Dove e come avvengono gli interventi? Chi fa ricorso a un’interruzione di gravidanza e perché? Ecco il quadro della situazione in Svizzera
Il numero di interruzioni di gravidanza è rimasto relativamente stabile tra il 2004 e il 2011 e da allora si constata una leggera tendenza al ribasso. Per contro, dal 2005 il tasso di interruzioni di gravidanza tra le adolescenti (15–19 anni) diminuisce costantemente. Se si escludono le donne che risiedono all’estero, si contano attualmente 6,3 interruzioni di gravidanza all’anno ogni 1000 donne di età compresa tra i 15 e i 44 anni (3,7 su 1000 tra le 15–19enni). Solo circa il 4% delle interruzioni è stato effettuato dopo la 12esima settimana: nel 53% di questi casi si è fatto ricorso al metodo chirurgico, nei rimanenti al metodo farmacologico o a una combinazione dei due metodi. Il ricorso al metodo farmacologico è in continuo aumento: nel 2014, infatti, il 70% delle interruzioni è avvenuto tramite questo metodo rispetto al 49% del 2004.
Differenze tra i cantoni
Il fenomeno delle interruzioni di gravidanza è diverso da Cantone a Cantone: a Ginevra, nei Cantoni di Vaud, Ticino, Basilea Città e Zurigo i tassi di interruzione di gravidanza sono stati superiori alla media nazionale, mentre in altri Cantoni, come quelli della Svizzera centrale e orientale, i tassi sono stati nettamente inferiori. Anche l’andamento del fenomeno è diverso secondo i Cantoni. Il tasso registrato nel periodo 2011–2014, per esempio, è stato di circa il 25% inferiore a quello del periodo 2007–2010 per le donne residenti nel Giura, mentre è cresciuto del 21% a Sciaffusa, del 18% nel Vallese e nel Cantone di Nidvaldo e del 17% in quello di Neuchâtel.
Il Ticino presenta una situazione particolare: sebbene il tasso d’invertenti effettuati nel Cantone sia superiore alla media, il tasso d’interruzione tra le donne residenti nel Cantone si situa nella media. Ciò significa che un numero consistente di donne residenti all’estero, e in particolare in Italia, ricorre a un’interruzione di gravidanza in Ticino (il 23% degli interventi svolti in questo Cantone tra il 2011 e il 2014). Questa percentuale è comunque fortemente calata negli ultimi anni, e anche il numero di interruzioni di gravidanze di donne residenti all’estero è in calo a livello nazionale: 259 nel 2014, pari al 3% del totale degli interventi praticati in Svizzera, contro i 600 (valore massimo a 6%) del 2008.
Profilo delle donne che ricorrono a un intervento
Il tasso di interruzioni di gravidanza è lieve nella fascia delle adolescenti, ma è superiore al tasso di nascite: nel 2014 si sono contati 814 casi di interruzioni e 436 nati vivi da donne di età compresa tra 15 e 19 anni. Ciò significa che due terzi delle gravidanze in questa fascia di età sono state interrotte. Il tasso più elevato si registra tra le 20–24enni e cala costantemente nelle fasce di età superiori.
Sul totale delle donne domiciliate in Svizzera che hanno fatto ricorso a un’interruzione di gravidanza nel 2014, quasi la metà è di nazionalità straniera, benché queste rappresentino il 30% delle donne residenti di età compresa tra i 15 e i 44 anni. Il tasso d’interruzione di gravidanza tra le donne di nazionalità straniera è da due a tre volte superiore a quello delle Svizzere, in tutte le fasce di età. Rispetto al 2010, i tassi sono calati in tutte le fasce d’età tra le donne di origine straniera mentre tra le Svizzere sono calati tra le donne di età inferiore ai 25 anni, sono aumentate nella fascia 25–39 anni e sono rimaste stabili tra le donne di 40 anni e più.
Il 58% delle donne domiciliate in Svizzera che ha subito un simile intervento nel 2014 era nubile, il 30% era sposata, il 5% separata e il 7% divorziata o vedova. Il 44% viveva con un partner o un compagno, il 19% sola, 12% sola con uno o più figli, e il 24% con una o più persone adulte. Per quasi tre quarti delle donne si trattava della prima interruzione di gravidanza, per il 27% della seconda.
Un terzo delle donne che si sono sottoposte a un’interruzione di gravidanza ha terminato solo la scuola dell’obbligo (il 3% non l’ha conclusa); un altro terzo ha svolto un apprendistato. Un terzo ha una formazione liceale, professionale superiore o ha concluso una formazione di scuola universitaria o università. La metà delle donne ha un’attività remunerata, il 20% è in formazione, il 13% non lavora e il 12% si dichiara casalinga.
Il profilo delle donne provenienti dall’estero che ha fatto ricorso a un’interruzione di gravidanza in Svizzera è leggermente diverso da quello delle donne che risiedono in Svizzera: le donne residenti all’estero sono più spesso nubili, senza lavoro e hanno mediamente un livello di formazione più elevato.
Motivo di intervento
Il motivo all’origine dell’intervento è conosciuto in un terzo dei casi: il 93% degli interventi è dovuto a ragioni psicosociali tra cui le più frequenti sono la situazione finanziaria che non permette alla donna di tenere il bambino, il fatto che la donna abbia già abbastanza figli, che non ritiene di essere in grado di crescere un bambino, il fatto che un figlio non
è conciliabile con l’attività professionale svolta e la formazione seguita o il fatto che il partner non desideri (ancora) avere figli. Il 5% degli interventi è avvenuto a causa di un problema somatico della madre o del bambino. Questi problemi somatici sono all’origine del 42% delle interruzioni di gravidanze effettuate dopo la dodicesima settimana e questa percentuale aumenta con il procedere della gravidanza. L’1,3% degli interventi è dovuto a problemi di natura psichiatrica e lo 0,6% è legato a un rapporto sessuale forzato. Questa ripartizione è rimasta pressoché invariata negli anni.
Fonte dati: UST