Precipitato nel vuoto per 1.000 metri
Il noto alpinista svizzero Ueli Steck è morto lo scorso fine settimana. Il 40enne è rimasto vittima di un incidente durante una perlustrazione in vista di un tentativo di record sul Monte Everest, ha detto all’ats uno degli organizzatori della spedizione confermando informazioni di ‘The Himalayan Times’.
Steck – conosciuto anche con il soprannome di ‘Swiss Machine’ – si era recato in Nepal a inizio aprile. Secondo quanto riportato da diversi media, la sua idea era quella di scalare due delle più alte vette al mondo nel giro di 48 ore: prima l’Everest (8848 m), poi il Lhotse (8561 m). Per rendere le cose ancora più impegnative, la scalata dell’Everest avrebbe dovuto essere effettuata attraverso il difficile passaggio chiamato Hornbein Couloir.
Il rappresentante della ‘The Seven Summits Trecks’, azienda che ha aiutato a organizzare la spedizione, ha spiegato che Steck si trovava da solo al momento dell’incidente avvenuto fra il primo e il secondo campo base, quando l’alpinista è precipitato nel vuoto per oltre 1000 metri. Il corpo è già stato recuperato.
Adnkronos