A due mesi esatti dal tentato Golpe al Cremlino scoppia il jet sul quale viaggiava Prigozhin. Secondo l’Isw potrebbe essere stato un ordine di Putin
A 18 mesi dall’invasione dell’Ucraina e a 2 mesi dal tentato golpe in Russia da parte del battaglione Wagner, muore Evgheny Prigozhin, il capo del battaglione ribelle, schiantandosi con il suo jet sul qual viaggiava insieme ad altre 9 persone.
Lo schianto, in territorio russo, è avvenuto dopo che il jet ha raggiunto la quota 28mila piedi – circa 8.500 metri – prima di entrare in una fase di instabilità, che lo ha portato a oltre 30mila piedi per poi iniziare una rapida discesa fino all’impatto mortale avvenuto nell’area del villaggio di Kuzhenkino, nella regione di Tver. Sul velivolo, secondo le notizie diffuse dai canali russi, sono stati recuperati tutti i corpi dei passeggeri, oltre Prigozhin vi erano 3 membri dell’equipaggio e altri 6 componenti del battaglione, compreso Dmitry Utkin, numero 2 del gruppo Wagner.
Dal momento che la notizia è stata diffusa, è avanzato il sospetto sempre più incalzante dell’intervento di Putin sul fatale incidente, fino a quando l’Institute for the Study of War (Isw) ha dichiarato in una nota che sembra essere stato proprio il leader del Cremlino a ordinare di abbattere l’aereo del capo Wagner. Pur riservandosi di aggiungere “ulteriori valutazioni”, l’Isw sostiene che “Putin quasi certamente ha ordinato al comando militare russo di abbattere l’aereo di Prigozhin. Sarebbe estremamente improbabile che elementi dell’esercito russo, in particolare il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore dell’esercito, generale Valery Gerasimov, abbiano giustiziato Prigozhin senza l’ordine di Putin. L’intera sfera politica e di sicurezza russa probabilmente considerava la sopravvivenza di Prigozhin dopo la ribellione di Wagner come una decisione discrezionale di Putin”.
Prigozhin, conosciuto anche come il ‘cuoco di Putin’, era a capo del Battaglione Wagner, un gruppo indipendente di mercenari privati, voluto proprio da Putin, che alla fine di giugno ha guidato quella che passerà alla storia come un “quasi golpe”, diventando di fatto un traditore della patria, autore di una ”pugnalata alle spalle”, secondo il presidente russo. Da allora Prigozhin ha vissuto tenendo un profilo basso, probabilmente nascosto, fino a qualche giorno fa quando in un video lanciato sulla rete è apparso in Africa da dove suggerisce (non afferma) di essere lì per rendere la Russia ancora più grande “in tutti i continenti e l’Africa ancora più libera”. Due giorni dopo quell’apparizione video è avvenuta la morte del leader della Wagner.
“Il Ministero della Difesa russo – conclude l’Isw – ha stabilito le condizioni per sostituire il Gruppo Wagner con formazioni affiliate al Ministero della Difesa, e fonti russe hanno affermato che queste unità stanno tentando di reclutare personale Wagner attuale ed ex. Putin potrebbe aver deciso che il personale Wagner aveva raggiunto un punto in cui era sufficientemente più interessato ai pagamenti e agli schieramenti con questi nuovi gruppi che alla loro lealtà a Prigozhin e che avrebbe potuto uccidere Prigozhin in sicurezza”.
Redazione La Pagina