Anche in futuro ci si dovrà attendere un continuo aumento dei costi della salute
L’evoluzione demografica e i progressi tecnici della medicina sono all’origine dell’incremento dei costi della sanità. Tuttavia negli ultimi anni questo aumento è da ascrivere alla quantità di prestazioni mediche, che ha raggiunto un livello difficilmente spiegabile dal profilo medico.
Il DFI ha già adottato alcune misure per ridurre di diverse centinaia di milioni di franchi all’anno i costi della salute, e ne sta vagliando altre per riuscire a controllare l’incremento eccessivo dal profilo quantitativo. Sta altresì analizzando modelli adottati da altri Paesi europei. Lo scopo è assicurare cure mediche di elevata qualità nonché la loro accessibilità da parte di tutta la popolazione, e al contempo mantenere sostenibile il carico economico dei premi delle casse malati.
Anche in futuro ci si dovrà attendere un continuo aumento dei costi della salute. I motivi sono da ricercare nell’evoluzione demografica (incremento di oltre il doppio del numero degli over 80 in Svizzera entro il 2045) e nei progressi tecnici della medicina. L’aumento dei costi è da ricondurre però anche alla crescita quantitativa delle prestazioni mediche, difficilmente spiegabile dal profilo medico. Dal 1996 al 2015, l’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS, assicurazione di base) ha dovuto versare in media annualmente per ogni assicurato il 4% in più per il rimborso delle prestazioni e dei prodotti medici. Un andamento che si conferma anche nel 2016, con un aggravio per gli assicurati superiore a un miliardo.
I quattro più grandi blocchi di costi
L’80% dei costi è ripartito in quattro settori dell’assicurazione di base.
Trattamenti presso medici con studio proprio: in questo settore, tra il 2009 e il 2015, i costi pro capite sono saliti del 28%. Mentre il numero delle consultazioni è rimasto stabile, sono aumentati i costi della singola consultazione. Il continuo aumento del ricorso a specialisti invece che a medici di famiglia non fa che gonfiare le fatture delle prestazioni.
Trattamenti nel settore ospedaliero: nel 2015, i costi pro capite superavano del 17% quelli del 2009. Vi è stato soprattutto un incremento del numero di persone che al momento del trattamento avevano un’età superiore a settant’anni.
Pertanto si è trattato di un aumento determinato essenzialmente da ragioni demografiche. L’introduzione, nel 2012, del sistema degli importi forfettari per singolo caso, finora non ha avuto l’effetto sperato sull’evoluzione dei costi.
Trattamenti nel settore ospedaliero ambulatoriale: tra il 2009 e il 2015, i costi pro capite sono aumentati di circa il 34%. È stato registrato soprattutto un incremento nel numero delle consultazioni, mentre il costo della singola consultazione è rimasto pressoché stabile.
Farmaci soggetti all’obbligo di rimborso da parte delle casse malati: dal 2009 i costi pro capite in questo settore sono rimasti praticamente stabili. Negli ultimi anni è stato possibile ridurre i prezzi di 1500 farmaci. D’altro canto, i medici hanno prescritto sempre più spesso prodotti nuovi e più cari.
DFI