Tajani annulla la visita a Parigi per parole irrispettose verso Meloni e la gestione del problema migratorio. Dopo un accenno di scuse la Francia rincara la dose
La Francia non perde occasione per sbagliare quando si tratta della questione migranti e l’ultima arriva direttamente da parte del ministro degli Interni francese Gerald Darmanin che, parlando della nostra Premier ha affermato che “non in grado di risolvere le questioni migratorie su cui è stata eletta” a capo di un Governo “di estrema destra” che “mente alla popolazione”. La frase, una caduta di stile di non poco conto da parte della Francia, non è stata ben accolta dal Governo italiano che si è espresso duramente nei confronti del ministro francese le cui parole sono state considerate “inaccettabili”, tanto da far prendere al ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani di far saltare una visita a Parigi programmata da tempo. Sono seguiti i commenti da parte di diversi rappresentanti del Governo tra i quali quelli del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, “non accetto lezioni sull’immigrazione da chi respinge in Italia donne, bambini e uomini, continuando invece ad ospitare assassini e terroristi che in Italia dovrebbero tornare” ha affermato il vicepremier leghista. “Questa strana e incomprensibile attitudine di alcuni esponenti di governi europei di cercare di interferire nella vita pubblica italiana oggi ha superato il livello di guardia” è invece il commento del ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Gli enormi flussi migratori cui assistiamo oggi sono purtroppo frutto dei troppi errori compiuti per decenni in Africa da molte nazioni. Sarebbe meglio riflettere su queste scelte sbagliate ed evitare di farne di nuove, piuttosto che cercare la polemica a tutti i costi, magari per fini politici interni. Molti parlano dell’importanza del Trattato del Quirinale, ma per essere conseguenti bisognerebbe rispettarlo e attuarlo e non ferirlo con uscite fuori misura. Come Italia, abbiamo proposto un nuovo piano Mattei per l’Africa e lo abbiamo messo a disposizione di tutti i Paesi dell’UE. Vorremmo parlare anche con la Francia di come risolvere i problemi dell’immigrazione in modo serio e comune” ha concluso Crosetto. Anche il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, commenta duramente: “Mi pare una caduta di stile che un grande Paese come la Francia non merita. Detto questo, non è assolutamente mio compito commentare la politica interna di un altro Paese: spetterà ai cittadini francesi e solo a loro giudicare il brillante operato del ministro Darmanin”.
La situazione viene smorzata dall’intervento del portavoce del governo francese, Olivier Veran, che ha assicurato che Darmanin, con le sue dichiarazioni del giorno prima, non intendeva “ostracizzare l’Italia”. Ha poi spiegato che l’Italia “ammette molti, la maggior parte dei barconi” di migranti, e “quindi lavoriamo sistematicamente con gli italiani per le regole di distribuzione”. Italia e Francia, ha affermato ancora, sono “intimamente legati dalla storia, da questioni economiche, sociali, culturali, e anche migratorie”. Queste parole pronunciate dal portavoce del governo francese sono state gradite da Tajani che, replicando a RaiNew24, ha affermato che “vanno nella direzione di chi ha compreso di aver commesso un errore grave, di aver offeso il governo italiano” e, ha concluso, che “noi non abbiamo nessuna voglia di interrompere le relazioni con la Francia”. Successivamente, in altra sede, il ministro degli esteri italiano ha aggiunto che attende “degli atti riparatori, io mi auguro che la Francia deciderà chi debba farlo, io mi auguro che prendano le distanze. Ma il comunicato di ieri non è stato sufficiente, è stato molto tiepido. Si capisce il disappunto del governo francese ma le offese sono state talmente forti che meritavano una risposta. Darmanin ha fatto male tutto con quell’intervento, perché privo di senso e non rispondeva alla verità. L’Italia sta facendo di tutto per affrontare la questione migratoria ma serve un’azione europea e dell’Onu”.
Dalla Francia, però, invece che le dovute scuse, arriva il rincaro della dose, questa volta da parte del ministro francese dei Trasporti, Clément Beaune che dà “ragione sul piano politico” al collega Darmanin: “L’estrema destra in Italia, come altrove, fa molte promesse ma risolve poco i problemi”, ha dichiarato Beaune parlando ai microfoni di Radio Europe 1. Nonostante questo un certo imbarazzo da parte die francesi è ravvisabile, tanto che Tajani è stato contattato telefonicamente dall’omologa francese Catherine Colonna “per dirmi che era dispiaciuta, è stata molto cordiale”, come racconta il ministro degli esteri italiano, ma dopo l’intervento di Beaune la situazione sembra tutt’altro che risolta.
Redazione La Pagina