Pagare, tornare indietro, fare ricorso? Sono vari i consigli che ci vengono dati se in vacanza abbiamo avuto il piede troppo pesante sull’acceleratore e abbiamo beccato qualche multa all’estero. Per le multe prese in Italia, il TCS ci consiglia come comportarsi
Chi prende una multa in Italia e non la paga sappia che i tempi si fanno sempre più duri. Oggi l’accesso alle banche dati, svizzera e italiana, è automatico e funziona in modo tale da permettere la notifica della multa all’indirizzo del contravventore, lo sottolinea il TCS.
Inoltre i Comuni e i corpi di Polizia italiani avrebbero, secondo il club svizzero della mobilità, perfezionato gli strumenti d’incasso delle infrazioni commesse da cittadini svizzeri in Italia. La notifica diretta delle contravvenzioni è consentita dall’accordo di Schengen e da altre convenzioni prese con i Paesi europei, fra cui l’Italia.
Il sito de La Provincia riporta dei dati interessanti sull’argomento. “Un dato significativo è quello che risale a un paio di anni fa quando la società che a Como ha gestito i verbali all’estero per un anno, dal 31 marzo 2013 al 1° aprile 2014, nel 2013 da 225’664 euro di incasso potenziale ha portato alla tesoreria di Palazzo Cernezzi 21’544 euro”. La Provincia scrive come si trattava di 3.230 verbali per contravvenzioni che riguardavano in prevalenza divieti di sosta e accesso in ztl più qualche autovelox.
Beccati? Ecco i consigli del TCS
Il TCS consiglia, se l’infrazione stradale è riconosciuta e giustificata, di pagarla entro il termine stabilito, per non aggiungere tasse d’ingiunzione molto elevate e poter usufruire dello sconto del 30%. Questo ribasso è concesso per tutte le sanzioni del codice stradale pagate entro 5 giorni dalla notifica. Lo sconto non è concesso per infrazioni gravi che prevedono la sospensione della patente o la confisca del veicolo.
Inoltre, secondo il TCS, è possibile presentare ricorso, entro i termini di legge, per iscritto e in italiano al giudice di pace o al prefetto della giurisdizione. Il ricorso dev’essere suffragato da prove concrete. Chi inoltra un ricorso e poi esce perdente, l’importo da pagare viene pressoché raddoppiato!
Una multa inoltre dev’essere notificata al titolare del veicolo entro 1 anno dall’infrazione per lettera “Raccomandata R.R.” oppure dall’autorità verbalizzante (“brevi manu”). Dal ritiro della raccomandata si hanno 5 gg o 60 gg per pagare la multa. Il termine di ricorso è di 60 gg.
La multa è regolarmente notificata, anche se la raccomandata non è ritirata.
Il termine di prescrizione di una multa è di 5 anni dal giorno in cui è stata commessa la violazione. Se l’automobilista non paga la multa, malgrado i solleciti, rischia, in un futuro viaggio in Italia, d’incorrere in sanzioni molto più gravi, quali: il fermo o il sequestro del veicolo. A La Stampa inoltre Monika Nardo, funzionaria del Centro europeo consumatori, ha detto: “Il suggerimento, oltre a controllare bene dove si passa e quando e per quanto tempo si lascia l’auto, è quello di conservare tutti gli scontrini e gli eventuali giustificativi per dimostrare l’avvenuto versamento alle società di recupero crediti che vengono incaricate di passare all’incasso. Spesso, ricorda il Cec, è possibile trovare un accordo stragiudiziale”.