efficace nella lotta contro gli insediamenti. Dal 2012 la superfice edificabile per abitante è diminuita da 309 a 291 metri quadri.
L’iniziativa per “la difesa del paesaggio” nel primo sondaggio gfs.bern ha il sostegno del 63% degli interpellati, sostenuta massicciamente dai Verdi e dal Partito socialista (PS). Nonostante gli incoraggianti numeri, i politologi di gfs.bern prevedono un improbabile successo alle urne. La formazione dell’opinione si formerà nel corso della campagna, gli avversari, partiti di centro e destra e le organizzazioni economiche, impiegheranno enormi mezzi per mobilitare gli elettori sugli effetti negativi dell’oggetto sotto il profilo economico e infine, iniziative sostenute solo dalla sinistra trovano raramente il consenso di una maggioranza dei votanti.
Gaetano Scopelliti