Il maltempo degli ultimi giorni ha messo in ginocchio il sud Italia e ha fatto vittime. Sono giorni che commentiamo su tutti i canali di informazione la notizia della morte della giovane mamma, di uno dei due piccoli bimbi e della ricerca disperata del più piccolo proprio a causa del maltempo. Nei giorni immediatamente successivi, la Procura di Lamezia Terme ha avviato un’indagine su quanto avvenuto a San Pietro Lametino. Il reato ipotizzato è omicidio colposo plurimo. Stefania, una mamma 30enne, insieme ai suoi due bimbi Cristian di 7 anni e Niccolò di 2 anni, tornava a casa dopo aver preso i suoi figli da casa dei nonni. Lungo la strada è stata sorpresa dalla furia del temporale che imperversava la zona di Lamezia, a San Pietro Lamentino, dove ci sono distese di ulivi a perdita d’occhio. Qui scorrono alcuni torrenti lasciati all’incuria e basta un temporale un po’ più forte per farli esondare. È stata proprio la furia dei torrenti esondanti a causa delle forti piogge a far prendere a Stefania la decisione fatale di scendere dall’automobile per cercare riparo, ma è in quel momento che hanno perso la vita. I corpi di Stefania e di Cristian verranno ritrovati sotto due alberi, il figlio più piccolo, Niccolò, è dato ancora per disperso e si sospetta che sia stato trascinato dalla violenza dell’acqua fino al mare. Ci sono tanti modi per morire, ma morire di maltempo, ai giorni nostri, è veramente assurdo. Gli abitanti della zona denunciano l’incuria dei torrenti, lasciati senza alcuna manutenzione, e il risultato è tutto intorno con case distrutte e allagate e molte persone che sono riuscite a salvarsi grazie all’intervento della Protezione civile. Nel frattempo comincia il solito rimbalzo delle responsabilità, di chi è la colpa? Chi pagherà per la morte delle vittime?
“Spero che molto presto si possa evitare di morire per la pioggia, dovremo fare tanti investimenti che si dovevano fare tanti anni fa: cercheremo di recuperare 15 anni di ritardo in qualche anno”, afferma il vicepremier Luigi Di Maio. “Alle spalle – afferma il Presidente della Regione Oliviero – abbiamo decenni e decenni di incuria, una permissività e un uso spregiudicato e sregolato del suolo”. “La Calabria ha un territorio che ha caratteristiche particolari – spiega il Capo della Protezione civile Angelo Borrelli – Sappiamo di queste fiumare e che ha una fragilità. Abbiamo piogge sempre più estreme e una scarsa manutenzione del territorio”. È il presidente della sezione calabrese dell’Unione Province d’Italia, Enzo Bruno, a rivolgere un appello al Governo per mettere in luce “la mancanza di risorse per fronteggiare le conseguenze del maltempo” e che gli enti locali, in questo senso, ormai “sono allo stremo”.
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foto: Ansa